In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia
Parchi e aree protette: da dove e come ripartire
Il trentennale della legge quadro 394 sui parchi ha consentito e stimolato un ampio e diffuso interesse in tutto il paese per i parchi e le politiche ambientali, che presentano molte contraddizioni e situazioni confuse rispetto alla stessa legge.
Da qui sarà bene ripartire con coraggio e determinazione per scongiurare nuovi danni, anche gravi, che andrebbero a sommarsi a quelli già collezionati negli anni passati.
Uno di questi aspetti è senz’altro quello delle aree contigue che in parecchi parchi nazionali e regionali si vorrebbero utilizzare per iniziative e interventi che con l’attività i compiti del parco non hanno nulla che fare come abbiamo avuto modo di dire riguardo al Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Ma è così anche per il parco delle Apuane e molti altri. Insomma non avrebbe senso mettere mano al piano del parco senza la aree contigue. Come non ne ha far mancare ai parchi un impegno serio delle province – come avvenne per molti anni in passato - quando operammo come provincia per assicurare un impegno coordinato dei singoli comuni.
Va detto anche che le province non riescono ad avvalersi di una recente legge che il Parlamento ha esaminato ricordandosi finalmente che non poteva continuare a far finta di niente. Ma anche il poco che è stato deciso, alle province sembra interessare punto.
Credo che questi due aspetti siano un buona e valida base di ripartenza che dovrà fare il punto anche sulle aree marine protette che cominciarono fin dall’inizio a perde i colpi e hanno continuato a perderne come le Secche della Meloria per restare nel nostro parco. Ma è così anche per il Mediterraneo alle prese con un inquinamento che sta penalizzando la pesca e non solo.
Anche i parchi montani Appenninici e Alpini sono alle prese con impianti per gli sci che hanno messo in crisi are cruciali delle Dolomiti.
Sono venute meno anche iniziative culturali con specifica attenzione alle aree protette come collane editoriali, biblioteche, centri studi che seppero mettere frutto competenze anche di importanti Università.
Insomma per ricominciare c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Renzo Moschini