L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Benvenuti all’Arsenale
Torna al Cineclub Arsenale di Pisa la rassegna dedicata al regista pisano Paolo Benvenuti.
Si parte lunedì 11 novembre con il film ‘Tiburzi’
Paolo Benvenuti
CINECLUB ARSENALE
Lunedì 11 novembre, ore 20,30
Vicolo Scaramucci, 2 I Pisa
Info evento: https://www.arsenalecinema.com/contenitori/benvenuti-allarsenale-tiburzi
Torna in sala al Cineclub pisano Benvenuti all’Arsenale, la retrospettiva dedicata al cinema di Paolo Benvenuti, che questa volta si concentra sulle prime opere del regista, sceneggiatore, produttore cinematografico pisano, uno dei soci fondatori dell’Arsenale.
In sala 3 film di successo restaurati.
Tiburzi (lunedì 11 novembre alle 20,30) rievoca gli ultimi giorni di vita dell’omonimo brigante ed è basato su fatti rigorosamente autentici.
In Confortorio (lunedì 18 novembre alle 20,30) ambientato nel 1736, due uomini hanno commesso un furto e devono essere giustiziati. Padri confortatori tenteranno con fatica di condurli, nella loro ottica, al cristianesimo.
Con Il bacio di giuda (lunedì 25 novembre alle 20,30), Benvenuti filma gli ultimi giorni di vita di Cristo, attingendo anche ai Vangeli apocrifi e spostando l'attenzione sul ruolo di Giuda. Tutte le sere è previsto l'intervento in sala del regista.
Prima proiezione del film Tiburzi in programma lunedì 11 novembre, alle ore 20,30.
Nella primavera del 1896, dopo oltre cinque anni di misterioso esilio, il brigante Tiburzi riappare improvvisamente in Maremma, terra che lo aveva visto monarca assoluto per un quarto di secolo.
Ma la realtà ora è mutata e lo Stato Sabaudo controlla saldamente quei territori, un tempo selvaggi e insicuri.
Alla notizia del suo ritorno, le autorità di polizia si mettono in allarme e inviano sul territorio il massimo esperto italiano di lotta al brigantaggio, il piemontese Michele Giacheri.
Assieme ad un suo stretto collaboratore scopre in breve tempo la complessa rete di connivenze e complicità che avevano permesso il regno incontrastato di Tiburzi: erano stati i grandi latifondisti della regione a foraggiare il noto brigante con l’obbiettivo di mantenere col pugno di ferro quell’ordine che lo stato italiano - formatosi nel 1861 - non riusciva a garantire.
Inizia quindi un’affannosa caccia all’uomo. Faranno tutti a gara per catturare quell’ingombrante e carismatico protagonista del recente passato della Maremma.