Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.
MIEI CARI AMICI DEL PD E DELLA SINISTRA.
Cari amici,
Adesso, a bocce ferme, dopo il mancato raggiungimento del quorum e il deludente risultato di questo vostro assurdo referendum voluto da Landini a cui vi siete accodati acriticamente possiamo passare alle cose più serie? Cioè fare insieme una vera e più efficace opposizione a questa destra e al suo governo che giorno dopo giorno sta introducendo nel nostro paese pillole di illiberalismo nella indifferenza dei più?
Ma prima di scrivervi qualche parola sul modo di fare opposizione efficace alla Meloni, permettetemi di dirvi due o tre cose su questo referendum, così, a futura memoria. Non entro nel merito dei quesiti referendari che a leggerli bene, e se fossero passati, non ci avrebbero portato al ripristino dei reintegro per licenziamenti illegittimi e al famoso art. 18 da anni ormai declamato da voi come simbolo della vostra identità esistenziale e della vostra stessa ragione d’essere. Ma lasciamo stare.
Mi interessa di più in questo momento farvi riflettere su come vi siete mossi e atteggiati intorno a questo evento. Come del resto è spesso vostro costume, cogliete l’occasione di una circostanza, di un fatto di per sé non di grande rilevanza fattuale nel tempo presente e lo ammantate di un grande significato politico esistenziale. Che è di sovente quello che poi realmente vi interessa. Sbagliando.
Ma come si dice siete duri di cervice, sembra che non siate connessi col mondo reale e quando si parla di lavoro o di mercato del lavoro lo siete disconnessi ancora di più.
I più anziani di voi si ricorderanno la scoppola che prendeste sul referendum contro il blocco della scala mobile? Svoltosi nel giugno del 1984? Quale occasione migliore penso’ allora il PCI di dare la spallata a Bettino Craxi chiamando a raccolta tutta la sinistra a difesa del meccanismo automatico della scala mobile? Il risultato fu che perdeste il referendum.
Mi potreste dire che le battaglie si fanno non per vincerle ma perché giuste. Si e no. Chi fa politica ha il dovere di vincere perché in ragione di ciò che proclama ha il compito di governare e non solo quello di fare magari oceaniche manifestazioni che poi alle urne non sortiscono l’effetto sperato. Sperato? E si perché per come agite sembra che vi piaccia perdere così da poter sguazzare all’opposizione, tra l’altro non portata avanti in maniera efficace ma in termini massimalisti cioè evocando valori e principi non più rispondenti ai problemi dell’oggi. Ne volete una prova? In queste ore circola in rete un post che a proposito del referendum suona così: “Quando un giorno sarai licenziato illegittimamente ti pentirai di non essere andato a votare!”. A parte il tono accusatorio e un po’ terriristico tendente a generare complessi di colpa in chi non si allinea alle vostre posizioni, è un post assurdo perché basato su un principio ottocentesco che vede una insanabile contrapposizione tra impresa e lavoratori. Basterebbe qualche minuto per leggere tutti i dati statistici forniti da istituti autorevoli e indipendenti quali l’Istat per rilevare che oggi il tema del licenziamento illegittimo è un falso problema. Quale imprenditore sano di mente licenzierebbe illegittimamente dunque senza reale motivo un proprio lavoratore dipendente?
Certo che i licenziamenti sono sempre possibili ma in ragione di una difficoltà dell’impresa a stare sul mercato, dunque per una sua eventuale riduzione di produttività e quindi ristrutturazione. In questo caso è lo Stato che deve provvedere alle tutele del lavoratore. Mi chiedo: ma perché avete questa sorta di tendenza atavica, quasi genetica a intestarvi battaglie di retroguardia e a stare sempre dalla parte sbagliata della storia? Dio santo utilizzate invece le intelligenze migliori tra di voi per connettervi con i problemi reali di oggi. E invece no! Non solo ma fate passare tra la vostra gente false convinzioni.
Anche chi ha votato Si in questo referendum ha avuto come movente la difesa a spada tratta del lavoro dipendente e, come fosse la cosa più naturale, chi è andato a votare e ha votato Sì era nel giusto e si è sentito un vero cittadino civile a cui sta a cuore limitare il potere dei “padroni” mentre tutti gli altri un popolo di egoisti interessati solo ai propri interessi personali. Questa sorta di superiorità morale francamente inaccettabile, perché tra l’altro non si poggia su alcun fondamento. Sarebbe ora, invece, che cresceste e ragionaste e agiste politicamente da adulti e laici e non come chierici.
Diversamente la storia e prima ancora la cronaca vi smentirà sempre. E la responsabilità delle vostre sconfitte non può essere ogni volta attribuita al destino baro o agli altri.
La responsabilità è solo vostra derivante dalla incapacità di ragionare laicamente anteponendo una una impalcatura ideologica che avrà come risultato non solo la vostra sconfitta ma la vittoria della destra di questo paese. Svegliatevi una buona volta.