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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
di Paola Sacchi (a cura di Bruno Baglini, red VdS)
Chi è stato l’architetto della rielezione di Mattarella al Quirinale

31/1/2023 - 9:01


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Che figure come quella di Ceccanti – artefice della rielezione di Mattarella – ora siano fuori dal parlamento è anche questo uno dei paradossi della crisi profonda in cui si è avvitato il Pd. 

La nota di Paola Sacchi Lo ricorda Lanfranco Palazzolo in un’intervista per Radio Radicale (trasmessa ieri) a Stefano Ceccanti: gli applausi per la ri-elezione di Sergio Mattarella alla fine se li presero Enrico Letta e Giuseppe Conte e non il principale artefice dell’operazione, ovvero lo stesso Ceccanti.

È il costituzionalista, deputato del Pd, non rieletto alle Politiche del 25 settembre, al quale peraltro in un primo momento Letta addirittura preferì Nicola Fratoianni, leader della Sinistra radicale. Ceccanti fu poi riammesso come capolista in quello che era stato il suo collegio in Toscana. Eppure, il costituzionalista dem, solida formazione riformista, garantista che votò tre sì ai referendum sulla giustizia di Lega e Radicali, leader, con Enrico Morando, dell’Associazione Libertà Eguale, fu davvero la chiave di volta per uscire dal drammatico avvitamento del sistema politico nelle elezioni presidenziali di un anno fa.

Ora, un anno dopo Ceccanti è fuori dal parlamento, il Pd versa in una crisi di identità e prospettive senza precedenti. Il professore pisano che non ha mai voluto enfatizzare il suo ruolo da vero protagonista della soluzione di quel cruciale appuntamento, personaggio discreto e dotato anche di senso dell’ironia, politico che gode di stima trasversale anche per il suo approccio aperto, non ideologico con gli avversari politici, quella sera dopo l’elezione del Capo dello Stato lo incrociammo da solo verso l’uscita di Montecitorio. Mentre al centro del Transatlantico un gruppo di deputati del Pd faceva applausi scroscianti a Letta e Conte. “Va bene così”, disse comunque soddisfatto e anche un po’ divertito il vero regista dell’operazione.

Ceccanti quotidianamente ne era il tessitore. Operazione, ricorda a Radio Radicale, partita dal basso, in cui il protagonista fu proprio il Transatlantico e non i vertici dei partiti. Perché era lì che c’erano i grandi elettori.

“L’operazione è nata e si è svolta tutta in parlamento, mentre i giornali puntavano l’attenzione sulle stanze dei vertici esterni, era lì che si andava avanti per cerchi concentrici, con un numero sempre maggiore e trasversale di singoli parlamentari verso l’elezione del presidente”, racconta Ceccanti a Radio Radicale.“La svolta – spiega – ci fu quando non andò in porto l’elezione di Elisabetta Alberti Casellati e anche un gruppo di parlamentari di centrodestra incominciò a votare Mattarella”. Spiega: “Non a caso a chiedere a Mattarella di essere rieletto furono i capigruppo che salirono al Colle e non i segretari di partito come avvenne per il bis di Giorgio Napolitano”.

In quel caso c’era un governo anche da formare, per il bis dell’attuale Capo dello Stato c’era, invece, sullo sfondo la possibilità anche che il governo Draghi, governo del presidente, cadesse, nel caso lo stesso Draghi o, dice Ceccanti, una figura terza rispetto a lui e Mattarella fossero eletti al Colle.L’esecutivo di emergenza nazionale è caduto sei mesi dopo. Lo scenario è completamente cambiato. C’è un governo di centrodestra.

Ma, comunque si pensi, che figure come quella di Ceccanti ora siano fuori dal parlamento è anche questo uno dei paradossi della crisi profonda in cui si è avvitato il Pd.

https://youtu.be/F5j7_9bw_kg

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2/2/2023 - 18:08

AUTORE:
E-Lettore

...di cui 2115 pagine di FORUM e 52866 articoli: trovami un articolo dove io o noi del centrosinistra si elogia Gigino di Maio per aver formato un suo partito (che non ricordo neppure come lo chiamo') e ti pago tre ponci a rum😄😄😄

piesse, poi du' cogliombani come Di-Ba e Di-Ma che credono all'editto di Grillo dei due mandati e a casa e loro che cercano di salvarsi con espedienti da cogliombani te li raccomando.

2/2/2023 - 15:14

AUTORE:
Maxinduin

...con te stesso. Ma come, proprio qui sulla Voce del Serchio avete fatto la fila a elogiare Di Maio quando si staccò dai 5 stelle, e ora lo disconosciete ? La verità è che non ci state più a capì un caxxo, ma da mo èhhh ( cit. Ennio Fantastichini, film " ferie d'agosto" di Virzì ). Se te indichi la luna, io guardo te che osservi il tuo dito. Son neofita...ma pensa te....

2/2/2023 - 8:54

AUTORE:
E-Lettore

...purtroppo gli e toccato ingoiare Conte Giuseppi imposto dal plenipotenziario Di Maio Gigino.
Renzi voleva Cottarelli, ma Gigino che aveva la maggioranza relativa dei parlamentari gli disse: prendere o lasciare. Se lasciava con nuove elezioni si aveva la maggioranza assoluta della Lega di Salvini che chiese pieni poteri.
In seguito anche Mario Draghi fu costretto a subire Gigino Di Maio nel governo dei migliori.
I numeri son numeri, ma quando variano tutto cambia e come vedi Gigino non conta più una cippa, così come Matteo Salvini e Silvio Berlusconi battuti alla grande da una fratella d'Italia.
Poi io ti indico la luna e guardi il dito. È un classico dei neofiti.

2/2/2023 - 8:03

AUTORE:
Maxinduin

Non si trattava di vincere ? Di non far governare il centro destra da soli ? E che volevi, l' ammucchiata? Già visto grazie e già provata. Tutto torna vedi, invece di fare previsioni assurde, terzo polo al 12/13 % ( calenda docet) 5 Stelle spariti ( renzi docet ) bastava ripartire dal governo Conte 2. Forse non sarebbe bastato, ma almeno avevi un'anima, un progetto legato a sinistra. Ma oggi vanno di moda quelli bravi, quelli liberaldemocratici. E si vede. Difatti stanno facendo la corte alla meloni.
Comunque la stessa frase " lavorerò per far cadere questo governo" ( meloni), l'ha detta pure renzi, anzi aggiungendo " prima facciamolo nascere".
Conigliolate nel groppone sode anche a lui ? Dura la vita quando si hanno solo certezze...

1/2/2023 - 18:46

AUTORE:
E-Lettore

...ma di non far vincere così tanto da far governare il centrodestra da soli.
Quindi Letta scegliendo di accogliere nel campo "largo" i rimasuglioli verde/rosso, la anziana Bonino e basta ha deciso di straperdere e si badi bene che sempre Letta era convinto che Di Maio con la sua uscita dalle stelle portasse in dote al PD i 7 milioni confluiti nel movimento grillesco e ancora: Conte facendo cadere il governo di unità nazionale poi prendesse meno del 5%.
Sempre Renzi gli disse che gli italiani hanno la memoria di un criceto e da li alle urne si dimenticavano il tutto.

Ricapitolando: l'agenda Draghi (con governo Draghi) era possibile solo in accordo con i liberaldemocratici di Calenda, Renzi, Bonino ed altri e che la 5* di Conte è antitetica ad un governo giallo/rosso (già visto e fallito).
Il fallito Letta dopo due minuti la straperdita disse: mi adopererò per far cadere questo governo quanto prima...roba da conigliolate nel groppone, ma sode.
A fronte di una vittoria così netta se poi ci mettiamo che "una donna" a strabattuto anche la concorrenza interna e...subito dopo si è detta europeista ed anche perchè il cambio di campanella con Mario Draghi è avvenuto con comodo e con tutti i crismi del caso che abbiamo visto e con qualche ministro di peso per davvero...mentre Conte si accontentava di Ciampolillo, Polverini e poverini..a noi se Renzi non c'era.
bona.

Nb: ad elezioni si va con il candidato PdC, Conte e Letta non volevano Draghi per questione di campanella andata di traverso e così han vinto il mongolino d'oro finto.

1/2/2023 - 17:50

AUTORE:
maxinduin

...come no. A parte che le elezioni Letta le avrebbe perse uguale, per vincere servivano anche i 5 stelle, ricordarlo non fa mai male. Rispetto ai libri, credo di leggere qualcosa di meglio di quelli di Renzi e credo che ci voglia anche poco. Sulla via per Damasco, dice, che solo Saulo di Tarso si convertì, per gli altri si è creato un ingorgo...

1/2/2023 - 15:06

AUTORE:
E-Lettore

....il voto utile. Quindi da buon soldatino tesserato allo stesso partito dal tempo di Luigi Longo, ho votato alla Camera dei deputati per il PD ed al Senato, dato che Zambito come ho già scritto era al sicuro e penso e credo uno come Matteo Renzi in Parlamento è utilissimo.

Non a caso il rancoroso Enrico Letta ha preferito perdere le elezioni per non avere Renzi in Parlamento.
Come vedi il povero Letta non poteva fare il segretario del mio partito.
Io pretendo che un capo sia una spanna avanti a me è non dietro.
Tu non leggere i libri di Renzi; sarebbe tempo sciupato come lavare la testa ai micci (somari).

....mai dire mai, la via di " Adamasco" è aperta a tutti, io la presi nel /63.
Bona

1/2/2023 - 13:56

AUTORE:
maxinduin

Finalmente uno che dice di essere iscritto al Pd e che invece ha votato renzi di Iv....sono soddisfazioni. Come leggere il libro del medesimo e pensare che sia la nuova Bibbia. O il manuale delle Giovani Marmotte ?

31/1/2023 - 23:58

AUTORE:
E-Lettore

Sbagliò anche chi credeva di essere il più furbo di tutti e disse: mi presento con un mio partito e lo chiamò ConSenso autoconvincendosi di avere fra il 12/15% di consensi a livello nazionale ed invece il D'Alema nella sua Puglia fu battuto da Barbara Lezzi che con il 4,5% andò a Roma e lui con il 2,8 rimase a Bisceglie.

Il fiorentino Matteo Renzi questa volta ha dato l'opportunità anche a me pisano di votarlo nel collegio che come tutti gli italiani aveva a sua disposizione (anche di farsi un proprio partito), lo fece Bersani (Articolo uno) perchè sapeva che Renzi non lo avrebbe ricandidato, lo ha fatto Renzi di mettersi politicamente in proprio perchè Zingaretti non gli avrebbe permesso di mandare a casa Conte.

Sto leggendo "il mostro, nuova edizione aggiornata" dove mi si fa notare che Matteo Renzi propose a Enrico Letta "anche" la sua non candidatura pur di fare un accordo elettorale per non far vincere Lameloni e neppure quella condizione fu accettata ed ora non abbiamo più Mario Draghi PdC per rancore.
Dal "porcellum al rosatellum" non si leva un ragno dal buco.
Bastava un SI il 4/12/16 e si aveva l'elezione del Sindaco d'Italia, ma tutti i nuoci non vengon per male se Meloni vorrà proporre l'elezione diretto del PdC, li si giocherà a carte scoperte come per i Sindaci; chi vince governa e chi perde va a casa.

31/1/2023 - 23:11

AUTORE:
Maxinduin

Anche Renzi ha fatto lo stesso nel 2018. Ah già, che sbadato, segretario era Orfini ( chi ? ) ad interim. Se Letta è stato eletto in un collegio sicuro, Renzi è stato eletto grazie alle ripartizioni fortunose di più collegi proporzionali. Erano finiti i paracadute.

31/1/2023 - 19:32

AUTORE:
E-Lettore

...a fare le liste?
La lettiana Yalena Zambito, Enrico Letta l'ha collocata in un posto sicuro (nel proporzionale) e per non essere eletta il PD doveva come minimo scendere al di sotto del 10%.

Lo stesso Letta si è candidato altrove e non a Siena che vinse nel collegio che fu di Pier Carlo Padoan, li vinse anche con i voti di Italia Viva in accordo con Renzi.
IV e Azione (che stavolta avevano una lista propria) quindi si è candidato nel collegio plurinominale Veneto 2, e non nel maggioritario, li si vince e si perde, non esiste il paracadute.

31/1/2023 - 18:57

AUTORE:
maxinduin

Ma la sig. Sacchi lo sa che in parlamento, si va se eletti e non per grazia ricevuta ?