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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Federazione Italiana della Caccia
VIA LIBERA ALLA CACCIA AL CINGHIALE.
SOLO UN PRIMO PASSO SULLA STRADA PER LA NORMALITÀ

20/11/2020 - 18:34


Roma, 20 novembre 2020.

In queste ultime ore si sta assistendo da parte di alcune Regioni site in zona arancione alla concessione della possibilità di spostamenti tracomuni per procedere alle operazioni di controllo e per la caccia al cinghiale, sia nellaforma della braccata che della girata.Consideriamo questo il primo passo per estendere a tutti i cacciatori residenti nella regione la possibilità di esercitare la caccia ovunque abbiano titolo – appostamentofisso sito in altro comune; caccia in Atc in cui non ricade il comune di residenza;accesso a aziende agrituristico venatorie e faunistico venatorie, ecc… – e auspichiamo che questo percorso sia portato a termine al più presto e fatto proprio datutte le amministrazioni regionali.Infatti, se gli iscritti a una squadra di caccia collettiva al cinghiale o gli autorizzati aprelievi di contenimento possono superare i confini comunali per prelevare ilcinghiale, ci pare naturale pensare che nulla possa essere detto a chi invece del suide insegue, ad esempio, fagiani e beccacce.

Le possibilità di concorrere alla diffusione del virus non cambiano in base al selvaticoinseguito.

Come continuiamo a ripetere sin dall’inizio, la caccia si pratica in ampi spazi aperti, lontano da aree abitate e antropizzate, la maggior parte delle volte in forma singola ocon un numero di persone tale da poter mantenere, proprio perché all’aperto, una distanza interpersonale largamente superiore a quella consigliata da tutti i protocolli.Non ci sono quindi ragioni scientifiche, mediche e di buon senso per impedirla.

E non è un caso che infatti la caccia non sia stata sospesa dal Dpcm, ma solo resadifficile o impossibile dai limiti agli spostamenti. Un problema al quale siamoconvinti le Regioni – e non è un caso che ci siamo rivolti alla Conferenza delleRegioni e delle Province autonome proprio per confrontarci con loro – possano porrerimedio.Ringraziamo quindi le Regioni che hanno deciso di assumersi la responsabilità diautorizzare uno scostamento dall’interpretazione data generalmente al Dpcm, considerando che qualsiasi passo avanti, anche parziale, può fare da apripista aulteriori e più complete e soddisfacenti determinazioni.

Certo, se la cosa dovesse rimanere limitata a cercare un rimedio ai danni arrecati daicinghiali alle colture, alla circolazione stradale o in funzione di unico presidio neiconfronti di zoonosi come la peste suina, non troverebbe la nostra soddisfazione.

Bisogna dunque andare oltre e non fermarsi a questo punto: soluzioni parziali e chenon riconoscono uguale dignità alle diverse categorie di cacciatori non sonoaccettabili.Adesso dunque è necessario che le Regioni abbiano il coraggio di continuare il percorso intrapreso, anche agendo sul Governo, per permettere uno svolgimento dellacaccia pienamente soddisfacente pur all’interno del contesto delle norme emanate a tutela della salute pubblica.

 

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia

 


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