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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
QUANDO UN PISANO PORTO' IL VERNACOLIERE IN TRIBUNALE, e perse...

17/6/2021 - 11:23


    La Libreria Antiquaria di Andrea Vallerini di Pisa era un naturale punto di incontro di cattedratici, studenti, bibliofili e collezionisti di stampe antiche.

Molti erano i personaggi importanti che la frequentavano e che si intrattenevano spesso a colloquio con il Titolare parlando anche di argomenti vari e personali.

Anch'io, quando frequentavo la libreria, assistevo a questi colloqui.


Ricordo che un giorno il dottor Vincenzo Lupo-Berghini raccontò di come, quasi per caso, si trovò coinvolto in un processo penale contro il periodico livornese Il Vernacoliere. 

Egli aveva sporto denuncia solo per esaudire una richiesta di amici. 


Il dottor Lupo-Berghini era stato Direttore della Biblioteca Comunale di Pisa negli anni '80 e aveva scritto vari saggi su Pisa; ricordo in particolare un volume molto interessante Palazzo Gambacorta edito da Zannini nel 1987. 

Era stato, inoltre, collaboratore del Tirreno e direttore del periodico "L'Arno"

Prima di leggere alcuni significativi estratti della sentenza, ricordiamo che la locandina del Verrnacoliere,  oggetto del processo, riportava questo titolo: 

"Sovrimposta sulla topa - Allarme fra i conzumatori"

Sentenza del Tribunale di Livorno nella causa penale contro Cardinali Mario, imputato del reato di cui agli art. 528 C.P. 21 Legge sulla stampa. Livorno, 13-1-1984

    ...
    La vicenda in esame è nata dalla denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Pisa il 17-12-1983 dal dott. Vincenzo Lupo-Berghini il quale, su segnalazione di alcuni conoscenti, richiama l'attenzione dell'autorità giudiziaria sul contenuto della locandina del periodico livornese "Il Vernacoliere" 
    ....
    Il Cardinali, interrogato, si è protestato innocente, negando di avere inteso offendere o comunque offeso il pudore.

Ha precisato altresì che tale uso del vernacolo si riallaccia anche all'intento di recuperare una caratteristica, quale lo spirito ribellistico, irriverente e dissacrante del popolo livornese, componente essenziale del suo retroterra culturale, e di testimoniare ciò che in realtà è la lingua corrente popolare livornese, nella quale l'uso di certe parole "sboccate" è molto comune, privo di significati offensivi o di valori negativi.
    ...
    Il dott. Lupo-Berghini, sentito quale teste, ha precisato di avere sporto la denuncia su segnalazione di un conoscente, che si era lamentato con lui chiedendogli consiglio sul da farsi, e questo per il disagio procuratogli dalle parole riportate sul manifesto esposto nelle edicole, e non anche dall'articolo, da lui non conosciuto.
...
    Come sottolineato dall'imputato ed esattamente rilevato dal P.M. negli stessi l'uso di parole attinenti alla sfera sessuale è quasi occasionale, nel senso che tali espressioni né sono ricollegabili ad alcun fine erotico né sono idonee a suscitare alcun istinto o rappresentazione del genere. Il riferimento a temi sessuali, sia nell'articolo che nel manifesto, costituisce infatti chiaramente lo spunto per trattare in chiave satirica e grottesca di tutt'altro argomento.

L'effetto è decisamente umoristico e privo di qualsiasi potenzialità lesiva del comune senso del pudore.
....
    E va rilevato altresì che tale conclusione è avvalorata dall'ulteriore considerazione che tanto nell' articolo quanto nel manifesto ci si richiama esplicitamente al vernacolo livornese linguaggio popolare e come tale particolarmente colorito.

Questa circostanza infatti, a parere del Tribunale, contribuisce a far escludere con sicurezza qualsiasi connotazione di sconvenienza e scostumatezza che pur si volesse ravvisare nelle espressioni in questione.
...
     Ciò posto diventa inapplicabile al caso la norma di cui all'art.162 C.P  sospettata dal P.M. di illegittimità incostituzionale e pertanto non ritiene il Tribunale di aderire al suo suggerimento di sollevare la relativa questione, in quanto irrilevante ai fini del decidere. 
    P.Q.M. visto l'art. 479 C.P.P. assolve Cardinali Mario dal reato a lui ascritto,  perché il fatto non costituisce reato.
Firmato il Presidente Giorgio Monteverde

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    Nei numeri successivi del giornale grande soddisfazione e ulteriori prese in giro per Pisa e i Pisani:
"  E per la prima volta in Italia e nel mondo la 'topa' compare sulla locandina di un giornale, ovviamente di Livorno.

Ed altrettanto ovviamente un pisano denuncia il direttore e autore del pezzo, Mario Cardinali, per offesa al pudore, ovvero per pubblicazione oscena. Povero pisano, era meglio se si sognava ghiande !"

    Evidentemente questo episodio fu presto dimenticato dal  Dottor Lupo-Berghini perché pochi anni dopo, nel 1987, scrisse la presentazione di un minuscolo libretto ristampato a Pisa in anastatica dal titolo "Convegni notturni colle sgualdrinelle"  del poeta sarzanese Pietro Bellucci.

L'edizione originale del 1905 era stata stampata da Enrico Costa a Sarzana.
    Pur essendo, anche questo, un argomento sensibile fu affrontato con  dovizia di particolari ma anche con molta attenzione e non portò quindi a nessuna denuncia.


Scrive il Lupo-Berghini "... m'è parso che valesse sempre la pena di ristampare integralmente questo libriccino perché ci offre un'idea abbastanza precisa della dolce vita sarzanese di quei tempi dandoci un quado di quello che avveniva alla periferia dI Sarzana ai primi del secolo, in barba ... alla morale corrente.

Per quello che vi si legge, Sarzana a quei tempi, non solo era infestata da briganti, ma era costellata da tante piccole 'suburre' all'aperto per il consumo dell'amore mercenario e non ...

Questo commercio si svolgeva un pò troppo attorno al convento di San Francesco. L'Autore se ne scandalizzava tanto da esclamare alle 'baldracche smunte':
Amoreggiate pure coi bellicosi soldati, ma per amor del Cielo lasciate in pace i frati.
Costoro hanno la cura delle pie verginelle, quindi non possono perdersi con certe sgualdrinelle

    Per fortuna del Dottor Lupo-Berghini questa presentazione non fu notata dal Cardinali altrimenti chissà cosa avrebbe tirato fuori pur di vezzeggiare ancora l'incauto giornalista pisano !
    E chi avrebbe mai pensato che addirittura trent'anni dopo il processo, nel 2014 lo spirito corrosivo di un' altro livornese, Giuseppe Pancaccini, avrebbe messo in scena la commedia "BAGNO LA TOPA !"

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