Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Le piu belle canzoni politiche al FOrtino, con Igor Vazzaz
C'è un bel pezzo di storia della musica italiana che è rimasto volutamente lontano dalle classifiche e dai circuiti ufficiali, ma è fondamentale per la costruzione della nostra identità nazionale e politica. Prendiamo “Bella ciao”, il brano simbolo della Resistenza partigiana, che però è anche il nome di uno spettacolo di «canzoni popolari italiane» che tanto fece scalpore al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1964, e del 33 giri a firma del Nuovo Canzoniere Italiano che quello spettacolo fissò su disco, entrambi con un ruolo cruciale nella diffusione della canzone – insieme ad altre decine versioni pubblicata su disco proprio a partire dagli anni sessanta. Tutti ricordano la versione di Yves Montand, meno si ricorda la incredibile e bella versione di Giovanna Daffini, quella delle mondine del vercellese.
Vicende simili sono toccate a molti altri “pezzi” di quella musica, definita “popolare” o politica, prodotta dalle lotte operaie, contadine, socialiste o anarchiche, ma anche con altre venature, talvolta anche di segno opposto. Una produzione incredibilmente vasta e bellissima, al punto da farci oggi sbigottire davanti alla miseria del presente. Igor Vazzaz, un artista che è anche uno dei più preparati etnomusicologi sulla piazza, presenta al Fortino il 15 marzo, uno spettacolo che rende omaggio a questa tradizione, e ce la restituisce toccando le corde che le sono piu congeniali: quelle della emozione, talvolta della rabbia, sempre della speranza.
Sabato 15 marzo al Fortino, prenotazioni allo 050 36195 (alle 20 è prevista una cena; è richiesta la tessera ARCI)