Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Per voi era Marione, il pompiere, il capitano e magistrato dei mattaccini, il generale di tramontana, il campione e maestro di lotta libera, presidente del Comitato Regionale della FIJLKAM, quello che partecipava a tutte le manifestazioni sportive e storiche della nostra città.
In tanti lo avete conosciuto in queste occasioni, tutte attività che ha svolto con immensa passione, infinita onestà, impareggiabile umiltà, tanto tanto impegno ed illimitata disponibilità di tempo.
Lui questa notte è diventato un angelo ed è volato in cielo e con lui se ne va anche un bel pezzo di me.
Si, perché i miei genitori, appena trentenni, lo avevano preso in casa quando aveva 17 anni perché era rimasto solo dopo la morte dei miei nonni.Quando io sono nato mio padre era ricoverato per un grave infortunio sul lavoro, e lui è quello con cui condividevo il letto e che mi stringeva fra le sue enormi braccia tutte le notti.Lui è quello con cui si prendeva una casa in affitto estivo in Garfagnana, quello che mi portava a fare il bagno nel fiume e che mi faceva giocare, ridere ed urlare a squarciagola, quello che mi insegnava i dispetti e poi mi proteggeva dalle brontolate di mia mamma.
Con il tempo il nostro rapporto è diventato ancora più profondo, confidenziale e di estrema complicità, sia nel momento del divertimento che in occasione delle cose serie che la vita ci poneva davanti.I nostri sentimenti si sono sempre più intrecciati e lui è stato il mio secondo babbo, il mio fratello aggiunto, il mio compagno di banco, il mio primo amico ma soprattutto il mio riferimento costante: metti umiltà, onestà e passione in tutte le cose che fai, conserva la dignità senza mai farti calpestare, questo il nostro mantra.
E con lui accanto mi sono sempre sentito un gigante, perché lui era diventato il mio supereroe preferito, invincibile ed immortale. Da qualche anno facevamo finta di essere diventati soci di una fantomatica società che chiamavamo "liberi e forti": io seminavo tutti gli ortaggi nella mia serra e poi gli passavo i piantini, lui mi prestava il trattorino per lavorare la vigna, il campo di mio babbo ed il mio orto, insieme andavamo a caricare il letame dal pastore per concimare la terra. A mio babbo avevamo riservato il ruolo del fattore... si rideva, ci si divertiva così, con poco,ma volendoci un sacco di bene. Ma questa magia è durata solo fino alla scorsa estate. Da mesi lottava contro un male terribile, che lo ha sfinito fisicamente un poco alla volta. Ha lottato fine all'ultimo respiro per restare aggrappato alla vita, a mia zia e soprattutto ai miei cugini Andrea e Michela, ad Alessandro e Gabriele, gli amati nipoti ti cui era orgoglioso, tutte persone che gli sono state accanto incessantemente, in un modo indescrivibile, encomiabile per amore, pazienza, condivisione della sofferenza e voglia di non staccare un cordone ombelicale che mai è stato reciso. Ha vinto il male, che mi porta via una delle cose più belle che avevo, maledizione non so darmi pace. Mi resta un nodo alla gola che quasi mi soffoca, ho in mente l'intensità di quell'ultimo abbraccio dieci giorni fa in ospedale, mi si stringe forte il cuore e non smetto di piangere se ripenso a quello che ci siamo detti per telefono una delle ultime volte che ci siamo sentiti. E non potrebbe essere altrimenti perché tu era una persona speciale che da stasera cercherò nel cielo alla ricerca della stella più grande da cui ho bisogno di continuare ad essere illuminato.
Ciao Marione, proteggi tutti noi da lassù e salutami mamma, dato che noi, maledizione, non ci siamo riusciti ...ma soprattutto grazie ancora per avere permesso a babbo di venirti a trovare. Lui, che ancora non lo sa, soffrirà più di tutti noi, per lui eri il fratello che non ha mai avuto. Solo se rileggo quello che ho scritto mi rendo conto di quanto sei stato importante per me, ma soprattutto del tesoro, della ricchezza che ci hai lasciato.
Grazie, grazie ancora, ed ora riposa in pace.