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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Perché è prevista la sua partecipazione alla manifestazione .....
. . . a dare di balta alla svelta il passo è breve. .....
Possibile che nessuna istituzione Italiana, presidente .....
Notiziola di prima mattina : ai nostri guerrafondai .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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Arriva piano piano
Si annuncia da lontano
Brontola il cielo
mentre scaccia il sereno
Nuvole arruffate
grigie biancastre
galoppano sostano
si abbracciano
si .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
Visti da vicino...
di Valdo Mori
PAPI

28/5/2025 - 17:28


Per una volta devo aggiornare il titolo della rubrica parafrasando un celebre libro di  Giulio Andreotti : “VISTI DA VICINO”L’elezione del nuovo Papa LEONE XIV , Robert Francis Prevost mi ha fatto pensare ai Papi che hanno pontificato durante la mia vita e cercare i ricordi che ancora vivono nella mia memoria.Se avessi vissuto nel 1145 certamente sarei andato a Montemagno di Calci a vedere la casa natale di Pietro Paganelli  eletto Papa con il nome di EUGENIO III°.Oppure se avessi abitato a Pisa nel 1409 avrei seguito le vicende  del Concilio che si svolse in città.

Ma, purtroppo, non ero ancora nato e devo chiedere aiuto a Wikipedia che mi informa che erano i tempi dello scisma di occidente e che in seguito  il Concilio stesso fu ritenuto illegale con il termine di conciliabolo confermando le ulteriori divisioni nella chiesa tanto che passò alla storia con il termine di obbedienza  pisana.

Ma veniamo ai ricordi veri.Negli anni ’90 alloggiavo  spesso all’Hotel Selide di Desio posto proprio di fronte alla Basilica di San Siro e Materno.

Parlando con altri ospiti dell’albergo venni a conoscenza che la città aveva dato i natali ad Ambrogio Ratti, Papa dal 1922 al  1939 con il nome di PIO XI° passato alla storia per la firma dei Patti Lateranensi del 1929 tra la Santa Sede ed il Regno d’Italia.

Durante le mie brevi soste nella Basilica provavo una certa emozione che ricordo bene ancora oggi.

1958  - Sono sul filobus che torno a casa da scuola e l’autista parla a voce alta con un passeggero; discutono del Concilio in corso e lui commenta risentito “i soliti preti, non si mettono d’accordo neppure tra loro”.

Fui colpito da quelle parole che ritenni offensive per la Chiesa. Seguii quindi con attenzione l’elezione del nuovo Papa GIOVANNI  XXII° la cui morte l’appresi, con dolore, alla radio.

1965- Visita di PAOLO VI a Pisa in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. Era previsto il passaggio dell’auto con a bordo il Papa proprio di fronte alla mia abitazione in Viale Gramsci.

Salii al secondo piano del palazzo dove c’era un lungo balcone esterno e quando l’auto nera con il Papa in piedi passò pochi metri sotto di me urlai con quanto fiato avevo in gola “ Viva il Papa”.

Il Papa stava benedicendo la numerosa folla ai lati della strada e senz’altro non sentì il mio grido, ma io mi illusi, anche se per un solo momento di avere attirato la sua attenzione.

Settembre 1978 –  Mi trovavo a Massa quando avviandomi all’edicola dei giornali vidi la civetta che annunciava la morte del Papa. Pensai ad uno scherzo,  invece Papa Luciani che era stato eletto solo 33 giorni prima era stavo trovato esamine nel suo letto. Ci sono vari libri che parlano di strani personaggi che quella mattina all’alba erano già in Vaticano. Ma, senza autopsia,  non si conoscerà mai la causa della morte di GIOVANNI PAOLO I°.

1989 – Visita a Pisa di GIOVANNI PAOLO II° per un incontro ufficiale molto importante  alla nostra Università durante la quale fu riabilitata la figura di Galileo Galilei.

Mi trovavo in Corso Italia al suo passaggio sull’auto scoperta con  accanto il nostro Arcivescovo Alessandro Plotti.

Il Papa fece fermare l’auto  subito dopo piazza Garibaldi per salutare la folla.

Dopo la Messa celebrata sull’altare allestito  di fronte al Battistero fu fermato in via Santa Maria dall’incauto prete di San Niccola. Il sacerdote si mise di fronte all’auto bloccandola di fatto, ma dopo una veloce benedizione il corteo riprese la sua corsa.

Ebbi occasione di parlare poi con la Signora che lesse i due brani del vangelo durante la celebrazione e solo a raccontarlo provava ancora una forte emozione.

Appena atterrato a Pisa il Papa fu trasferito  in elicottero  a San Pietro in Palazzi presso la Casa Cardinale Maffi per un saluto ai malati ed al personale.

Ed è qui che il mio Tato, (Enrico Mori, pittore e poeta fondatore del gruppo dei Tintori), aveva preparato , d’accordo con i responsabili della cerimonia, un grande dipinto raffigurante due mani che si stringevano in segno di Pace: una doveva essere quella del Pontefice e l’altra la sua che raffigurava  tutti i popoli del mondo.

Si posizionò sull’angolo del portone di ingesso fin dalla notte prima pe avere il posto più vicino possibile al passaggio dell’auto con il Pontefice. Ma l’auto non rallentò e Tato rimase deluso con il dipinto in mano.

Parole amare scrisse sul suo diario che ancora conservo gelosamente.

Di Papa BENEDETTO XVI°  me ne parlò Alberto Fremura quando fu ricevuto in udienza insieme a tutta la redazione di Frate Indovino. Papa di grande carisma e cultura ben affiancato da padre Georg suo segretario particolare che lo seguiva come un’ombra in tutte le sue attività.

Di Papa FRANCESCO non ho ricordi particolari.Per terminare un ultimo ricordo : avevo un cliente con l’attività posta proprio all’inizio di Via della Conciliazione  tanto che divaricando le gambe fuori dal suo negozio un piede rimaneva in Italia e l’altro si trovava nella città del Vaticano.

Proprio come si fa a Londra presso ll meridiano di Greenwich  per rimanere contemporaneamente su due fusi orari diversi.  

Uscendo tardi dal negozio si poteva  vedere  la luce che ancora illuminava la finestra dello studio del Papa. 

Pensavamo che il Pontefice fosse ancora al lavoro, mentre noi stavamo andando al Cabaret.

In occasione di un Anno Santo egli anni ’80 andammo a vedere uno spettacolo dal titolo “A Roma ce l’hanno santo” una carrellata di gag comiche sui luoghi comuni del clero e dei romani.

Satira ancora pungente e divertente che non aveva nulla in comune con le becere e ripetitive parolacce  che tanti pseudo comici di oggi spacciano  nei luoghi attuali che, impropriamente, chiamano ancora cabaret.

 
Foto 1 - Papa Eugenio III - 1145
Foto 2 - Concilio di Pisa - 1409

         
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