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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Perché è prevista la sua partecipazione alla manifestazione .....
. . . a dare di balta alla svelta il passo è breve. .....
Possibile che nessuna istituzione Italiana, presidente .....
Notiziola di prima mattina : ai nostri guerrafondai .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Arriva piano piano
Si annuncia da lontano
Brontola il cielo
mentre scaccia il sereno
Nuvole arruffate
grigie biancastre
galoppano sostano
si abbracciano
si .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Donne, cibo e desiderio.

15/6/2025 - 6:37

 

Tra il cibo e il desiderio, noi donne intratteniamo una relazione profonda, complessa, spesso ambivalente.

Una storia d’amore e controllo, di piacere e vergogna, costruita in secoli di educazione al sacrificio, alla moderazione, alla rinuncia. Siamo cresciute con l’idea che “una donna perbene” debba contenere i propri appetiti, a tavola come a letto. Ma contenere cosa? Il desiderio di vivere pienamente nel proprio corpo?


Ogni boccone può essere un atto di resistenza o di auto-punizione, un gesto di cura o una risposta al giudizio sociale che, ancora oggi, ci vuole leggere attraverso il nostro aspetto. Il cibo ci è stato concesso come spazio d’amore, nelle cucine delle madri e delle nonne, ma anche imposto come luogo di servizio.

 

Ci è stato insegnato a nutrire gli altri prima di nutrire noi stesse. E anche quando ci concediamo un piacere, ci viene chiesto il conto in termini di peso, controllo, moralità.


In questo intreccio di cultura patriarcale, il cibo è diventato simbolo della nostra sessualità repressa, dei nostri corpi sorvegliati, del nostro desiderio taciuto. Le diete come rituali di purificazione, i sensi di colpa dopo un dolce, le strategie per nascondere la fame, fame vera, fame di riconoscimento, di amore, di libertà.


Ma oggi, qualcosa cambia. Sempre più donne rivendicano il diritto a mangiare, godere, desiderare. Riscopriamo la cucina come spazio nostro, non di servizio, ma di libertà creativa e sensuale. Rifiutiamo di essere misurate solo da ciò che il nostro corpo rappresenta per lo sguardo altrui. Vogliamo corpi vivi, non perfetti. Fame onesta, non controllata. Piacere condiviso, non colpevolizzato.


Riconoscere la nostra fame, di cibo, di amore, di sesso, di giustizia, è un atto politico. È rivendicare il diritto a esistere con pienezza. Ed è proprio attraverso questa consapevolezza che trasformiamo la nostra relazione col cibo in un atto di autodeterminazione.

Non siamo più prigioniere del giudizio. Siamo donne che scelgono. Che mangiano. Che desiderano. Che vivono.


Greta Sofia Martinelli

 

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