Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.
GIAMPAOLO TESTI IL PISANTROPO
Quest’ominaàccio che sbilùcia avanti Da “scapigliato”si, ma còr cappello A rimpiattà’ pelate sottostanti, còr un ammicco che nun è più quello di quer doddétta n po’ antepatio a tanti … mi fa vienì’ alla mente ‘no stornello …. se tu vòi che òra io te le ‘anti affiòo la voce e te lo ‘anterello: Fior di calura se delle grinz ar muso te hai paura nun ti fa’ fa’’ ritratti dar Fremura il “ritrattato”
GIAMPAOLO TESTI
DOMUS MAZZINIANA PISA - 18 APRILE 2018
EVENTO RICORDO di GIAMPAOLO TESTI
Alberto Fausto Vanni - Organizzazione e presentazione
Valdo Mori - IL PISANTROPO
Armando Bargagna – IL POLITICO
Simone Rossi – IL MELOMANE
Con un ricordo di LORENZO GREMIGNI
IL PISANTROPO
Così amava definirsi Giampaolo Testi per testimoniare il suo viscerale amore per la sa città. Il mio primo incontro con Lui avvenne nei primi anni ’60 presso il Teatro Verdi di Pisa.
Facevo parte di un ristretto numero di giovani appassionati di teatro che assistevano a tutte le rappresentazioni in cartellone e, spesso, anche alle repliche.
Lunghe file al piccolo botteghino esterno per l’accesso al loggione, dopo corse caotiche su per le ripide scale per accaparrarci i posti migliori. Costo Lire 300 un importo abbastanza oneroso per noi studenti squattrinati.
Giampaolo, che faceva parte del Consiglio di Amministrazione del Teatro, ci offrì la possibilità, pagando lo stesso importo, di accedere ai palchi laterali del 3° ordine all’epoca spesso vuoti.
Nel foyer me lo trovai di fronte, impeccabile nel vestire con l’immancabile fiocco nero al collo ed una signorilità che, tuttavia, mi mise subito a mio agio .
Parlando si rilevò oltre che un attento cultore del mondo teatrale, soprattutto quello relativo alla musica lirica, anche un eccellente e arguto “battutista”.
Mi piace, qui, ricordare il Testi meno conosciuto come quello che negli anni ’40 interpretava c on bravura ed entusiasmo il ruolo del “bello” nella Brigata dei Dottori.
Ma anche quello che riportò sulla scena del Teatro Verdi di Pisa negli anni ’90 la commedia Cesira anno zero di Allamandri e Guidi.
Grande carattere e senso artistico unico, come quella sera che si presentò in scena ugualmente nonostante la sera precedente il fratello fosse stato investito mortalmente sul viale di Marina.
Ricordo gli incontri con gli artisti dopo lo spettacolo come quello con Dario Fo che nel 1965 ci segnalo una giovane debuttante che aveva nel balletto dicendoci che “ ne avremmo sentito parlare”.
Ebbene quella ragazza era Mariangela Melato.
Ricordo come avessi forti sentimenti di amicizia tanto da lasciare una pagina in bianco nel suo libro Quattro puntate per una piccola storia del Teatro Verdi di Pisa a ricordo del suo fraterno amico Franco Gemignani.
Non c’erano parole per esprimere il rapporto personale di una amicizia oltreché personale anche politica e di interessi comuni nella musica lirica.
Tra le sue numerose pubblicazioni meritano una citazione particolare i due volumi sulle curiosità di Pisa.
Stranezze, curiosità, aneddoti, rarità storiche viste con uno sguardo critica, distaccato ma sempre velato da un aspetto satirico.
Vederlo in centro a Pisa era sempre un piacere; spesso si incontrava sulla sua bici con il cestino ricolmo di libri, appunti o documenti per amici ed estimatori.
Da un personaggio simile c’era da aspettarsi sempre cose originali tanto che nel 1998 incaricò Maria Paola Ciccone di scrivere il suo epicedio.
Desidero chiudere ricordando questa sua considerazione:
“Se il mondo è un immenso circo dove l’egoismo gioca le sue carte vitali, per grazia di Dio, sotto tutte le latitudini c’è sempre un teatro come ipotesi di una nuova vita, di un tempo nuovo, ad offrire un riscatto, un sogno alla nostra disperazione di vivere”
Non so chi ha scritto questo pensiero , diceva Giampaolo, l’ho copiato decine di volte e ripetuto ogni volta che si parlava di teatro.
Per chi ama il teatro, e per chi lo vive, credo che rappresenti l’essenza più intima e vera.
ANAGRAMMI (Magna rima)
Quando firmo ‘r vernacolo, si sa,
anagrammo ’r mi’ nome e ‘r mi’ ‘asato
con AGAPITO MESTOLI e, a badà’,
‘r mistero non gliè punto’ompriato.
Putarcaso mi garba di ruzzà’
A ffà’ ‘r critio d’arte o di treato
Gliè TEGAMIO PISTOLA ‘he ci sta:
le lettere listesse ho adoperato.
Mi voglio ‘mmascherà’ da cinesino ?
Dècco … LOT-PLA-O-LANG-TSE ! Bisogna
Proprio dillo: gliè’ ‘r suo; torna a cacchino !
Non mi venite a ddì’ che cerco rogna …
Ce ne sarebbe un artro ch’è bellino …
GOLIA STIMATOPE … ma è vergogna ?!
…
Enno giorni bischeri e modesti.
Chi li poteva fà’ ? GIAMPAOLO TESTI.
Pubblicazioni di GIAMPAOLO TESTI
- 1984 – Puccini maledetto toscano – Nascita e interpretazione di Tosca
- 1990 – Per gli amici (Agapiyo Mestoli)
- 1990 – Quattro “Puntate” per una Piccola Storia del Teatro Verdi di Pisa
- 1996 – Scuriosando per Pisa
- 2009 – Riscuriosando per Pisa
- 2009 – Puccini a Pisa
- 2011 – Pisanità di Titta Ruffo
- 2013 – La lirica in vernacolo … pisano ! (Con Simone Rossi)