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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Aldo Torchiaro
Travaglio, è ora che tu sappia di chi sei figlio

26/7/2021 - 12:19


Travaglio, è ora che tu sappia di chi sei figlio
Il direttore del Fatto se la prende con Draghi: “Figlio di papà che non capisce un cazzo”. Bersani e Prodi ridono e applaudono
  
Travaglio, è ora che tu sappia di chi sei figlio

Il direttore di quello che tutti chiamano, non senza affetto, Il Fango Quotidiano, ieri ne ha combinata un’altra delle sue.

C’era la Festa di Mdp-Art.1, una formazione alla quale sarebbe lecito domandare cosa trovino esattamente da festeggiare, e per l’occasione un bel palco da comizio. Una volta alle Feste de L’Unità parlavano le voci ufficiali del partito. Ma quello era il Pci, una cosa seria. Questi sono i nani da giardino.
E in mancanza di meglio, non sappiamo se e quanto rappresentativo, ecco che arriva Marco Travaglio, il grande sostenitore di Giuseppe Conte ormai disarcionato, dopo essere stato smentito perfino da Casalino.

Sale – vi starete chiedendo – per condividere un ragionamento articolato, una serie di informazioni inedite?

Non proprio.
Come si fa alle sagre di paese quando ci si mette in mostra per aver bevuto un po’ troppo, sale le scalette per dare del suo peggio. “Mario Draghi è un figlio di papà che non capisce un cazzo”, sbotta davanti a tutti, senza ritegno.
Ecco che, tra i battimano dei militonti, Travaglio tira fuori la perla che getta ai porci. E che porci: il pubblico che lo applaude è di bocca buona, va bene tutto purché si inneggi al sistema-Conte. Di Majo al Cda Rai.
Arcuri riconfermato in Invitalia, Tridico saldo all’Inps, i Cinque Stelle si confermano il partito del potere per il potere e c’è chi spera di potergli stare accanto per rimediare le bricioline. In prima fila lo applaudono Pierluigi Bersani – sic transit gloria mundi – e la giornalista Chiara Geloni. Ma non solo: dopo Travaglio prende il microfono un bonario Romano Prodi pronto a ricevere gli stessi applausi, lontano dal dissociarsi da quanto si era appena sentito sul palco dei bersaniani in festa. “Mario Draghi, figlio di papà”, l’insulto dal palco di Mdp, risuona in rete e non trova tutti addormentati.
Per una volta c’è un sussulto generale, l’hashtag #travagliofaischifo vola nella top ten. Mario Draghi è cresciuto da orfano. Dall’età di 14 anni se l’è dovuta cavare da solo.
Migliaia di reazioni su tutti i social chiedono conto a sinistra del livello squallido in cui è caduto il dibattito pubblico. “Se siamo a questo, tiriamo lo sciacquone”, riassume uno su Twitter.

La spiega meglio Mario Lavia, giornalista già direttore di Europa: “Non si può minimizzare: alla “festa” di Articolo 1 si è creato un incidente politico, non so se volutamente ma se inviti Travaglio credo di sì. Chiedano scusa, e forse non basta nemmeno perché è un fatto politico”. Valentine la Belga gioca con l’ironia: “Se Draghi è un figlio di papà sappiamo tutti di chi sei figlio tu, Travaglio”.
Al di là dell’umorismo da tastiera, speriamo che le cadute di stile di certi personaggi convincano i lettori a prenderne le distanze.
Travaglio si definiva “figlioccio” di Indro Montanelli, temiamo di doverlo smentire. Montanelli non fu mai asservito a un partito di potere, non fu mai cheerleader di un presidente del consiglio.
E a memoria di giornalista, non salì mai sul palco per infangare gli avversari politici in modo strumentale, gratuito e volgare.


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