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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
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Un Bosco all'antica.

14/9/2025 - 17:20



Mi scuso con i lettori se l’articolo precedente era stato pubblicato, addirittura già per due volte, ma molto lontano nel tempo tanto da fare arrivare a 200   le visite. Questo è un buon segno: significa che la platea dei lettori si allarga sempre più.
È molto difficile trovare notizie nuove rimanendo ancorati al territorio e tenendo fede a quelle parole scritte sotto il nome del giornale:

“Fatti personaggi cultura e tradizioni”, logicamente legati al Serchio! Per chi non avesse letto un vecchio articolo del 2021, ma che riguardava un evento del luglio 2006, per  annunciare uno straordinario evento nei Magazzini cereali Salviati che aveva uno straordinario nome. “Il bosco del mito”, un incontro con pittori, scrittori e personalità legate al Parco. Venne anche pubblicato un interessantissimo libro con quel nome e che apriva con un articolo del maggior scrittore italiano cresciuto nel nostro ambiente: Antonio Tabucchi.
Troppo vivo è il suo ricordo e la sua amicizia e troppo vere le sue parole che incantano chi lo conosceva e chi, credo, le leggerà qui:
 
UN BOSCO ALL’ANTICA


Il bosco di cui vi parlo in realtà è una pineta. Ci sono anche delle querce e quercioli, ma la specie dominante e il pino: migliaia di pini dal fusto altissimo e dalla chioma a ombrello sotto i quali crescono cespugli di mirto e mortella, pungitopi, rovi e altri arbusti tipici della macchia mediterranea. Perché la pineta di cui vi parlo in realtà è una macchia mediterranea come ce la tramandano le descrizioni della antica letteratura greca e latina, un paesaggio che appartiene davvero alla nostra cultura; anzi, in un’epoca in cui si parla tanto di radici e si cercano tanto le radici, appartiene a pieno titolo alle nostre radici. Perché non c’è niente più degli alberi che abbia le radici.
Il bosco di cui parlo non prevede Hansel e Gretel. Non c’è l’orco, in questo bosco. Non c’è il mistero delle favole che impauriscono i bambini: non ci sono streghe cattive, casette con la finestra illuminata nel buio dove il bambino sperduto si dirige trovandovi brutte sorprese. Non ci sono elfi, non ci sono gnomi, non ci sono castelli incantati. Tutto questo appartiene ad altri boschi. Il bosco di cui parlo ha un’altra mitologia. Fra i suoi cespugli, sotto quei pini dall’odore balsamico, dove la brezza porta spesso il salmastro, abita un signore che si chiama Pan. È un signore curioso, va sempre nudo, cammina un po’ a balzelloni, a causa delle gambe, che sono caprine fino al ventre, con il piede dallo zoccolo fesso. E un musicista vagabondo, e suona un piffero di canna. Con la sua musica dal timbro stravagante e ammaliante spesso convoca delle fanciulle che accorrono festose, un po' pazzerelle, perché piace loro ballare. E si danno appuntamento sulla spiaggia, perché questo bosco, che in realtà come dicevo è una pineta mediterranea, cresce ovviamente sulle rive del mare, e le spiagge sono fatte di sabbia che a mezzogiorno si arroventa facendo tremolare il paesaggio come una fata morgana. È quello il momento magico in cui le creature di questo bosco appaiono e si scatenano, perché nell’antica cultura greca i fantasmi appaiono a mezzogiorno: sono fantasmi meridiani.  In realtà il teatro in cui si svolge il loro allegro e vitale spettacolo è la nostra testa, perché in quel momento le palpebre pesanti si abbassano, il potere di Morfeo ci invade e noi ci abbandoniamo. È la canicola, un altro elemento che c`è solo da queste parti, nel Mediterraneo.
Questo è un bosco sopravvissuto. Anche se da un punto di vista temporale è giovane, esso è molto antico, antichissimo. E comincia ad essere raro, perché, sulle altre coste dei Mediterraneo altre foreste lo hanno sostituito, e normalmente sono fatte di cemento. E questo fa sentite antichi anche noi. Siamo esseri antichi, è il titolo di un libro di un nostro scrittore.
È vero, questo bosco si oppone a una modernità effimera, fondata sull’immediato, sulla novità, sull’oggi: quella modernità che vorrebbe farci credete che siamo nati ieri.
Non siamo mica nati ieri.

 

(la foto ultima è di Antonio con la redazione)
 

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