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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
Verso il voto politico del 25 settembre
MAtteo Renzi a Cagliari e l'opinione di due suoi elettori Marcella B. Serpi e di Tonino Serra Contu

20/9/2022 - 16:58


E mo' pure io voglio fare il racconto di Matteo Renzi a Cagliari...

 

Domenica sera ho pubblicato solo i video, niente foto, non ho fatto foto, se no non riuscivo ad ascoltare niente...

E non ho fatto neppure un selfie. L'altra volta però il libro si certo che me lo sono fatto firmare, questa volta mi sono solo divertita a guardare come in tanti ci tenessero a fare le foto e a stringergli la mano, soprattutto i ragazzi, e Renzi i selfie non li ha rifiutati a nessuno, ha salutato tutti, chiunque gli abbia dato la mano, un sorriso, una parola per tutti sino all'ultimo centimetro prima di entrare in macchina, da quell'antipatico che è.Si perché c'è da fare un trattato su questa questione dell'antipatia di cui leggo continuamente. Ti aspetti ormai dopo anni che sia finita, invece no, questa frase sta sempre li, impressa nella pietra.Come se poi Salvini, la Meloni, Fratoianni, Conte e soprattutto Letta sprizzassero simpatia da tutti i pori.Questo solo per ricordare come il veleno penetra a fondo, anche tra di noi e poi è proprio difficile far finta che non esista e si finisce con il ripetere ciò che dicono tutti.Comunque Renzi qui a Cagliari ha parlato per quaranta minuti, in piedi con un microfono, senza leggere, per me assolutamente simpatico, senza dimenticare niente, con una memoria, una capacità di analisi che è difficile riscontrare in altri, anche quelli che pare vengano accolti a braccia aperte nelle piazze...

Ma ecco perché Conte fa minacce in stile mafioso, perché di fare un confronto diretto con Renzi, che glielo chiede da anni... non se lo sogna nemmeno, semplicemente perché non è in grado.Se noi non avessimo la stampa infima che abbiamo, ovviamente non sarei io l'unica a scrivere queste cose.Il terzo polo ci ha spiegato Renzi, si presenta come una coalizione che dovrà diventare un unico partito, questo indipendentemente dal risultato che otterremo il 25 settembre, perché stiamo cercando di creare un alternativa per il futuro, cioè l'unica coalizione che ha davvero un progetto per il futuro del paese.Letta del resto ci ha fatto sapere che se pure è vero che si è alleato con Fratoianni, Bonelli e compagnia cantante, roba che insieme arrivano al massimo al 3% (avete notato, nessuno glielo ricorda in continuazione, così come rompevano le balle a noi col 2%...) tanto mica potranno mai fare un governo con loro.Quindi cosa ti sei alleato a fare??Cioè Letta non si rende conto di quello che dice?

Ma soprattutto pare non se ne rendano conto i suoi elettori...Il PD che più che costruire in questi ultimi anni ha semplicemente distrutto, soprattutto mentre parlava di alleanze con i cinque stelle, la peggiore disgrazia che potesse capitare a questo paese... e difficilmente potrà ottenere qualche risultato, vista la peggiore campagna elettorale mai vista al mondo.Per questo continuiamo a spiegare che il voto utile sfruttato per anni e anni e a cui tanti di noi, io per prima, abbiamo partecipato, questa volta non è un voto utile, ma un voto assolutamente inutile.Ciò che conta dando il voto al terzo polo, è permettere l'ingresso in Parlamento di persone capaci e preparate, con delle percentuali tali da impedire che la destra vinca alla grande, ma soprattutto dei candidati che siano in grado, qualunque sia il risultato elettorale, di contrastare le tante assurdità che la destra (ammesso che vinca) cercherà di ottenere... a danno del paese e dei cittadini

 

.::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::TONINO  Tonino Serra Contu

 Ho lasciato i 18 gradi di Ierzu per tornare ai 26 di  Cagliari per sentire Renzi. 
Ho partecipato alle ultime due Leopolda,  al I congresso del Partito a Roma mentre il coronavirus cominciava a uccidere, e l'ho sentito pochi giorni fa a Firenze, quasi per caso, all'apertura della campagna elettorale in Toscana. 
Sempre incisivo, sottile nei ragionamenti, col piglio del toscanaccio irridente. 

Mentre attraverso Cagliari deserta in questo pomeriggio rinfrescato da un timido  maestrale, mi chiedo chi mi ricorda l'oratoria del fondatore di Italia Viva.
Martinazzoli? Stessa tensione etica, trascinatore certo, ma privo dell'ironia che spezza con un sorriso  i ragionamenti difficili.
Forse il mio Donat Catin, ma Renzi non ha l'irruenza tribunizia del capopopolo ligure; e neppure di Flaminio Piccoli, troppo lineare nel discorso, quasi monotono. 
Moro? Forse Fanfani? Nulla di Togliatti, Berlinguer, La Malfa. Craxi? No, no.
Lo chiedo a un amico che incontro nella sala del teatro Doglio, piena mezz'ora prima del comizio. É un ex comunista che coltiva gli studi matematici e che é approdato a Renzi studiando i grafici economici e sociologici degli ultimi dieci anni: "Sono nato nella cultura scientifica del marxismo e l'ho lasciata dopo mezzo secolo perché ha provocato solo rovine... sono sempre di sinistra, ma il riformismo non ha la faccia di Bettini".
Secondo lui Renzi assomiglia a Pajetta... ma gli suggerisco di non dirglielo. 

La sala del teatro  contiene 500, forse 600 persone, che salutano con un applauso cortese l'ingresso di Renzi. In piedi, ma per vederlo meglio e scattare qualche foto: i Sardi , che indulgono nel porchetto arrosto e nel cannonau, sono notoriamente parchi negli applausi. Ma ascoltano con estrema attenzione questo comizio, che poi assume l'aspetto di una conversazione pacata sulla politica nazionale e sarda: quaranta minuti di politica pura, limpida come un cristallo.
Oggi Renzi é diverso dal solito. 
Pacato e ironico senza sconfinate nel sarcasmo, quasi pietoso con chi a mio parere non lo merita. É sicuro, senza preoccupazione alcuna, anche se consapevole di vivere in una palude piena di coccodrilli, che hanno talvolta il volto degli amici che hanno tradito, non lui, che li ignora, ma l'idea di uno Stato riformatore e di una società più giusta. 
Comunque vada ha svolto il suo compito di servitore dello Stato. 

Scherza sul passo indietro o di fianco fatto per cedere la leadership a Calenda: "Per umiltà? Ma vi sembro il tipo?". Eppure l'ha fatto, e il passo indietro é in realtà un balzo verso il futuro. 

Spazia in un decina di argomenti: la strage delle Marche con i soldi stanziati e mai usati e poi sottratti dal governo Conte; la guerra, la stretta economica legata al prezzo del gas e al ricatto russo, la banalità del programma della destra e la sua inadeguatezza come forza di governo, la gara a non vincere di Letta a causa delle scelte sciagurate ispirate al rancore per Renzi, le carenze della cultura e della scuola...

Si applaude alle sue battute ironiche sulla disfida mafiosa di Conte, alla sua imitazione di Berlusconi che racconta balle in ogni campagna elettorale, alla difesa strenua della cultura del merito contro quella dell'elemosina di stato: "Non si é liberi con 400 euro al mese, ma con il lavoro dignitoso, ben pagato, qualificato".

Scherza su Draghi che dichiara di non essere disponibile ad un secondo mandato... "deve dire sì a Mattarella e no a mille giornalisti"... ma non dice, giustamente, cosa vorrei sentirgli dire: che l'ultimo discorso di Draghi non era un banalissimo "togliersi i  sassolini", in questo caso i macigni, dalle scarpe ma il benservito a chi lo ha tradito per miserabili interessi di bottega, sgambettando le sue scelte economiche e di politica estera, tramando con la Russia e con chi, come Orban, é la quinta colonna di Putin. 

Un benservito che domani, davanti a Mattarella, potrebbe segnare una serie di paletti per formare un nuovo governo: sì con Renzi-Calenda, con il PD depurato dalle scorie vetero marxiste e peroniste (oggi più difficile dopo l'innamoramento di Bonaccini per Conte) e con Fi e Lega senza il populismo degli ultimi anni; no con 5S, no con la Meloni che dice all'Europa "é finita la pacchia" facendo il paio con l'esilarante "questo lo dice lei" rivolto dall'ultima della classe ad un esperto di economia.

Certo, dovrebbe cambiare tutto, ma forse è il caso che si cominci a pensare ad una riforma profonda dello Stato sui punti più critici illustrati da Cassese sul Corriere di oggi: ritrovare l'equilibrio perduto dei poteri, evitare che il governo legiferi con i voti di fiducia per strozzare i tempi e i poteri parlamentari, bloccare le regie extraparlamentari sostenute dal potere burocratico elefantiaco, riportare i giudici ad applicare le leggi senza riscriverle  arbitrariamente con interpretazioni creative. 
Dovrà farlo il nuovo Parlamento, posto che furono bocciati i referendum del 2016 e del 2022. Un errore di cui stiamo pagando il prezzo. 

Renzi parla per 40 minuti, poi deve volare in altre città... anche a Palermo che non é solo un covo di sicari come vorrebbe Conte. Infatti parlerà senza problemi in piazza Verdi, senza alcuna contestazione, ripetendo quanto già detto a Cagliari: non c'è dignità senza un lavoro vero.
La folla lo circonda, i selfie si sprecano. Suscita empatia perché ha carisma e capisco perché chi lo odia abbia fatto di tutto per eliminarlo politicamente dopo aver cercato di distruggerlo come uomo. Renzi mette tutto in discussione, non lascia certezze sui vecchi modi di fare politica. Ha rottamato un vecchio mondo e quello che ne restava, che  si sta vendicando criminalizzandolo attraverso una stampa prezzolata e una magistratura indecorosa.

Faccio politica dal 1962 e non ricordo tanto accanimento contro un leader. Forse contro Craxi e mi sorprende che tanti Socialisti, coinvolti nella sua fine, abbiano dimenticato chi furono i carnefici. 
Saluto Claudia, la nostra bravissima candidata, e stringo velocemente la mano a Renzi che le é a fianco.
Incrocio per un secondo il suo sguardo. 

È una persona stanca, affaticata, ma sorride a tutti e tutti saluta fino al momento di salire in macchina per andare a Elmas. 
Un leader che raccoglie le ultime energie per evitare alla Nazione un futuro pieno di incertezze. 
Ecco, ricordo Moro a Cagliari sul finire degli anni Sessanta, cinema Olympia, via Roma: folla in delirio e lui chino, ingobbito eppure sorridente. Lo avrebbero ucciso pochi anni dopo e, vedendo nella R4 rossa  il suo cadavere tormentato e la sua maschera  funebre, pensai a quel giorno a Cagliari. 

Come tutti i leader veri, Renzi deve combattere fino alla fine, senza tregua. 
Deve stringere i denti in questi ultimi cinque giorni di golgota.

E noi con lui.
Ne vale la pena.

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21/9/2022 - 15:19

AUTORE:
dispetto

...il risultato non fosse quello atteso che fate ? Colpa degli italiani incoscienti ?
Ma non vi pare di andare un po' verso il culto della persona ?

20/9/2022 - 17:26

AUTORE:
Elettore tosco

...bisogna battere il caldo finche è ferro.
...e stare attenti a dove mettiamo la croce, poi bisogna portarla.