Il successo di lettura delle precedenti serie di articoli, realizzati da Franco Gabbani e Stefano Benedetti, sulle vicende di persone e famiglie del nostro territorio, ci ha spinto a proseguire nel lavoro, con una nuova serie di articoli, frutto del lavoro di Franco Gabbani, che potremmo definire con il titolo “Persone, vicende e curiosità storiche della valle del Serchio e non solo”.
Giornata di contrasto e prevenzione alla violenza maschile sulle donne.
Dal 2 al 4 settembre si terrà, presso il Real Collegio di Lucca, la mostra della pittrice Gavia
MANI SAPIENTI, Viaggio pittorico sulle donne di Lucca nel lavoro e nell'arte del tempo che fu.
Il 2 settembre ci sarà l'anteprima ad inviti ed il 3, alle ore 17, si terrà nella Sala del Capitolo l'incontro "Riflessioni sulla genesi della mostra", a cui interverrà il critico d'arte Lodovico Gierut, con il contributo della storica Marilena Cheli Tomei e l'accompagnamento musicale dell'arpista Sofia Paterni, che suonerà brani della compositrice arpista lucchese vissuta nell'800, Marianna Bottini, con Gavia che appunto parlerà della genesi alla base della mostra e di cui ci ha anticipato alcuni concetti:
" Mi sento legata da sempre alla città di Lucca e alle sue memorie, per questo ho deciso di omaggiare la città dipingendo a modo mio le storie di donne lucchesi straordinarie.
I soggetti iniziali erano personaggi femminili tra loro agli antipodi, ma tutti noti e significativi: S. Zita, S. Gemma e Lucida Mansi.
Durante la lavorazione ho però sentito il bisogno di rappresentare e in qualche modo celebrare anche e soprattutto personaggi femminili che ho chiamato "senza volto", quelle donne cioè che la storia ricorda non una ad una ma con un plurale collettivo, e che tuttavia hanno contribuito in modo significativo a rendere Lucca la città che è oggi: le operaie della Cucerini Cantoni, le tessitrici, le figurinaie, le lavandaie e molte altre...
Nel rappresentarle, una ad una, e una per tutte, ho cercato di restituire il senso del loro valore e anche omaggiare il lavoro femminile che, come credevamo profondamente noi femministe degli anni 70, fu primo potente strumento di emancipazione".
Gavia ha iniziato a dipingere da bambina e della bambina ha conservato tutto l'entusiasmo di fronte al colore, alla tavolozza, alla tela bianca.
Dai primi anni ' 90 Gavia ha esposto in numerosissime collettive e personali in Italia e all'estero, spesso sotto l'alto patrocinio di enti culturali e Istituzioni pubbliche, ottenendo importanti premi e riconoscimenti ed avviando significative collaborazioni.
Le sue opere sono oggi raccolte presso prestigiose collezioni pubbliche e private.
Di lei ha scritto alcuni anni fa il critico Carlangelo Furletti:
"Si potrebbe dire che Gavia eccelle nelle capacità di combinare espressione interiore e tocco di colore, fino a donare all'opera un potere evocativo che stimola l'osservatore a viaggiare nel proprio mondo interiore.
Oppure che Gavia sa usare le proporzioni in maniera tale che anche il contrasto più netto si trasforma in toccante armonia.
Ma non è il suo sicuro virtuosismo tecnico ciò che colpisce e rende le tele di Gavia vere opere d'arte.
TRAS_PARENZA. L'animo del personaggio traspare.
Non è necessario interpretarlo, cercarlo nei meandri di noi stessi o in recondite o dubbiose ipotesi.
E' qui. Ora-mentre le guardi. Ti ascolta. Ti parla di sè.
Puoi conversare con te stesso come un essere umano e il suo specchio, fino a perdere il senso del limite tra arte e realtà.
C'è rappresentato nell'opera di Gavia una maniera universale di creare la vita: Come intorno ad un'unica e invisibile cellula si sviluppano progressivamente e armoniosamente esseri viventi completi, allo stesso modo Gavia costruisce il suo quadro intorno all'emozione fondamentale che permea di sè ogni elemento e combinazione, fino a farla diventare opera d'arte.
Allora l'opera pulsa di sè, di vita propria, e non è più qualcos'altro da sè, ma un incontro con sè stessi".
Completando oggi il suo pensiero in occasione della mostra, aggiunge: "L'avevo lasciata nella trasparenza del tratto che si fa transito dell apparire di un - di la'- indecifrabile .
La ritrovo in una pluralità di linguaggi in cui si alternano la violenza affamata nel suo farsi dolce accudimento; Fremito desiderante nell' imboccare la via di una delicatezza inesorabile; Segni, che come orme portano il vibrare nel presente di antichi sudori; Primi piani in cui la carne della terra si fa ardore che compone la vita dei colori".
L'orario della mostra è 10-12.30 / 14.30-20.
Ingresso libero