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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Direttore: ma un lo avevi visto che era una pistola .....
Chiedo per un amico: chi è l’aggressore e chi è .....
di Serenella Bettin Fatto Quotidiano

Sono abili. .....
Com'era la storiella che andava raccontando quello .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Pubblichiamo l’ultimo articolo arrivato in redazione sul tema: donne e cibo.

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Pubblichiamo uno per volta gli articoli che ci avete mandato sul tema "donne e cibo"

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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Palestina-Gaza
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Sole, caldo.
La voglia di denudarsi è irresistibile,
trascinante, contagiosa.
Anche la magnolia del giardino
è desiderosa di spogliarsi: .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
di Mauro Turri
Matteo Renzi "Draghi può stare a Chigi o al Colle ma non in panchina"

21/1/2022 - 19:31

Matteo Renzi "Draghi può stare a Chigi o al Colle ma non in panchina"

 

Anche chi lo detesta, lo sa: nel "fare" Presidenti (Mattarella, Draghi, se stesso), Matteo Renzi finora ha avuto un certo "tocco" e per questo il suo allarme a 78 ore dalla prima votazione non va sottovalutato: «Attenzione. Se si porta Draghi come candidato allo scrutinio segreto, lo si elegge, anche perché esporlo a una bocciatura dell'Aula significherebbe perderlo sia per il Colle che per il governo.

E l'Italia una cosa non se la può permettere: rimettere Mario Draghi in panchina».

Renzi, senza la sua azione, forse Mario Draghi sarebbe ancora un pensionato ma non pensa che con un eccesso di superficialità, anche sua, si rischia di perdere una risorsa potente per il Paese?

«Diciamo che, conoscendo Mario, sono sicuro che non avrebbe fatto il pensionato di lusso ma sarebbe probabilmente un top advisor per qualche istituto finanziario internazionale. Battute a parte, le rispondo che ha ragione.

Noi possiamo schierare Draghi come centravanti a Palazzo Chigi o portiere al Quirinale, ma l'unica cosa sicura è che non possiamo perderlo».

Il "titolo" Draghi non ha mai rischiato di essere sospeso per eccesso di ribasso, ma fatica a salire...

 «Non mi pare né in discesa, né in salita. Draghi è Draghi, punto. Metà degli italiani sogna di vederlo per sette anni al Colle. Metà degli italiani spera di non perderlo a Palazzo Chigi. La quasi totalità riconosce che la sua presenza in politica è un valore aggiunto per le istituzioni».

L'uscita da Palazzo Chigi sarà comunque una perdita...«Lui ha chiarito di essere a disposizione per qualsiasi ruolo il Parlamento gli chieda di esercitare e quella sua frase sul "nonno a servizio delle istituzioni" è stata oggetto di polemiche ma è in realtà una generosa disponibilità».

E tuttavia dalle difficoltà denunciate anche da Conte emerge una dato molto serio: a voto segreto Draghi rischia di non essere eletto...«La prego, non scherziamo.

Se si porta Draghi come candidato, lo si elegge, anche perché una bocciatura significherebbe perderlo. Ma da settimane dico che Draghi per sette anni al Quirinale sta in piedi se c'è un'operazione politica di sostegno. Come del resto politica è stata l'operazione che ha mandato a casa Conte e Casalino e svoltare con l'esecutivo Draghi ».

Ci si continua a girare attorno: Draghi può andare al Quirinale soltanto se si chiude, e bene, sul governo. Si parla di Colao e Cartabia, ma i veri nomi sono coperti?

 «Io non credo che ci siano solo quei due candidati, pur pensando tutto il bene possibile di Vittorio e di Marta, due ottime persone e due rilevanti personalità. Penso però che se c'è uno schema di gioco pronto per il dopo, allora l'operazione Draghi è fattibile.

Nessuno accetta di perdere un premier così stimato senza avere certezze sul futuro».

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