Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
PASSIONI E “TRADIMENTI”
Mi ci sono messo con puntiglio e sono andato a vedere i profili di chi mi ha lasciato commenti al vetriolo su Renzi e sui suoi plagiati, tra i quali mi hanno annoverato.
Non ci crederete, ma la stragrande maggioranza dei critici è composta da emeriti antirenziani doc di lungo corso.
Grillini di ogni denominazione e rito, piddini assatanati, sinistri col dente avvelenato, destri ottusi e infine i soliti qualunquisti sterminatori di politica, che non sanno neanche chi siano Renzi, Marattin e Italia Viva.
D’altro canto la rete si presta. Chiunque può dire di essere chi non è e ora è la volta del “sono un renziano deluso, ci ha svenduti tutti alla sinistra, non lo voterò più, anzi spero che crepi lui e tutti i suoi fans sciagurati”.
Alcuni di loro si tradiscono perché condiscono gli insulti con le solite fesserie tipo aveva promesso che se ne andava, ha accoltellato alle spalle Letta, ha cancellato l’art. 18, tutta immondizia che hanno in testa da anni.
Altri sono di quelli che ripetono gli argomenti degli avversari che avevano contestato, evidentemente senza convinzione, fino a ieri mattina.
E non mi riferisco al filone della democrazia interna, che va bene fintanto che sono d’accordo con Renzi e manca quando non lo sono, che comprendo anche se non condivido. Mi riferisco alle scelte più grandi, come la decisione di uscire dal PD e fondare Italia Viva, che cinque anni fa aspettavano tutti con ansia e oggi alcuni rimettono in discussione.
Sarebbe stato meglio non farla e restare a fare i riformisti col freno a mano incorporato su qualche poltrona?
E poi, che razza di contraddizione è pensare che sarebbe stato meglio restare nel PD e oggi rovesciare livore addosso a Renzi, e a quei deficienti dei suoi yes men, essendo convinti che i voltagabbana li vorrebbero riportare dentro al PD? Cosa non vera, ma chi lo dice preferisce pensarla come Conte e Travaglio piuttosto che ascoltare Renzi.
Poi ci sono i puri e semplici traditi, della serie ho dato tanto e ora mi togli tutto, mascalzone. Come se fossero gli unici ad avere tirato la carretta e gli altri, a cominciare da Renzi, non abbiano avuto in questi cinque anni il benché minimo problema e siano stati in poltrona a guardarli faticare.
Io ho rispetto per la sofferenza politica, che ha molte caratteristiche simili a quella d’amore trattandosi, in entrambi i casi, di passioni respinte, finite o impossibili. Ma in questo caso la sofferenza mi sembra davvero autoinflitta o in arrivo da punti diversi da quelli creduti.
Forse chi immagina di essere stato tradito ha trovato solo un alibi per nascondere la propria stanchezza politica.