Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
COMUNICATO
AMICI DELLA TERRA VERSILIA, COMITATO DIFESA DEGLI ALBERI PISA
E' di circa una settimana fa l'annuncio della nascita del “nuovo centro di Educazione
alla Biodiversità”, mentre nel Parco si procede all'abbattimento di alberi durante il
periodo riproduttivo della fauna, contravvenendo a quanto previsto dalle norme.
Poco conforta sapere che : “le operazioni si svolgono nell'area di San Rossore a
minor pregio naturalistico”. E quando si dichiara che “il patrimonio arboreo del
Parco viene gestito “secondo un piano di gestione” e i “filari di alberi vengono
monitorati costantemente” si dovrebbe spiegare come si è pervenuti ad una tale
situazione. Invece, ci si limita a fornire motivazioni vaghe. Per questo si è richiesto
al Parco di sospendere i tagli per conoscere quali esami sono stati svolti dal team del
professore Cinelli, se è stata fatta la verifica della presenza di nidi se c'è stata una
valutazione di alternative meno distruttive per “la sicurezza dei fruitori”. E qui
merita dire qualcosa sulla parola magica “sicurezza” in virtù della quale si può fare
tutto ed il contrario di tutto. Per esempio, si tagliano oltre il 30 % dei boschi della
piana Pisana, per non farli bruciare, anziché incrementare il servizio antincendio.
Inoltre i tagli non dovevano essere fatti per la presenza di focolai della cocciniglia
tartaruga che adesso guarda caso è presente in San Rossore sempre in nome della
sicurezza. E ancora, si progetta di alzare gli argini dei fiumi, senza provvedere a
demolire tutto quello che è stato costruito in alveo. Mentre, per continuare ad
urbanizzare in zone a rischio esondazione come la Piana Pisana e Versiliese, si
provvede ridurre di 9000 ettari (90 milioni di mq) la superficie del Parco e di
costruire 90 ettari di caserma dei carabinieri.
Criticità di cui non si fa menzione, neanche quando si denuncia l'erosione della foce
dell'Arno e del Serchio. Si chiamano in causa l'aumento delle emissioni di CO2, la
cementificazione della costa e si dichiara di lasciare “erodere i territori disabitati”
Quali ? E se invece si proponesse di “arretrare” il porto di Pisa? Evitare la
realizzazione della Darsena Europa? Sicuramente ridurre le emissioni sarebbe un
vantaggio, ma intanto salvaguardare le aree naturali e resilienti che assorbono le
emissioni non sarebbe altrettanto utile e più fattibile? Evitare di togliere alla gestione
del Parco le aree Natura 2000 e Ramsar, che hanno contribuito all'ottenimento del
“Diploma di conservazione della Natura”, non sarebbe più facile che ridurre le
emissioni globali? Così come pensare ad alternative meno distruttive quali cartelli e
transenne, non sarebbe stato meglio di abbattere e potare malamente alberi nel
periodo riproduttivo?
Interrogativi che meriterebbero maggiore attenzione soprattutto se si vuole dare “ un
segnale positivo sui temi dell’Agenda 2030” se si vuole “fare crescere la
consapevolezza sull'importanza di preservare gli ecosistemi” e si reputa importante
“trasformando questa consapevolezza in azioni concrete”, tanto per citare
l'Università che insieme al Parco dovrebbero esserne i promotori.