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Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.

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Resta da capire se con scappellamento a dx o sx. O .....
sono borborismi -ndr: borborigmi- mantrici, piu chiaro .....
Elena Schlein:
“Bisogna abbracciare prospetti dinamici .....
come se servisse a qualcosa. . . anzi peggio
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Non appena ci salutano le feste del Natale
lasciando una scia di pandori e dolciumi,
panettoni e e frutta secca a fiumi
Ecco affacciarsi ovunque
zeppole, .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
LA GUERRA DEL GAS

5/1/2025 - 17:50


LA GUERRA DEL GAS


Oggi l’Europa è alle prese con la chiusura del gasdotto che dalla Russia attraversa l’Ucraina e serve una parte degli Stati dell’est.
L’Italia, che un tempo aveva usufruito di quella infrastruttura, oggi è al riparo dagli effetti negativi della sua chiusura perché da qualche anno si rifornisce di gas dal TAP (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che si allaccia in Turchia a quello proveniente dall’Azerbaigian e per più di 800 km, attraverso la Grecia, l’Albania e sotto l’Adriatico, arriva in Puglia, a Melendugno, per collegarsi alla nostra rete del Metano.
Il TAP fu fortemente voluto da Matteo Renzi, lungimirante come nel caso dei programmi contro il dissesto idrogeologico, poi cancellati da “quelli bravi” ai quali nessuno chiede mai conto, che per la sua realizzazione fu sottoposto ad attacchi politici violentissimi non solo dalla destra.
Si distinse il M5S, che contro il TAP incardinò una vincente, ahinoi, campagna elettorale alle politiche “antirenziane”. Gli ambientalisti e ultrasinistri fecero la loro parte disonorevole, spergiurando che il terminale del gasdotto avrebbe inquinato e deturpato la costa. In realtà oggi, in funzione, non è neanche visibile e il mare a Melendugno è cristallino.
Si oppose anche l’ala del PD che in Puglia faceva da battistrada alla subalternità politica verso i populisti e la sinistra neoclassica che in seguito, fatto fuori Renzi, diventerà la cifra distintiva di quel partito che, né di lotta, né di governo, inventerà la coniugazione inedita tra velleitarismo e conservazione.
Di Renzi gli imbecilli amano ricordare le conferenze all’estero, fatte mantenendo contemporaneamente le presenze più numerose tra i leader eletti in Senato, che nessuno chiama a conferire, ma che risultano più assenti di lui.
Oppure ripetono favolacce inventate dai pornografi della politica. Come l’agguato a Letta che, invece, si dimise dopo un voto negativo (pubblico) praticamente unanime del massimo organismo dirigente del PD.
O la cancellazione dell’art. 18, che fu votata dal governo Monti – Berlusconi – Bersani che continua a fare lo smemorato col compare Landini.
Oppure il suo ritorno alla testa del PD tacendo il fatto che fu voluto da oltre due milioni di iscritti che, dopo le sue dimissioni, lo richiamarono acclamandolo alle primarie.
Per alcuni, che hanno strombazzato e goduto per l’apertura di inchieste giudiziarie bacate come mele marce, valgono più le bugie scritte da un pregiudicato messo a fare lo slalom nello sporco, piuttosto che mille azioni positive che continuano a durare nel tempo.
Azioni che hanno comportato un grande coraggio per resistere alla peggiore delle opposizioni concentriche e che estendono fino ad oggi i loro effetti benefici.
Dei quali in molti si ricordano, ma tacciono, un po’ per mantenere fede al patto di esclusione e oscuramento concordato dal partito unificato dei mediocri di destra, sinistra e centro, un po’ per evitare di farsi cogliere a sputare nel piatto dove mangiano ancora oggi.
Il TAP, dunque, è una di quelle scelte politiche di governo nelle quali Renzi rischiò tutto. Come quando per ottenere la legge sulle unioni civili mise a rischio il suo incarico sottoponendosi al voto di fiducia di un Parlamento “recalcitrante”.
O quando spostò 10 miliardi “dall'alto in basso” per adeguare salari e stipendi e lo fece in modo strutturale, cioè permanente.
Alla faccia degli ipocriti che ne tollerano con sussiego la politica sui diritti civili e dimenticano che all’arrivo a Chigi Renzi trovò 20 milioni per la lotta alla povertà e quando ne usci aveva lasciato in bilancio ben 2 miliardi.
Oggi quando accendete il riscaldamento pensate che sul TAP se invece di quell’antipatico di Renzi l’avessero spuntata i simpaticoni amici del gas di Putin stareste al freddo. A meno che, in alternativa, non vi avessero fatto finanziare, a vostra insaputa, il massacro del popolo ucraino.
Poi mi chiedi perché sono Renziano?






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12/1/2025 - 23:11

AUTORE:
Lettore

...San Tommaso dubitava.
Tu invece non credi affatto a Gazprom* che dice aver chiuso all'ingresso il tubo del gas.

*Gazprom è una multinazionale russa, controllata dal Governo della Federazione Russa, attiva nel settore energetico-minerario ed in special modo nell'estrazione e vendita di gas naturale. Ha sede nel grattacielo Lachta-centr di San Pietroburgo.

12/1/2025 - 22:48

AUTORE:
Tommaso

E chi lo vuol far credere ? Io no di certo. Ho scritto che lo hanno chiuso lecitamente essendo il paese aggredito. C'è anche da dire che il governo ucraino, giustamente, per il passaggio del gasdotto riceve, o riceveva, un giusto compenso.

11/1/2025 - 22:23

AUTORE:
Andrea Paganelli

La differenza tra "tifosi" e persone più obiettive sta nel fatto che i secondi la verità la cercano, mentre i primi la raccontano come la "sperano"...
Solo una precisazione rispetto a chi avrebbe "chiuso" il gas, come se fosse una utenza domestica. Le cose sono un po' più complesse. Tra la Russia e l'Ucraina c'era un contratto/accordo, cosiddetto "di attraversamento" (i gasdotti sono impianti un po' più complessi, con tanto di servitù territoriali, manutenzioni ed altro, piuttosto che semplici tubi), in base al quale era previsto anche un "punto/stazione di ingresso". Il contratto scadeva appunto a fine 2024,e data la situazione è oggettivamente difficile che venga rinnovato rapidamente. Gazprom peraltro ha comunque confermato che dal 1 gennaio il flusso di gas all'ingresso è stato interrotto in quanto non più regolato da alcun accordo. Poi possiamo anche fare credere che gli Ucraini siano andati li, con la chiave da idraulico, e abbiano messo un tappo al tubo.

8/1/2025 - 15:54

AUTORE:
Tommaso

Quando accendete il riscaldamento pensate al sig. Mosso, che vi dice 1/5 della verità. Quella che gli fa comodo, per fare un po' di propaganda al suo " vate ". Quello che leggerete più sotto è un commento in risposta ad un altro scritto del Mosso, targato 14 febbraio 2022, che si può trovare tranquillamente nell'archivio della Voce del Serchio ( e c'è pure qualcuno che dice che gli archivi non servono ), scritto dal sig. Francesco T.
Il sig. Mosso si è pure scordato di dirvi che, attualmente, il gas arriva anche dal nord Africa ( Tunisia e Algeria, " ottimi " regimi democratici), dalla Norvegia e quello liquido dagli Stati Uniti. Quello liquido arriva via nave a Piombino, ricordare il rigassificatore nel porto, di bassa qualità ma di alto prezzo. Da notare, notizia degli ultimi giorni, che a Ravenna verrà messa un altro rigassificatore che riceverà gas...udite udite...dalla Russia. Via Mar Nero e Adriatico, sempre via nave.
L'ultima, il gasdotto che attraversa l'Ukraina, è stato chiuso, lecitamente anche se con tre anni di ritardo secondo me, dagli stessi ucraini e non dai russi. Questo per avere il quadro completo. Poi mi chiedono perchè non sono renziano.

15-02-2022- 11:18
Energy or power ?
AUTORE: Francesco T.
Così ad occhio mi vien da dire tutte due. Energia, di cui putroppo abbiamo bisogno non avendo ( e non cercando ) alternative alle fonti fossili. E potere, tanto potere, che viene esercitato e esibito a seconda delle convenienze, politiche o economiche che siano.
Non avendo nessunissima esperienza in materia non provo di certo a criticare l' opera, faranoica sicuramente, mi limito solo, da osservatore, a vedere quelle due o tre cose che non capisco e che forse qualcuno più addentro alla Cosa potrebbe spiegare e, perchè no, convincermi della stessa.
Ho cercato notizie sulla dimensione del giacimento del Mar Caspio,da dove viene estratto il gas poi incalanato nel famigerato Tap, e sulla capacità estrattiva da parte delle aziende coinvolte senza trovare riscontri degni di nota. Si trovano dati a iosa sull'infrastuttura costruita e solo un dato sulla capicità estrattiva : 20 miliardi di metri/cubi all' anno, per una copertura di circa 14 milioni di utenze europee. Faccio presente che uno studio dell' Autorità per l' energia e gas italiana, già nel "98 censiva 20 milioni di utenti solo nel nostro paese.
Non ho capito perchè, una volta arrivato il gasdotto in Albania, presso Fier ( non so se è un paese o una città )si sia pensato, e fatto, di progettare l'attraversamento del mar Adriatico presso la spiaggia di San Foca, 60 km più a sud di Brindisi. E da qui ripartire con un altra condotta sotterranea verso il porto della città pugliese, dove c'è il terminal del gasdotto.
Sarebbe interessante sapere il perchè di tale scelta, che così a prima vista ,MI , appare un po' strana. Senza considerare che quella spiaggia, bellissima per altro, d'estate è frequentatissima, nonostante la presenza, a circa 10 metri di profondità, del " tubone gassifero ".