Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Camminata nel Compitese
Il giorno di Santo Stefano ha visto la luce con una bella camminata di 8 km intorno al Lago della Gherardesca, situato nella parte occidentale del "padule", ai piedi del Monte Pisano.
Non certo per smaltire gli eccessi del pranzo di Natale che ho passato in sordina. Visto che stavo poco bene, mi sono ben guardata dal portare in giro bacilli vari, per cui me ne sono stata tranquilla in silenzio con i miei tre gatti.
L’indomani però stavo meglio, quindi una sgambettata in natura con un amico ci voleva proprio, e la scelta di un luogo in piano, dove non dovevo faticare molto, ha portato la mia scelta a questo lago molto affascinante. Qui si trova una stazione dell'ex ferrovia Lucca - Pontedera, ora trasformata in una casa, e il sito di un campo di prigionieri di guerra della seconda guerra mondiale, segnalato da un cippo commemorativo in pietra.
Il Lago della Gherardesca è considerato l'ultimo residuo del ben più grande Lago di Bientina che venne bonificato nel XIX secolo. È anche chiamato Lago di Sesto dai lucchesi per la vicinanza con la Badia di San Salvatore di Sesto, di cui rimane attualmente solo parte del campanile inglobato nel muro settentrionale della Villa Ravano-Cambiaso-Della Gherardesca, oggi Gabin, edificata nel secolo XIX sulle rovine della Badia.
Si tratta di una zona protetta posta lungo le rotte di migrazione dell'avifauna, abitata da garzette, cormorani, aironi, anatre e germani reali, e per questo è molto frequentata dagli amanti del birdwatching.
Prima di arrivare al sentiero che porta al lago, approfittando del fatto che era aperta, abbiamo fatto una sosta per visitare la graziosa chiesetta di San Martino in Palajola, nata come oratorio e appartenuta alla Canonica di San Frediano di Lucca. La datazione risale alla seconda metà del XIII secolo; realizzata in pietra locale e laterizio, ha come elemento predominante il piccolo caratteristico campanile a vela con la parte superiore arcuata e l'alloggiamento di due campane.
Senza spostarsi troppo, la nostra zona offre piccoli gioielli da apprezzare e godere nelle fresche e silenziose giornate invernali.
Daniela Falconetti