Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Sabato 27 febbraio un gruppo di cittadini del quartiere Cep-Barbaricina
si è dato appuntamento sull'argine dell'Arno all'altezza di via Ippica
per chiedere un collegamento ciclabile che consenta di arrivare in città
e a Porta a mare in sicurezza.
Il flash mob è stato il primo momento di
presentazione al Comune di un appello firmato finora da più di duecento
persone che chiedono un percorso lontano dal traffico, asfaltato,
illuminato e percorribile in ogni stagione.
Si tratta di proseguire il pezzo di pista su via Ippica fino alla
rotatoria Don Mario Azzola (di fronte alla parrocchia di San Ranieri),
dotandola di un attraversamento ciclopedonale e di sistemare le
pericolose scalette di fronte a via Tesio con relativo attraversamento
su via Fossa Ducaria. Il percorso ora è sterrato e molto stretto, non
percorribile quando piove e al buio.
Da quando è stato ripristinato il
semaforo pedonale sul ponte sull'Aurelia il primo pezzo è più
accessibile però mancano circa 600 m per arrivare al quartiere.
Si pensi a tutti i vantaggi dell'infrastruttura, che permetterebbe alle
persone di ogni età di usare il mezzo più economico e salutare che
esista, la bici: i ragazzi dall'età delle medie in su potrebbero per
esempio andare da soli in bici allo skate park e sarebbe più semplice
per gli adulti raggiungere anche i negozi di Porta a Mare. E infine il
percorso renderebbe molto più facile per chi abita in centro arrivare in
bici fino al Parco di San Rossore.
Grazie dell'attenzione.
Saluti
Urszula Kowalska-Pratelli