Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Congresso straordinario Elly Schlein Luigi Zanda
Sì, il PD ha bisogno di un congresso. Subito
Chiedere il congresso straordinario significa dire DA SUBITO che se si va al prossimo voto con le posizioni espresse da questa segreteria è certa la sconfitta e molto probabile la liquidazione del PD.
I tempi sono essenziali, visto quel che sta accadendo nel mondo (e anche, se vogliamo guardare al microcosmo nel quale ci affanniamo, alle penose contrazioni che stanno sputtanando un’idea che poteva essere buona come la manifestazione per l’Europa). Le nomenclature politiche (partiti – per così dire – e coalizioni – anch’esse per così dire) sono coinvolte in un processo al termine del quale saranno necessariamente ridefinite. Se vogliamo cominciare a leggere quanto accade tutti i giorni, ormai da tempo e non a seguito del ritorno di Trump alla Casa Bianca, dobbiano tornare al 1989 (abbattimento del Muro) e al 1991 (fine dell’URSS e definitiva falsificazione del comunismo sovietico).
Da noi, all’inizio del 1991 si avvia il Pds in mezzo a lacerazioni, paure, diffidenze, ignavie che impediranno il suo decollo e perfino, per molti, la piena coscienza di quel che si stava facendo. Eppure proprio nei giorni di fine gennaio di quell’anno, mentre si riuniva il congresso di Rimini sugli schermi di tutto il mondo si vedevano i lampi notturni dei bombardamenti su Bagdad e in Israele cadevano gli Scud di rappresaglia. Erano già i segni delle conseguenze che sarebbero seguite al crollo dell’assetto bipolare che aveva regolato il mondo dalla fine della seconda guerra mondiale. E non erano neppure i primi; per chi aveva occhi per vedere e testa per riflettere c’era il disfacimento della Jugoslavia titina iniziato da una decina d’anni con i terribili corollari che conosciamo.
Adesso dopo trent’anni (e più!) di assopimenti, balli sulla tolda del Titanic e spensierate vacanze, tutte le conseguenze di quegli eventi epocali si impongono in modo perentorio e ineludibile e non consentono a nessuno di sottrarsi alle scelte necessarie. Ciascuno deve dire cosa pensa, cose vuole, chi è, dove sta, con chi e per che cosa. Se non lo si fa ci si condanna all’irrilevanza e – in un tempo non lungo – alla scomparsa come soggetti politici, come volontà politiche percepite e incisive. Vale per tutti: associazioni, partiti, alleanze, stati, continenti.
L’Unione Europea sta cercando, con molto ritardo e in mezzo a mille difficoltà, ostacoli e reticenze di fare le sue scelte. Non è detto che ci riesca ma almeno dà segni di capirne la necessità e l’urgenza. La segretaria del PD ha preso una posizione che – per dirla alla milanese – sta fra “il gnacca e ‘l petacca”; condanna così il suo partito alla sterilità e lo mette sulla china di una crisi esistenziale.L’urgenza del congresso e il suo carattere straordinario non derivano dunque più solo dalla necessità di fare i conti con profondità e chiarezza con i cambiamenti in atto nel mondo, come ha giustamente osservato Luigi Zanda nella sua meritoria e tempestiva riflessione (intervista su La Stampa dell’8 marzo). Si aggiungono adesso le ragioni che riguardano la sorte del PD, essenziale affinché in Italia ci sia una sinistra di governo che non si arrende a un ordine mondiale trumpian-putiniano, e vuole evitare l’umiliazione e l’archiviazione del progetto storico dell’Europa unita.
C’è chi sconsiglia di aderire alla proposta di Zanda perché “non si deve chiedere un congresso che mette in discussione la segretaria”; non lo si otterrebbe o, qualora ci fosse, lo si perderebbe. Dio mio, come siamo messi male! Zanda ha forse chiesto il congresso per cambiare la segretaria? Ha chiesto il congresso per prendere posizioni chiare – immediate e di prospettiva – su quanto sta accadendo nel mondo: in Ucraina, in Medio Oriente, a Washington, a Mosca, perfino in Groenlandia. Per salvare il PD e il suo ruolo in Italia e in Europa.E lo ha fatto prima che Schlein parlasse. Chi dice che la richiesta di Zanda mette in discussione la segreteria di Schlein fa capire che la sua posizione è quella che è e non cambierà. Il che equivale a dire che il congresso che Zanda propone è già stato fatto e si è concluso con una scelta che condanna il PD alla irrilevanza politica e al declino.In un congresso di verità e di responsabilità (e un congresso STRAORDINARIO deciso adesso sarebbe certamente così) tutti si mettono in discussione e di ciascuno, anche di Schlein, “si vedrà la nobilitate”. Nessuno le augura di restare inchiodata alle meschine e pilatesche posizioni che ha preso; penso non dovrebbe augurarselo neppure lei.
Va detto, infine, che anche quanti si ritengono, si definiscono o vengono definiti rifomisti non possono sfuggire all’obbligo di una presa di posizione chiara sulla proposta di Zanda. Anche per loro l’eccesso di equilibrismo e di tatticismo sfocerebbe inevitabilmente nell’irrilevanza. (Ho usato tre volte la parola “irrilevanza” ma non è una ripetizione casuale).