Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
RIFLESSIONE EXTRA SETTIMANALE
L'IGNORANZA COSTITUZIONALE DELLA DESTRA (E NON SOLO)...
Sulla questione del Giudice Costituzionale da nominare ho già fatto un post, ma forse una battuta non basta per esprimere un concetto che è complesso ma chiarissimo.
Mi spiego meglio...Ma perché alcuni ignoranti e stupidi, (non so come altro definirli) politici e giornalisti, riguardo alla questione del giudice costituzionale da nominare, continuano a parlare di "mercanteggiamenti"?Ma se per alcune cose (dal Presidente della Repubblica ad altri organi di garanzia) la Costituzione prevede maggioranze più qualificate (3/5 ed altri) è segno evidente che nello spirito dei Costituenti, c'era la consapevolezza che non si può procedere a colpi di maggioranza, e che su alcune questioni si debba, al contrario, uscire da quella logica, tradotto: il governo e la maggioranza non possono imporre al resto del Parlamento le proprie decisioni con la logica della "metà +1", e "non possono" perché non è giusto quell'approccio...
Significa semmai che alcune decisioni, che non sono di competenza del Governo ma del Parlamento "tutto" (e sottolineo "tutto"), devono essere assunte con un altro metodo e approccio, che a destra alcuni continuano a chiamare "mercanteggiamenti", bene... possiamo dire che è proprio la Costituzione, in taluni, casi a prevedere i "mercanteggiamenti", anche se dovrebbero essere definiti semmai come "mediazioni" e "condivisioni", i quali sono poi l'essenza stessa della nobile politica, quella cioè di dare la priorità alla soluzione dei problemi rispetto alle convenienze di parte, concetto racchiuso sinteticamente nella frase di Don Lorenzo Milani, quando diceva che "capire che il mio problema è uguale al tuo significa avere sensibilità politica, sortirne insieme è la politica".
Un approccio ormai dimenticato da una politica contemporanea diventata sempre più stupida.
Eppure tutti questi che parlano di "mercanteggiamenti" si fregiano dei loro studi, io non pretendo che siano tutti esperti di diritto costituzionale, certi principi si leggono anche in un qualsiasi normale libro di educazione civica, destinato alle scuole medie.
Se non si capisce questo o siamo dei dilettanti o ancora peggio degli ignoranti non adatti alla attività politica...