Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Con l’approvazione in commissione sanità del Consiglio Regionale della legge di iniziativa popolare sul fine vita promossa dall’Associazione Luca Coscioni, la Toscana è a un passo dal diventare la prima regione a recepire le sentenze della Corte Costituzionale sul fine vita.
Questa proposta rappresenta una risposta concreta e responsabile a un tema tanto complesso quanto delicato, offrendo strumenti chiari e tempi certi, nel pieno rispetto delle libertà individuali.
Al centro c'è la dignità della persona, un valore fondamentale che la politica ha il dovere di tutelare con equilibrio e coraggio.
Ieri, ospite a Sky TG24, ho avuto modo di sottolineare quanto sia importante che questa norma venga approvata con una maggioranza più ampia possibile, dimostrando la capacità di andare oltre le divisioni ideologiche per il bene comune.
Mi auguro inoltre che il governo non scelga di impugnarla, ma piuttosto colga l’occasione per legiferare a livello nazionale, come richiesto dalla Corte Costituzionale già con la sentenza del 2019.
Ritengo che questa legge rappresenti un passo di grande civiltà, capace di dare risposta alle richieste di chi si trova a vivere momenti di profonda sofferenza e che, con coraggio, chiede di poter decidere sul proprio destino.
È una norma che guarda al futuro, ai diritti delle persone e all’evoluzione della nostra società.
A chi sostiene questa battaglia di libertà va il mio più sentito ringraziamento.
Continueremo a lavorare con determinazione affinché la Toscana possa essere ancora una volta un esempio per tutto il Paese.