Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Elsa de’ Giorgi
Elsa de' Giorgi (1914-1997) e’ stata scrittrice, poetessa, regista teatrale, scenografa, scultrice, animatrice di salotti culturali, intellettuale brillante antifascista e anticonformista. Una donna coraggiosa e un’autrice straordinaria completamente dimenticata da critica e pubblico se non come musa e amante di Italo Calvino.
Nata in una famiglia di antica aristocrazia provinciale, i Giorgi Alberti, Elsa viene scoperta in un concorso fotografico, al quale partecipa non ancora diciottenne, da Mario Camerini che le offre un ruolo in T’amer sempre (1933).
Nonostante l’opposizione del padre, Elsa inizia una brillante carriera cinematografica e diventa presto una diva nella stagione dei “telefoni bianchi”, invisa per al regime fascista per le sue coraggiose posizioni politiche che la porteranno in seguito a sostenere concretamente la Resistenza romana.
Non soddisfatta dei ruoli interpretati nei film, si trasforma in attrice di prosa negli anni difficili tra guerra e dopoguerra. Nel 1949 sposa il conte Sandrino Contini Bonacossi, partigiano e collezionista d’arte; da Roma si trasferisce a Firenze nella villa Bonacossi, dove si dedica alla scrittura e al teatro: interpreta Elena di Troia nel Troilo e Cressida di Luchino Visconti e Deianira ne Le Trachinie di Ildebrando Pizzetti. Nel 1955 pubblica per Einaudi il suo primo romanzo, I coetanei: l’editor è Italo Calvino, con il quale comincia una liaison che durerà fino al 1959, poi raccontata da Elsa nel suo libro autobiografico Ho visto partire il tuo treno .
Nello stesso periodo incontra Pier Paolo Pasolini che la chiama sul set de La ricotta: è l’inizio di una lunga e profonda amicizia che porta Elsa a difendere Pier Paolo in diverse occasioni, e a partecipare al suo ultimo film, Sal e le 120 giornate di Sodoma.
Ritratta da Carlo Levi e da Leoncillo, de' Giorgi era una donna dal fascino indiscusso: "La mia più grande nemica è stata la mia bellezza. Lo schermo fra il mio cervello e gli altri. Perfino fra il mio cervello e me", diceva. Una bellezza che folgor non pochi spasimanti, più o meno famosi. Donna aperta e generosa, negli anni della guerra accoglie amici e rifugiati antifascisti nella sua casa che diventerà poi il luogo dove il giovedì si riuniscono gli amici più cari e molti talenti della cultura, come Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Alba De Cespedes, Carlo Levi, Gadda e Gatto e Guttuso, Anna Magnani, Zavattini, Paola Masino, Sandro Penna e Dario Bellezza, Elio Pecora e tanti altri. Elsa De’ Giorgi muore nel 1997. Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.
Impossibile citare tutti gli scritti - romanzi, poesie, saggi - di Elsa, così come i film e le opere teatrali di cui è stata attrice o regista. Ne scelgo solo alcuni…
Il periodo della guerra viene narrato da Elsa ne I coetanei, il suo primo romanzo: diario intimo e politico insieme, rappresenta una preziosa e lucidissima testimonianza sulla guerra, sulla lotta partigiana e sul cinema romano. Inizia con Anna Magnani sulla spiaggia nel 1940 il giorno precedente l’entrata in guerra dell’Italia e finisce con il suicidio di Cesare Pavese nella desolata estate del 1950; un libro amaro, come intrisa di amarezza è la generazione che ne è protagonista.
Il matrimonio di Elsa dura poco: Sandrino sparisce all’improvviso; il suo cadavere sarà ritrovato in una stanza d'albergo a Washington nel 1975 e la polizia che ne decreterà il suicidio. La vicenda è in gran parte narrata ne L'eredità Contini Bonacossi, pubblicato nel 1981, che è insieme una saga familiare e un giallo sulla esportazione clandestina di opere d’arte.
La relazione con Italo Calvino è invece descritta nel libro Ho visto partire il tuo treno (1992). Nel 1955 tra Elsa e Calvino nasce un amore pieno di passione, ma anche di profondo confronto intellettuale. Calvino le dedica Le fiabe italiane e Il barone rampante, ma già nel 1959 il rapporto fra i due si poteva dire concluso. Nel libro Elsa ricrea anche l’ambiente culturale e letterario della Roma anni ‘50 offrendo ritratti di Anna Magnani e Pier Paolo Pasolini.
Storia di una donna bella è un romanzo fondamentale per capire la scrittrice, ma anche la sua epoca. In un certo senso con questo romanzo scritto nel 1958 (ma pubblicato solo nel 1970) l’autrice completa il panorama storico, politico, civile rappresentato del romanzo I coetanei del 1955. È proprio in Storia di una donna bella che emerge in tutta la sua grandezza la figura di Elsa de’ Giorgi e il senso che lei stessa aveva dato alla parola ‘artista’, l’unica capace di sommare tutte le esperienze attraversate nella sua vita.
Per conoscere meglio Elsa De’ Giorgi consiglio:
Mariapia Comand, Elsa de’ Giorgi. Storia, discorsi e memorie del cinema
Mimesis Edizioni
La figura di Elsa De’ Giorgi sale agli onori della cronaca in diverse occasioni, ma l’interesse non è determinato dalla sua attività culturale o interessato a essa. Su di lei aleggiano invece leggende incentrate su champagne, mascherate e misteriose lettere d’amore ingiallite dal tempo, potenti detonatori di polemiche mediatiche. Questo libro ricostruisce una controstoria di genere, la cui protagonista si rivela essere una intellettuale originale e per niente organica. Occuparsi di lei significa interrogarsi anche sugli scenari del dopoguerra, quando la cultura di massa guadagna progressivamente spazio ridisegnando il campo intellettuale, segnato dal fantasma del fascismo, da elementi di instabilità nuovi e da un’antica misoginia. La vicenda de’ Giorgi si colloca così al crocevia di traumi storici, questioni di gender e la crisi delle élite intellettuali.
Paola Bernardini