Se sul campo la guerra continua con le solite nefandezze sui nostri media nazionali appare sbiadita, superata da altri e più urgenti problemi, vecchi come il Covid e nuovi come la recente crisi politica. Oramai è un sottofondo e tranne per il pericolo Zaporizhzhia i nuovi morti e le nuove devastazioni attirano sempre meno l’attenzione dei media nazionali. Come i media anche la nostra psiche si adatta.
"Fra gli alberi" Opera pittorica di Patrizia Falconetti
Ormai D'Alema parla a ruota libera e usa clichè sinistrorsi ormai antelucani ed inadeguati a definire il presente.
Definire Draghi come esponente di punta del potere della finanza internazionale è una semplificazione micidiale che forza la realtà dimenticando che la finanza internazionale nel 2021 aveva lanciato un assalto all'euro ed alla stabilità economica degli Stati europei (facendo proprio uno slogan che un tempo veniva urlato nei cortei dell'ultrasinistra e cioè che "lo Stato si abbatte non si cambia").
E dimenticando che a far fallire questa operazione speculativa fu quel gigante di Draghi che si oppose vittoriosamente con la sua dichiarazione di difendere l'euro ad ogni costo e con la pratica conseguente.
Questi fatti stanno già nella storia e spiegano la deferenza e l'ammirazione che tutti i leaders della vecchia europa (dai socialisti ai popolari) hanno per il nostro premier.
C'è tra l'altro una fiction televisiva, "i diavoli", che spiega molto bene questo ruolo di super Mario all'epoca,