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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Mario Lavia
Il fattore D - Gli italiani vogliono Draghi a Palazzo Chigi, non altrove

19/12/2021 - 21:38

Il fattore DGli italiani vogliono Draghi a Palazzo Chigi, non altrove


Il Presidente del Consiglio è molto apprezzato, soprattutto dai giovani, per la sua capacità di decidere in fretta e per il suo pragmatismo. Perché depotenziare le sue qualità facendolo traslocare? Una ricerca di Antonio Preiti e di Sociometrica

Nella mole di dati forniti dalla ricerca realizzata per conto dell’Associazione LibertàEguale da un Gruppo di lavoro di Sociometrica e Format Research diretto da Antonio Preiti (Sociometrica e collaboratore de Linkiesta), Pierluigi Ascani e Gaia Petrucci (Format Research), spuntano una serie di considerazioni sul “Fattore D”, il fattore Draghi, ciascuna delle quali meriterebbe una riflessione autonoma e più distesa di quanto non riusciamo a condurre qui. 
Alla vigilia delle votazioni per il nuovo Capo dello Stato (che inizieranno probabilmente il 24 gennaio) e a pochi giorni della conferenza stampa del premier di fine anno (mercoledì 22), nella ricerca e nel report scritto da Preiti emerge con chiarezza un dato da tenere presente per l’avvenire del Presidente del Consiglio: gli italiani lo apprezzano come guida del Paese. 



Il 70% degli intervistati lo vorrebbe ancora a palazzo Chigi, mentre il 12% preferirebbe la sua elezione alla carica di Presidente della Repubblica. Solo il 18% vorrebbe che non rivestisse nessuno dei due incarichi. Siamo perciò davanti a una nettissima maggioranza (oltre l’80%) che lo vorrebbe comunque alla guida del Paese. È molto significativo che gli italiani percepiscano che sia meglio che il “capo” sieda a palazzo Chigi, da dove effettivamente si dirige la politica del Paese, molto più che al Quirinale, che malgrado le accentuazioni “presidenzialiste” degli ultimi decenni viene giustamente considerato un luogo “sopra le parti” e dunque impropriamente connesso al governo del Paese, almeno finché la Costituzione non cambierà. 

Può darsi che una certa confusione indotta proprio dal protagonismo prima di Giorgio Napolitano e poi di Sergio Mattarella si sia generata nelle generazioni più giovani, e infatti il massimo del consenso a Draghi come Presidente della Repubblica arriva dai più giovani (18/24 anni), come se – ipotizziamo – le nuove generazioni chiedessero “più governo”, loro che sono le più escluse dai provvedimenti di qualunque governo degli ultimi anni. 



La questione dei giovani certo andrà indagata meglio. Siamo nel periodo classico delle occupazioni delle scuole e dei cortei di protesta più o meno politicamente caratterizzati: e però non si sfugge all’impressione che il grosso delle masse giovanili, seppure disincantate e deluse dalla politica, dai partiti e dai sindacati, si aggrappino in qualche modo alla Grande Scommessa del Piano di resistenza e resilienza (non a caso, il New generation EU) e magari istintivamente confidino nella forza di Mario Draghi per cogliere l’irripetibile opportunità dei finanziamenti europei. 
Ma si può azzardare una lettura più profonda dell’apprezzamento dell’opinione pubblica verso quello che noi definiamo “draghismo”. Scrive acutamente Antonio Preiti sulle caratteristiche della leadership di Draghi: «Volendo cercare un modello di riferimento viene in mente la tradizione filosofica del pragmatismo, che considera le parole e i pensieri come strumenti e mezzi per risolvere i problemi, e non per descrivere, rappresentare e rispecchiare il mondo. D’altro canto, la genesi del suo governo è già “pragmatica” nella sua concezione, perché i due principali intenti alla base della sua formazione sono la risposta all’epidemia e la realizzazione del Pnrr. Così, attraverso l’azione si delineano sia il carattere, sia il mondo di riferimento sul piano culturale. “Don’t tell, show” è una battuta americana che spiega molto bene il senso di come l’azione possa (o meglio, debba) incarnare le idee, che non basti perciò declamarle perché abbiano effetto, ma inverarle nelle cose». 

Ecco, questo tratto pragmatico, volto a risolvere i problemi seguendo una moderna rotta fatta di ascolto e decisionismo – caratteristica del miglior riformismo – è probabilmente ciò che le nuove generazioni apprezzano: un modello di leader di tipo nuovo, per molti “freddo”, ma certamente distante dal paternalismo di matrice democristiana e ancor più dall’esuberante fino all’eccesso del berlusconismo, con punte che si estendono al periodo renziano.
I giovani, infine, crediamo siano i più insofferenti ai bizantinismi della politica italiana nella sua versione contemporanea, quella che si intreccia cioè con la disputa del potere per il potere aumentando così la sua distanza dai problemi della società. «Una qualità molto apprezzata dagli Italiani è la capacità di Draghi di decidere – scrive Preiti ma, ripetiamo, il discorso ben si attaglia ai più giovani -, si tratta di una leadership originata dalle circostanze, dal governo delle circostanze, che si fa guidare dalla risposta alle circostanze. I leader, d’altro canto, incarnano i momenti e oggi il momento è quello dell’emergenza Covid e dell’economia: governare i momenti significa agire di riflesso, privilegiando la decisione, cioè l’azione».

Adesso, tutto dipende se la Politica lascerà a Mario Draghi la possibilità di continuare la sua azione di governo, questo punto di equilibrio tra ascolto e decisionismo che gli italiani sembrano apprezzare. Questo è il film dei prossimi mesi, mesi in cui l’Italia si gioca tutto.





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26/12/2021 - 9:37

AUTORE:
BdB

In che senso.....🙂🤔😁cit. Carlo Verdone

26/12/2021 - 1:30

AUTORE:
Massimo

Sareste un duo da cabaret. In quanto a indottrinamento non avete da imparare da nessuno. L'importante è essere convinti.
Rileggetevi quello che avete scritto nel passato, anche recente, le vostre certezze si stanno sgretolando nel confronto con la realtà odierna.
Continuate pure.

25/12/2021 - 19:32

AUTORE:
GigiDiTeglia

........... dici " secondo me " e a volte spari sentenze. ........ A me sembra che tu abbia poco da dire ma quello che dici è molto confuso .......... e probabilmente sei un indottrinato male ......... che ripete a pappagallo le solite cialtronate. ............ GigiDiTeglia
P.S. E' Natale ed ho voluto essere buono.

24/12/2021 - 17:19

AUTORE:
Massimo

Vede, lei, al pari del sig. Gigi di teglia, pensa di avere le risposte, giuste, a tutto. Mi permetta di dirle che così non è.
E se con i suoi sermoni pensa, o crede, di influenzare le persone, beh, è fuori strada.
Come lei stesso potrà leggere, scrive sempre le stesse cose, in questo contesto poi, fuori luogo.
Mi stia bene e mi tenga da parte una vanga, casomai mi venisse la voglia di imparare. Siamo intesi ?

24/12/2021 - 16:57

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

...stavolta vai a letto al buio.

Matteo Renzi ha ingoiato tanti rospi, ma fin li direttamente non lo vedrai arrivare.
Il Patto del Nazareno era per le riforme e quelle o si fanno assieme o nisba come è successo a Bozzi, Jotti, D'Alema e per ultimi Boschi/Renzi.

Il segretario PD Pierluigi Bersani era in vantaggio di 10 punti percentuale sulle destre che uscivano dai disastrosi governi-Berlusconi-Bossi-Meloni e poi dal Monti/Fornero, ma il poveretto si mise a smacchiare i giaguari, prendere i passerotti in casa e lasciare i tacchini sul tetto e con la legge elettorale "porcellum" vinse alla Camera e non vinse al Senato.

Chiese un voto di astensione al Grillo e Crimi et Lombardi lo presero per il c...in striming.
Sempre il "povero" Bersani voleva la rivincita che poi era sicuramente una ri/perdita elettorale.
Matteo Renzi da Firenze suggerì (come sempre) la soluzione: il governo andava fatto con chi ci stava e siccome il Bersani aveva detto: mai con Silvio Berlusconi; toccò al nipote di Gianni Letta che era il vice segretario PD di Bersani.
Su indicazione dei partiti PD-SC-FI, Giorgio Napolitano dette l'incarico a Letta con un preciso programma: fare le riforme, avviare una ripresa economica ed una nuova legge elettorale per poi tornare presto al voto.
Il sornione Enrico Letta fu licenziato dal 93% dei dirigenti PD nazionali (solo i 16 di Civati votarono contro la cacciata di Letta da Primo Ministro.
In seguito Napolitano dette l'incarico a Matteo Renzi di formare un nuovo governo e si formò SENZA I VOTI DI BERLUSCONI.
Forza Italia si scisse ed i ministri del NCD Alfano, Lorenzin, Lupi rimasero al governo con RENZI - CONTRO il volere di BERLUSCONI.
La ripresa economica ci fu, le riforme furono votate per 5 volte in parlamento; anche da Bersani ed Epifani ex segretari PD, da Roberto Speranza capogruppo dei deputati PD, e dai presidenti di Camera e Senato-Boldrini e Grasso....che poi al referendum per le riforme comprendente la legge elettorale "Italicum" quei 5 alti dirigenti PD votarono NO al referendum insieme a BERLUSCONI.
Ora "loroli" son quelli che vanno spargendo le voci che come vediamo qualche "liggerotto" ci 'nvia a credere "Cherenzi" voti per il berlusca PdR.

Ein buffi ccunigliuli, maanche chi li governa e li abbevera però.....!
Ecco io non bevo-TU BEVI-egli (Renzi) non beve, essi la berranno? chi si e chi no.
Salute.

MOCCOLI*
Scolatura di cera da una candela; a fungo del lucignolo, moccolaia; anche, mozzicone di candela; se non hai altri m. puoi andare a letto al buio, se non si hanno altri mezzi, oppure argomenti, a disposizione, uno deve rinunciare ai propri progetti, riconoscersi battuto, sconfitto.

nota: 'nteso?

vedi anche....https://youtu.be/PwgWg4qQuYA

24/12/2021 - 16:02

AUTORE:
Massimo

Guarda, se la cosa non facesse pena, pagherei per vedere Renzi che vota Berlusconi Presidente della Repubblica. Sarebbe la chiusura del cerchio perfetta.
Poi vorrei vedere tanta gente che cammina a capo chino dalla vergogna...

24/12/2021 - 12:14

AUTORE:
Otelma mago

...vista la congiunzione del pianeta Marte con la stella Sirio che 'ntralice fa scorgere la Luna di traverso disallineata con Plutone e la costellazione di Pan-Nettuno nel lievito boreale e tc etticci, salute grazie...
...anche stavorta vi, non saranno i D'Attorre, i Fassina, i Ciwati, i Diba&Dima e "baffetto bianco ormai" che organizzò i 101 contro "mortadella" ma sarà colui che misse Sergio e Mario ndove nissuni ci pensava.
...ir tempo liè galantuomo! e doppo Befana si vederà
Parola di Enzo Rametti.
Bonnatale&Bonanno.

24/12/2021 - 11:39

AUTORE:
Massimo

Inteso come Paolo, forse ci prende di più.
Se avete seguito la conferenza stampa di Super Mario, vi sarete accorti che ha già deciso. Non lo dice apertamente ma il suo futuro lo vede al Colle più Alto. E se i partiti non ci stanno, tanti saluti e torna a Città della Pieve. Urge, per i vedovi di Super Mario, acquisto abbondante di Kleenex...

20/12/2021 - 12:34

AUTORE:
Bruno Baglini - Osservatore politico nostrale

Se tu avessi letto "Controcorrente" edito da PIEMME e scritto da Matteo Renzi: prima edizione luglio 2021, sapresti orientarti meglio nel percorso che ha fatto Draghi Mario e quello che farà.
Come vedi è tutto un divenire ed a distanza di un solo anno siamo passati dal: o Conte o voto al: quanto è bravo Mario e detto da Di Maio et Serracchiani dimostra quanto fosse di idee dimolto piccinine anche il fratello di Luca Zingaretti che prestò addirittura una senatrice da affiancare a Ciampolillo, Lonardo, Polverini ed altri per fare un gruppetto di 10 raccattati per mantenere il Governo Casalino/Conte in carica per così continuare a produrre gli inutili banchini a rotelle e le ancor più disutili "primule" per la nostra vaccinazione che come vediamo ci possiamo vaccinare ovunque ci sia uno spazio sicuro come HUB Ospedaletto, all'edificio 10 di Cisanello, al Modigliani di Livorno o alla Migliarina in quel di Viareggio.

A decidere cosa fare non sarà Mario Draghi ma sarà Sergio Mattarella ed il resto lo vedremo fra poco, ma di una cosa sono certo; il PD che è sulla carta il primo partito non ha un Matteo Renzi a capo come la volta precedente e tanti deputati di area liberaldemocratica lamentano la mancanza di un leader e ne hanno di ben donde!

Zingaretti stava per dar ragione all'uomo del Papeete sul ricorso al voto anticipato per cosi lui (Zingaretti) si presentava al seggio sicuro di Roma 1 ed entrava così in Parlamento anche lui e con elezioni anticipate era sempre lui a fare le liste elettorali e come Letta che per prima cosa fece fuori i capogruppo di camera e senato perché messi li da Renzi, lui metteva i suoi fidi in liste elettorali per poi governare il partito più grande e grosso dell'opposizione per 50 anni come ai tempi del PCI.
Renzi per due volte ha salvato la legislatura ed ha salvato anche il PD dal "disastro" che sarebbe (per quel partito) avvenuto nel gennaio prossimo.

Lameloni in Parlamento ha il 4% sulla carta il 19,5%.
L'Altro Matteo il 17% e sulla carta il 19. (ma aveva sulla carta oltre il 40% ai tempo del Papeete e quindi con "il Rosatellum" governava da solo già a quel tempo.
Ergo sommando i voti di FI che avrebbero preso con elezioni anticipate...
1° Draghi Mario era altrove.
2° avrebbero avuto da soli voti a sufficienza per fare un loro governo ed avrebbero eletto il fratello di Paolo Berlusconi PdR....anche se D'Attorre e/o Fra-Toianni non erano Da-Cordo.

Nb- nella replica ai senatori, Mario Draghi ha citato per ben quattro volte le parole usate dal senatore Matteo Renzi, da una parte son soddisfazioni per esso, ma nello stesso tempo creano invidia e storcioni di stomaco per gli amorfi che son li solo per riscaldare la sedia e basta.
...poi aggiunse i complimenti alla ministro Elena Bonetti per i gran lavoro svolto a favore degli Italiani , e allora si che le varie scaldaseggiole per niente diventano gnifite come una lapa; vedi Taverna &.

20/12/2021 - 8:04

AUTORE:
Massimo

Secondo me, più della politica, sarà lo stesso Draghi a decidere cosa fare. Se la sua volontà è di andare al Quirinale non c'è politica o partiti che tengano.
Ammesso che poi lo eleggano, le fregature esistono da sempre.
Un'ultima cosa sulla ricerca fatta : se non si indica il numero di persone su cui si è basata i numeri diventato relativi.
Se è stata condotta su 500/1000 persone ha un valore, se invece siamo su numeri di molte migliaia comincia ad avere un senso più importante. Non è la stessa cosa, se poi la prendi come indicazione generale per impostare il futuro del Paese.