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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

Venerdì 15 dicembre ore 15 Pisa, Stazione Leopolda, sala convegni
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San Giuliano Terme
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Da:mauro.manganelli@posteitaliane.it
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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di Valdo Mori
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Iuri Maria Prado
Messaggio ai pacifisti
L’aggressione russa in Ucraina è un’operazione di annientamento

18/9/2023 - 8:53

Messaggio ai pacifisti

L’aggressione russa in Ucraina è un’operazione di annientamento

Il deliberato e sistematico massacro dei civili, le torture, gli stupri, le deportazioni, i saccheggi, la distruzione delle riserve alimentari e delle linee di approvvigionamento energetico. Non ci sono due eserciti che si combattono: c’è un esercito, quello degli aggrediti, che si difende; e c’è un esercito, quello degli aggressori, che rade al suolo tutto e ammazza tutti

L’opera di ferrea censura condotta dal collaborazionismo pacifista, coniugata con la propaganda russa che la alimenta e se ne alimenta, dopo un anno e mezzo di trionfi in prima pagina e in prima serata non ha potuto sopprimere la verità che comunque riesce a fare capolino su quella scena di pervasiva mistificazione: e cioè che quella portata dalla Russia all’Ucraina non è nemmeno propriamente una guerra. È tale bensì per i mezzi e gli uomini mobilitati, per durata e per capacità di devastazione: ma per le modalità di impiego di quella forza, per gli obiettivi che essa presceglie e persino per l’apparato di rivendicazione che ne saluta gli avanzamenti e i successi, quell’aggressione è in realtà un’altra cosa. È piuttosto, e più esattamente, un’operazione di annientamento organizzata e perpetrata, su scala vastissima, per via terroristica.

“Guerra” definisce in modo non solo fuorviante, ma oltraggioso, ciò che succede laggiù ogni giorno e da ormai diciannove mesi. Il deliberato e sistematico massacro dei civili, le torture, gli stupri, le deportazioni, i saccheggi, la distruzione delle riserve alimentari e delle linee di approvvigionamento energetico: tutto questo non rappresenta una componente di orrore non inedito di una guerra novecentesca; tutto questo rappresenta ed esaurisce, connota complessivamente, informa in modo esclusivo quanto è andato perpetrandosi nel ventunesimo secolo a due ore e mezza di volo da noi.

È così dall’inizio. Non ci sono due eserciti che si combattono: c’è un esercito, quello degli aggrediti, che si difende e difende le proprie case e le proprie famiglie; e c’è un esercito, quello degli aggressori, che rade al suolo tutto e ammazza tutti. La presa delle città e dei villaggi ucraini non trionfa nella sconfitta dei militari ucraini che li difendevano, ma nelle abitazioni dei civili ucraini depredate, nei sotterranei adibiti a camere della tortura dei civili ucraini e negli orti trasformati in fosse comuni per i civili ucraini. L’asilo incenerito non è l’effetto collaterale di un bombardamento impreciso: è una delle fungibili destinazioni del drone o del missile terrorista, fermo restando il proclama del generale russo sul dovere morale di bruciare i bambini ucraini.

Il collaborazionismo pacifista non ignora, ma lavora affinché si ignori, che è fatta di queste cose, di questi crimini, la guerra portata dalla Russia all’Ucraina. Il collaborazionismo pacifista sa, ma opera affinché non si sappia, di aver opposto i propri colori arcobaleno e le ragioni della diplomazia non “alla guerra”, ma ai massacratori e ai massacrati, agli stupratori e agli stuprati, ai torturatori e ai torturati, e cioè a chi rispettivamente non è impensierito né risarcito dai vaneggiamenti di pace.





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18/9/2023 - 23:54

AUTORE:
Massimo

...le guerre dei Papi erano sante?
O in che mondo vivi ?
Comunque il Papa buono era Giovanni XXIII, morto nel 1963, Pinochet andò al potere 10 anni dopo.
Quello che ci ha inciuciato era Wojtyla....

18/9/2023 - 23:11

AUTORE:
Lettore

...che facevano in passato ed anche il cosiddetto papa buono che andò in Cile e strinse la mano ad Augusto José Ramón Pinochet Ugarte😒

18/9/2023 - 22:57

AUTORE:
Massimo

...al sig. Iuri Maria Pardo. Quardi
che i pacifisti non collaborano con nessuno, sarebbe pure difficile farlo a 2000 km di distanza dalla Russia, siamo mica i fascisti che lo facevano in casa coi nazisti. Sa che il capo dei pacifisti italiani si chiama Jorge Mario Bergoglio, in arte Papa ?
Bello fare il guerrigliero dal divano eh...?