Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
È stato il confronto tra un bambino bullo di dieci anni nel corpo di un ottantenne che accusa gli immigrati di mangiare cani e gatti e i democratici di uccidere i bambini di nove mesi e dà alla sua avversaria della “cattiva e ridicola” e addirittura della “marxista” (sì, lo ha detto davvero).
E dall’altra una politica seria, per gli standard della politica americana giovanissima, una professoressa che allarga le braccia davanti a uno studente irrecuperabile, una candidata preparatissima, che sorride (inevitabilmente) di fronte ai suoi deliri, che parla di problemi reali, che replica punto su punto a ogni falsità, che mette al centro i diritti civili e delle donne e disegna una propria America che può essere più o meno condivisibile, ma che è il programma di un normale centrosinistra di un Paese, pur con tutti i suoi limiti, democratico.
E in mezzo, la cosa più incredibile di tutti: un giornalista che, di fronte alla vergognosa fake news di Trump sull’aborto al nono mese, risponde e smentisce: “Nessuno Stato permette l’aborto al nono mese”.
Ovvero quello che dovrebbe fare sempre un giornalista. E a cui non siamo abituati.
Kamala Harris non ha vinto il confronto. Ha stravinto. Più che per i suoi meriti (indiscutibili), per i clamorosi demeriti del peggior Presidente e oggi peggior candidato della storia Usa e delle democrazie mondiali.
Avanti.