L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Dagli USA a Migliarino.
Vicino a Greenville, bella città del Sud Carolina, esiste un quartiere con decine di strade intitolate a città italiane o illustri italiani e ciò non può significare altro che esista una nostra comunità che però, dai nomi, non sembrerebbe molto “toscana”.
Mi arriva ora dagli USA, Greenville, dove la Voce de Serchio è conosciuta e nostalgicamente per posta, una storia di uno scherzo “alla migliarinese”, tipo “secchiate” e che riporto fedelmente:
Personaggi della storia:
1- Roger Milliken, milionario possidente numerose fabbriche tessili, stoffe e tappeti,
2- Leslie Mac Crow, presidente di varie compagnie,
3- un ignoto scultore,
4- un migliarinese tecnico, pittore, l’unico in due complessi d’ingegneria (Fluor Daniel) con migliaia di impiegati.
Storia: Milliken possedeva una fabbrica di tappeti. I macchinari operavano con condotti di olio bollente e una notte, a causa di una perdita, incendiarono lo stabile che fu completamente distrutto. Mister Milliken si rivolse a Mrs. Mac Crow chiedendo di ricostruire la fabbrica, cosa che questi accettò anche se gli fu richiesto di completarla in 6 mesi, quasi impossibile per la complessità. L’unica maniera era fare turni di 8 ore ciascun operaio. I lavori iniziarono e il complesso fu finito regolarmente in 6 mesi.
A me furono dati da fare i disegni per una grande pittura del progetto. Nel frattempo fu incaricato uno scultore per creare un mitologico simbolo saliente dalle ceneri del disastro e che fu spedito alla nuova fabbrica per essere montato. Mi dissero che a me sarebbero poi date delle fotografie della scultura da inserire nella pittura. Quando lo scultore andò a vedere il suo capolavoro esclamò: “l’avete montato a rovescio, il davanti deve guardare la fabbrica!”
Io avevo finito la pittura ed aspettavo le foto per vedere e pitturare il simbolico elemento. Alcuni ingegneri vennero a vedere il mio lavoro e per avvisarmi che il presidente era all’aeroporto per il volo alla sua nuova fabbrica con il suo nuovo jet ed io ero invitato a seguirlo con la pittura!
Era il momento della “secchiata”!
Presi pennelli e colori e pitturai un autotreno di fronte alla statua e… nessuno disse niente!
Due piloti, il presidente, un paio di ingegneri ed io con la pittura di 80x100 partimmo per la presentazione che fu un successo. Mister Milliken mi abbracciò, chiamò il fotografo e volle molte foto con il “migliarinese”.
Quel “migliarinese” vuole l’anonimato.