L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Il piacere di leggere: ‘L’età fragile’ di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi, 2023)
Con una scrittura scarna e profonda, d’intensa forza narrativa, Donatella Di Pietrantonio scava nella complessità dei rapporti fra genitori e figli raccontando la fragilità che attraversa tutte le età della vita. Lucia, la voce narrante, è una madre che vede tornare la figlia in un paese vicino a Pescara, e sente che qualcosa in lei si è spento. I primi tempi Amanda tornando da Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla.
Lucia non sa come approcciare i silenzi riottosi della figlia, la sua apatia e la volontà di abbandonare gli studi e vorrebbe proteggerla, ma c’è un segreto che non riesce a nasconderle.
Sotto il Dente del Lupo, una montagna che si erge fra pascoli e faggete secolari, su un terreno di famiglia che il padre di Lucia vorrebbe donarle prima di morire, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile e che adesso fa gola agli speculatori edilizi.
In un susseguirsi di flashback che creano suspence il racconto attinge alle cronache giudiziarie del delitto del Morrone che colpì l’opinione pubblica nazionale per la ferocia e le condizioni di isolamento del giovane omicida di due ragazze che stavano trascorrendo una vacanza in un compeggio, in un Abruzzo dove la sacralità della montagna, il legame con la terra, le greggi, la bellezza aspra dei paesaggi, la cultura patriarcale e il desiderio di riscatto sociale sono fra i protagonisti della narrazione.
La fragilità è quella di Amanda che è stata ferita, mentre si apriva fiduciosa alla vita, lontano da casa, ed è quella di Lucia che non sa come aiutare la figlia, fra un padre severo, che ha costretto la moglie al lavoro nei campi e non accetta di invecchiare, e un matrimonio finito. È quella degli abitanti del paese intrappolati in un ricordo e dell’amica Doralice, che a vent’anni sopravvisse al massacro, ebbe la forza di testimoniare e poi di emigrare lontano.
I personaggi sembrano incapaci di esprimere i propri stati d’animo, fra paure e desideri taciuti,
esposti alle cadute e alle perdite che i passaggi della vita e i traumi ci infliggono, ma è dalle relazioni stesse e dagli affetti, nella loro complessità, che possono nascere le ripartenze, verso nuovi vissuti.
Un romanzo che tocca corde profonde e mostra come occorra prendersi cura della propria sofferenza per liberarsene, trasformandola, e riscoprendo un nuovo senso di appartenenza alla comunità e ai contesti in cui viviamo. Premio Strega 2024.
Pisa, 28.9.2024
Arianna Andrei