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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Mario Lavia
L’avvocato degli italibani L’imbarazzante posizione di Giuseppe Conte sui terroristi moderati

20/8/2021 - 9:44

L’avvocato degli italibani L’imbarazzante posizione di Giuseppe Conte sui terroristi moderati

Mario Lavia

Col calcolo cinico di un leader mai diventato tale, l’ex presidente del Consiglio tenta di recuperare consensi anti-occidentali di nipotini degli anni Settanta inebriati dal vecchio grillismo e delusi dall’andazzo di potere degli ultimi tempi.

Con un tweet di Lia Quartapelle, il Pd ha preso le distanze. Farà sul serio?
Prove di partito antiamerikano.

Il leader c’è e non è il solito descamisado Alessandro Di Battista ma addirittura un ex presidente del Consiglio, l’avvocato del populismo Giuseppe Conte, capo di una grottesco partito della trattativa all’insegna non tanto di un banale realismo (si tratta con i nemici) quanto di una valutazione molto superficiale sulla presunta moderazione dei nuovi tagliagole che hanno preso l’Afghanistan. 

Chissà cosa c’è dietro l’apertura di credito ai mullah di un «uomo inquietante, che ha accettato di presiedere due governi di segno opposto senza batter ciglio, annegando la politica in un pantano di potere senza idee», come lo descrisse il filosofo Biagio De Giovanni: solo voglia di entrare in quel palcoscenico politico da cui è stato estromesso con la caduta del suo governo bis o la rappresentanza di ragioni di altro tipo, magari legate al nuovo corso della Cina (il «Paese amico», secondo una nota dei talebani) e alla Via della Seta tanto agognata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio o ancora al rinverdirsi dell’ostilità antiamericana ora che alla Casa Bianca non c’è più l’uomo che lo chiamava carezzevolmente Giuseppi ma un altro che nemmeno lo conosce di nome? O tutte queste cose insieme?


Comunque sia, da oggi nella maggioranza di governo c’è un partito che definire filotalebano sarebbe troppo ma che allineare alle ferme posizioni di rivendicazione dell’intervento del 2001 espresse da Mario Draghi sarebbe ugualmente sbagliato. In fondo essere contro gli amerikani fuggiaschi è di moda in tutta una serie di ambienti. 

Fa comodo tenere sotto scacco Joe Biden, lo sconfitto di Kabul, un modo per intercettare il riflusso anti-Usa che pare tagliare trasversalmente gli orientamenti politici e può recare nelle casse di un Movimento 5 stelle alla deriva un insperato cedola di popolarità. Un calcolo cinico di un leader mai diventato tale, un tentare di recuperare consensi anti-occidentali di nipotini degli anni Settanta inebriati dal vecchio grillismo e delusi dall’andazzo di potere degli ultimi tempi.

Conte – come ci ha detto ieri un autorevolissimo esponente del Partito democratico – ogni volta si deve distinguere. Non esitando a mettere in difficoltà la posizione ferma del governo italiano. Il Pd, che pure a Conte gli ha sempre tenuto la mano, a un certo punto ieri ha tagliato corto con un forte tweet di Lia Quartapelle, che non è un’esponente qualunque ma la responsabile Esteri del Pd, dunque si tratta di una posizione concordata con Enrico Letta, ed è la prima volta che si segnala un contrasto così evidente fra Nazareno e l’avvocato: «Un conto è interagire con i talebani per il ponte aereo. Un conto sarà dopo. L’Italia non dialoga con i terroristi né con chi compie crimini contro l’umanità. Non cambieremo idea per una conferenza stampa mentre i talebani sparano su nuclei resistenti e le donne sono terrorizzate». Un uppercut al mento con il timbro dell’ufficialità e Conte è andato ko. Ora, se questo è il nuovo Movimento Cinque Stelle, per il Pd il problema si ripresenta in forme ancora più serie di prima: ma che razza di alleati sono questi? E anche il presidente del Consiglio non potrà far finta di niente: il ministro degli Esteri, amico/nemico di Conte, ne condivide le posizioni?
Con tempismo, ieri Francesco Merlo su Repubblica ha dedicato una lunga analisi agli italibani, a partire da quelli, come Giuseppi, che dopo una conferenza stampa dei Barbuti hanno creduto che «i tagliagole islamisti non opprimono, sgozzano e terrorizzano il popolo afghano ma sono loro il popolo afghano perché governano con il consenso e non con la paura». Inevitabile il collegamento con la funerea storia dei “né-né” all’epoca del terrorismo italiano quando in tanti scelsero una terza posizione tra lo Stato democratico e le Brigate rosse: «Allo stesso modo – ha scritto Merlo – è solo un trucco ipocrita degli italebani questo stare né di qua né di là» quando, alla fine, bisogna schierarsi «o con l’Occidente o con l’Emirato dei terroristi». 

E probabilmente nei prossimi giorni schierarsi diventerà ineludibile, se prenderà davvero corpo la Resistenza del Nord contro i Barbuti di Kabul, che intanto proseguono che efferatezze di ogni tipo documentate da tonnellate di testimonianze. Ma qualcuno o pensa davvero che – come ha detto Emma Bonino – possano esistere terroristi moderati? 
Qui si pone la questione politica e morale: trattare con gli eredi di Bin Laden o no? Allestire una Monaco con i kalashnikov sul tavolo o ripensare una strategia di attacco al vecchio/nuovo terrorismo, una volta leccate le ferite della fuga americana da Kabul? 

Qualunque siano le analisi e le risposte, non c’è dubbio che le autorità politiche del pianeta (bene fa Draghi, che ieri ha sentito Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, a spingere per una ravvicinata convocazione del G20), stanno pensando fin da adesso cosa fare. L’unica cosa che la coscienza civile e lo status di uomini dovrebbe escludere è l’elevare i vincitori di oggi a interlocutori di domani giacché – si dice – questo sarebbe la politica, quando è vero il contrario, che solo una determinazione senza ambiguità verso i sostenitori della Sharia può essere la premessa per una rivincita dei valori fondamentali dell’umanità. E nessun avvocato delle cause perse può giochicchiare su queste cose come ai tempi di Ciampolillo.






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22/8/2021 - 12:49

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

Grazie extra size, me lo ero dimenticato. Di quelli come te invece hanno bisogno i fratelli Orfei : vogliono riaprire il Circo e cercano clown. L'alternativa è il Teatro Regio di Parma, a ottobre mettono su l'opera Pagliacci...
Salutami il tuo redattore preferito.

22/8/2021 - 9:29

AUTORE:
XXXL

...che di quelli come te, come diceva Antonio Gramsci: non ne ha bisogno nessuno.

22/8/2021 - 9:05

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

...di cui si parla, oltre Conte, hanno i nomi di Merkel e Johnson. Per non parlare di cinesi e russi.
Leggo di resistenza, in che senso ? Quella dell'esercito e della polizia afghani ? Ah, allora si sta tranquilli.

22/8/2021 - 5:08

AUTORE:
Amico di Gennaro Migliore ( non a caso e x caso)

Ursula Von der Leyen oggi in una nota chiarisce che con i Talebani l’Ue avrà solo contatti operativi, non politici come vorrebbe qualcuno. E soprattutto, nessun riconoscimento ufficiale per i Signori della Morte.

Dedicato a chi - per difendere l’indifendibile posizione di Conte - ha fatto finta di non capire la differenza tra necessari contatti operativi per garantire la buona riuscita dell’evacuazione ancora in corso e dialogo strutturale e politico. Io non ho dubbi da che parte stare.

.................................poi confido nella Resistenza che spero e credo ci sia!

22/8/2021 - 0:20

AUTORE:
Francesco T.

Pecunia non olet : il sig. Ottavio mi dà ragione senza accorgersene ( anzi, il suo intervento non è in contrapposizione al mio, è solo estrapolato dai social, non sa nemmeno di essere pubblicato ), infatti io parlo di diritti umani, quelli contestati a Conte, mentre il sig. Ottavio parla di contratti milionari per le aziende italiane.
E pazienza se in alcuni paesi si vive e si muore come in Afghanistan, l'importante sono gli affari.
Vede sig. Bdb, lei mi dà del fideista, quando a me della fede non frega un'acca. Preferisco di gran lunga la ragione, quella che mi porta a discernere tra le cose serie e le chiacchiere per sentito dire. Lei, come tanti altri, può benissimo esercitare il diritto di critica alle parole di Giuseppe Conte, ma sapete di già che il finale della storia è quello prefigurato : bisognerà trattare con i Talebani, volenti o nolenti, lo sa Draghi, lo sa la Merkel e lo sa il vecchio Joe Biden, e di questo parleranno al prossimo G20.
Se parliamo di guerra, e questa è una guerra persa, da tutto l' Occidente, per avere la possibilità di salvare più persone bisognerà trattare con chi la guerra l'ha vinta. È sempre stato così. L' unico che non lo sa è lei, Enzo Rametti ancora non glielo ha comunicato.

21/8/2021 - 13:19

AUTORE:
Ottavio Ottibi Baldi

...che il " Rinascimento Arabo " che lui usa con una battuta fuori luogo esiste sul serio ed è un progetto di milioni di dollari per lo sviluppo futuribile della città di Alula e si faccia spiegare dal suo compagno di partito ministro degli Esteri i contratti milionari stipulati tra il nostro paese e le nostre aziende e lo Sceicco Saudita.
Insomma...tutte le volte che apre bocca non ne azzecca una.

21/8/2021 - 13:06

AUTORE:
BdB simpatizzante di Enzo Rameti

...Luigino di Maio, disse a Conte Giuseppe che non doveva dire quel che voleva dire ed era con Salvini suo vice presidente del consiglio della Repubblica Italiana.
Questa volta invece; tramite Mario Draghi gli ha fatto notare che ha detto una caxxata.
Figuriamoci un vertice straordinario del G20 tenuto da Giuseppe 3 che leggeva un pizzino scritto da Casalino Rocco.
Il Conte Giuseppe definito da Gillo Giuseppe detto Beppe: Conte Giuseppe?! un incompetente in tutto.

Menomale che Renzi c'è e si è avuto le NON elezioni per avere Lameloni al vertice straordinario del G20

Poi ci sarebbe altro, ma con i fideisti è tempo perso; così va il mondo che anche dopo il 20esimo congresso del PCS con la cosiddetta destalinizzazione i vecchi comunisti di mia conoscenza ripetevano spesso: unsisà se Stalin aveva ragione o torto!
Cara vedovella Diconte: durela...!

21/8/2021 - 11:11

AUTORE:
Francesco T.

Chissà se Mario Lavia, da giornalista, segue il dibattito che si è aperto su l' Afghanistan, dopo il " ritiro " dei militari occidentali da Kabul. Se lo ha fatto avrà letto quindi le parole del sig. Josep Borrel, alto rappresentante della UE per gli Esteri, avrà letto le parole del sig. Filippo Grandi, alto rappresentante ONU per i rifugiati. Se non lo avesse fatto, sappia che hanno espresso gli stessi concetti che ha manifestato Giuseppe Conte, ex PdC italiano. Cioè, cosa ovvia, con i Talebani, etnia afghana, non venuti da Marte l'altro giorno, bisogna dialogare. Se non altro per cercare di portare fuori dal quel paese più persone possibile. Oddio, apro parentesi, qui poi ci sarebbe da parlarne con il Matteo minus, quello attento ai diritti umani secondo il colore della pelle, che ha già detto picche. Chiusa parentesi.
Torniamo al dunque, cioè Conte, bastonato giornalisticamente come se avesse detto chissà che, e invece sono questioni che sia la UE che il G20 hanno già in agenda e ne parleranno a breve.
Forse il vero problema, le parole di Conte, stanno nel fatto che gli altri esponenti politici sono impegnati a dissertare di altro, per dare all'opinione pubblica una pezza con cui tappare il buco ventennale di occupazione di quel paese, e qualunque voce stonata, ai loro orecchi, va bollata di blasfemia. Poi che importa se, sotto banco, si tratta e si tratterà con i Talebani, l' importante è che le persone non lo sappiano. Si straparla di diritti umani e diritti delle donne negati e tutto quello che una guerra di porta dietro, maquesti problemi c'erano anche prima, prima che gli Usa decidessero, Trump 2020, di andarsene. L'unica voce, derisa e inascoltata, era quella di Gino Strada, anche lui bollato come italobano, qualcuno lo ricorda ?
Poi, va da sé, siamo un paese pragmatico, petunia non olet, si grida al diavolo per l' Afghanistan ma si fa finta di nulla con l'Egitto, con gli Emirati Arabi, fino all' Arabia Saudita nota culla del Rinascimento, dove le donne che guidano l'auto vanno in prigione e i giornalisti impiccioni li fanno a pezzi.
È l'esportazione della DEMOCRAZIA baby ..
Buona giornata.