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Oggi è deceduto Oliviero Toscani.
Era ricoverato presso l'ospedale di Cecina per l'aggravarsi della sua malattia, l'amiloidosi, malattia rara e incurabile.Rimane la sua opera rivoluzionaria nel mondo della fotografia.
Lo ricordiamo con le parole di Paola Gavia, che ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essere fotografata da lui per una campagna mondiale

. . . avevo risposto al tuo " apprezzamento" poi ho .....
da uno che evidentemente si considera un Pico della .....
. . . l'ultima volta che parlai con il renziano Massimo .....
La nuova vita di Luigi Di Maio continua con una conferma .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Il cielo è quasi sempre imbronciato
di pessimo o di cattivo umore
e nel suo tenace perdurare
appiccica addosso il malumore
Grondano i tetti, gli .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Emiliano Liberati
RENZI NON HA PIU’ LA PESTE, ORMAI CE L'HA IL CAMPO LARGO

29/10/2024 - 18:32

RENZI NON HA PIU’ LA PESTE, ORMAI CE L'HA IL CAMPO LARGO

La logica dei veti non paga, è evidente.

La Liguria lo conferma anche dalle parole dello sconfitto Orlando formato “ditta” (Bucci poteva essere un candidato della sinistra dal taglio più riformista) che parla di uno “spirito coalizionale” che sia diverso per le Politiche e per il Paese.

Uno spirito ignorato dagli artefici della debacle trattasi di Conte, Calenda e del Pd che ha avallato l’esclusione di Italia Viva. Il cui potenziale avrebbe sancito la vittoria di Orlando.
Come dice Torchiaro in un suo tweet a vincere sono stati Renzi e Grillo. Nei fatti e nelle ovvie diversità una verità inconfutabile che sgombera il campo anche dai disturbatori che hanno cercato e cercheranno di sostituirsi a Renzi nella rappresentanza riformista, leggasi Calenda “forte” di un misero 1,7 % e quelli che verranno. Nel capolavoro sfigato di un raggruppamento da “campo largo” perdente anche nella credibilità. Proseguirne la strada significherà soccombere in perpetuo, lo dicono i precedenti.
Il Centrosinistra per chi ha occhi per vedere è l’unica strada percorribile per offrire al Paese una proposta decente e per arginare la Premier.

Su un accordo programmatico e dunque sui fatti che oltrepassi i limiti del politicismo fine a se stesso, utile a qualche politichicchio che antepone la sua vicenda a quella nazionale, sintomo inequivocabile di un’immaturità che rasenta l’idiozia. Intorno la chiarezza necessaria che ciascun partito dovrà fare al suo interno, pensando che Conte sia un equivoco, che l’intervento di Grillo viste le tempistiche non sia stato casuale e che un’aggregazione che sia affidabile lo deve essere in ogni singola parte e soprattutto senza questi stellati un po’ di qua e molto di là.
Schlein che resta la titolare del Centrosinistra, dovrà assumersene il carico fino in fondo senza tentennamenti, registrando un dato che se vede la crescita del Pd seppur su una base elettorale sempre più assottigliata, ne sancisce la sconfitta. Senza le variabili grilline che giocano de facto per la controparte. Prima lo capisce e meglio è.
Ma se non altro, almeno stando ai freddi numeri, Renzi forse non avrà più la peste. Di solito sono sempre i migliori a fare la differenza, anche quando non ci sono.
Ora che si pensi a un centrosinistra a questo punto circoscritto a PD e Italia Viva, asciutto, chiaro nelle intenzioni e senza il fronzolo di componenti sempre con un piede e mezzo fuori.

Perché questa destra non ha bisogno di regali, seminando nei prossimi (almeno) due anni le premesse per un clima che crei fiducia e per un’affermazione convincente e duratura. La Liguria sarebbe servita pure a questo .






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