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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Comune di Vecchiano
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Circolo Arci Vasca Azzurra Nodica giovedì 3 luglio ore 21,30
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Metato
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https:/ / www. facebook. com/ share/ p/ 1CU4cMQ3to/ .....
e trasparente nella gestione del territorio.

«Non .....
. . . che Bertinotti.
A distanza di 20 anni sentiamo .....
A parte il fatto che il centrodestra non riconosce .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Si affacciano nel fogliame
tanti goccioloni dorati
Sono limoni tumidi,
carnosi e profumati.
Sono pesanti, rigonfi
di vitaminico succo
Penzolano .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
GIANNINO
L'ARTE DI RILEGARE I LIBRI

21/6/2025 - 11:02



GIANNINO
L’ARTE DI RILEGARE I LIBRI
“ ‘n der fallo ‘r su lavoro è sempre in palla e nin ci ‘rederesti ‘he quell’ omino ti stughia la figura,’he deve falla, la fa sulla pelle ‘he pare tutta un riamino”


Così Osvaldo Franchini, un cantore innamorato della sua  Pisa, descriveva l’operato di Giovanni Gentili, per tutti GIANNINO, quando lo ammirava  mentre rilegava  i libri.


Giannino era nato nel 1918 ed aveva frequentato la scuola dei mestieri affascinato dal mondo dei libri.

Dopo fece una lunga gavetta presso la bottega del maestro Alfredo Bini dove perfezionò la sua arte. Infine l’apertura in Via Mazzini a Pisa del suo piccolo negozio-laboratorio.

Una unica stanza divisa da una parete. In vetrina esposti alcuni piccoli capolavori e sulle mensole vecchi attrezzi del mestiere.

Dietro la parete il suo banco da lavoro.

Alle sue spalle c’erano i banchi con i telai per la legatura vera e propria e a sinistra gli scaffali con ogni tipo di attrezzi e materiali: carte, cartoni, pelli, mastici, aghi, lame, coltelli, pennelli , fili di ogni materiali, forbici, colle … e tutto quanto può  servire in un efficiente laboratorio moderno.


Abitavo vicino e delle volte mi fermavo per alcuni lavori ma anche per fare due chiacchiere.

Curiosavo tutto e facevo domande per conoscere meglio il mondo dei miei adorati libri.

Giannino era prodigo di insegnamenti, consigli e aneddoti.

Mi spiegava del frontespizio e delle guardie,  dei piatti, del colophon introducendomi in quel mondo del libro di antiquariato nel quale potei immergermi anni dopo raggiunta la pensione.

Parlava mentre lavorava senza togliere lo sguardo dal banco quando poi lo alzava attraverso le sue spesse lenti e guardandoti negli occhi ti salutava mentre dava dei colpi secchi sul tavolo per pareggiare i tagli del libro che stava preparando.

Lo passava quindi alla moglie Osvalda che lo posizionava sul telaio.

La moglie lo seguì per tanti anni per lasciare dopo il posto ad una collaboratrice che rilevò in seguito l’attività.


Era un vero artista delle legature in pergamena ed io guardavo con ammirazione l’operazione di doratura specie quella difficile da fare sul dorso.

Preparava il foglio oro poi accendeva la pinza caricava i caratteri e con una manovra svelta e sicura la scritta era stata collocata.

Giannino la rimirava compiaciuto, allontanava il volume per guardarlo nuovamente e infine, se completamente soddisfatto, lo riponeva.

Lavoro terminato.

Nelle pause, sempre con la sua inseparabile sigaretta accesa, si parlava del Pisa calcio, del vernacolo e dei personaggi curiosi pisani.
A mezzogiorno saliva in bicicletta e, seguito dal suo inseparabile cane lupo, andava a pranzo in San Giusto percorrendo, con fatica, la salita della passerella.

All’epoca non c’era ancora il sottopasso della stazione.


Molti personaggi famosi si sono serviti della sua opera; dai professori dell’Università, della Scuola Normale Superiore e di importanti personaggi del Clero.

Mi raccontava, con orgoglio, che il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi gli fece spedire una cassa di volumi da rilegare e passando da Pisa successivamente andò direttamente a ringraziarlo per l’ottimo lavoro fatto.
Ma a Giannino piaceva anche scherzare e con me le battute erano all’ordine de giorno, barzellette comprese, ma anche scenette della Brigata dei Dottori che gli narravo con dovizia di particolari.

Mi chiedeva spesso della Compagnia e dell’amico Peluso che abitando a poca distanza da lui, vedeva spesso.

Con il tempo, purtroppo, la vista peggiorava sempre più e nonostante la sua pervicacia e la sua attenzione dovette ridurre il lavoro, tenere aperto l’attività solo al mattino.

Infine passò le consegne alla sua allieva

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