Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
La vicenda di Renzi è davvero emblematica.
Il fuoco nemico è ora più forte che mai.
Travaglio, il Fatto, gran parte del PD, si rendono bene conto che lo scenario politico è cambiato e Giuseppe Conte è ormai un lontano ricordo del passato (sempre sia lodato Matteo per questo).
Ciò che osservo è che ora tutto questo è sempre più evidente. In molti (anche se ancora pochi per me) si stanno accorgendo della deriva in corso e stanno manifestando vicinanza a Renzi.
Persino al furbastro Calenda conviene riconoscere in TV che quanto accade a Renzi è inaccettabile in uno Stato di diritto.
Tutto è chiaro, manifesto, esplicito. E il silenzio di gran parte del PD è ancora più manifesto e ASSORDANTE.
Tutto questo non è casuale.
Tentano il colpaccio. Fare fuori chi sta facendo compiere al Paese un balzo nel futuro. Disseminando crepe e fratture nel muro di gomma eretto da tempo immemore affinchè nulla possa mai cambiare.
Secondo me ci siamo, ragazzi.
La violenza degli attacchi dimostra che si può portare finalmente un cambiamento.
Loro lo sanno e ci combattono per questo.
Dobbiamo esserne consapevoli noi per primi e proseguire a testa alta, senza paura, ribadendo con forza ancora maggiore il nostro messaggio e la nostra azione politica. Senza violenza, senza insulti, senza rancore.
Il tempo è propizio.