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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
La forza di Elisa, l’avvocata-pugile
La grinta dell’atleta di Migliarino, che vince ancora

6/3/2021 - 12:49

La forza di Elisa, l’avvocata-pugile che sbanca Carrara
Elisa mentre colpisce l'avversaria nel match vinto a Carrara
Pisa: la grinta dell’atleta di Migliarino, che vince ancora:

«Quando giocavo a pallavolo ho buttato l’arbitro giù dal seggiolone»


PISA. La grinta che potrebbe passare sottotraccia nelle aule di tribunale, esplode ogni volta che combatte sul ring. Dove ultimamente è l’incubo delle avversarie, nonostante si sia avvicinata alla boxe solamente nell’ottobre del 2016, a 33 anni, quasi a fine carriera.

L’avvocata-pugile di Migliarino Elisa Tripoli – detta “Elisina” – ha appena conquistato il torneo élite (categoria 60 chili) “Città di Carrara”, battendo la rivale milanese Lara Mostes, favorita della vigilia per l’ottimo palmarès e anche per aver pareggiato contro la campionessa italiana universitaria dello scorso anno.

Elisa, nata il 2 giugno del 1983, fa sport dalla tenera età di tre anni. Prima la pallavolo, poi thai boxe e pugilato, ora con l’allenatore Michele Mostarda del supervincente Boxing Team di San Giuliano Terme.

«È bravissima – dice – perché riesce ad abbinare bene il lavoro, che gli porta via tanto tempo fra pratiche legali e sentenze, e lo sport.

Elisa ha una grinta spaventosa: la stessa che vedo sul ring, la mette nelle aule di tribunale». Un «match strepitoso», quello di sabato sera sul porto di Marina di Carrara, «visto che dopo la seconda ripresa la nostra atleta ha cambiato volto al match, incrociando bene con il diretto destro e piazzando il gancio sinistro che andava sempre a bersaglio. Inoltre, nella terza ripresa – continua Mostarda – Elisa è andata a segno con un destro da manuale sulla punta del mento dell’avversaria, sempre in grande difficoltà».

Durante la serata apuana grande vittoria dell’altro pupillo di San Giuliano, il campione universitario Marvin Ademaj, che ha battuto l’avversario milanese Francesco Nicolosi in preparazione dei campionati nazionali di dicembre.
Entusiasta l’atleta di Migliarino, che lavora a Pisa nello studio dell’avvocato Carlo Porcaro D’Ambrosio e si occupa di tematiche civilistiche e fiscali. «Siccome da piccola ero scalmanata – sostiene – mia mamma per disperazione voleva farmi fare danza classica, ma io restavo tutto il tempo a guardare i maschi che si rotolavano facendo judo. Ero un maschiaccio».Poi il passaggio alla thai boxe, intervallato da qualche allenamento di rugby.

«Volevo fare pugilato, poi quattro anni fa ho seguito un mio amico in quest’avventura – dice – ma ho comunque scelto la boxe nell’ottobre del 2016, per poi passare ad allenarmi con Michele nel giugno dello scorso anno. Con lui mi trovo benissimo e dopo giornate di lavoro dure come le mie bisogna anche rilassarsi fare qualche risata in palestra». Infine un precedente che dà idea della sua voglia di combattere.

«Ricordo che da piccola, quando giocavo a pallavolo – dice l’avvocata-pugile – ho tirato l’arbitro giù dal seggiolone. Lo so che non si fa... però era un momento concitato». —

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