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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Raccontaci il tuo momento “Basta, non ce la faccio più”

20/9/2025 - 8:35

Care lettrici, care donne tutte, nella vita arriva un momento magico che ci stravolge la vita. Quella goccia come diciamo qui a Pisa che fa traboccare il vaso e ci spinge a urlare dentro: “Basta, ora non ce la faccio più! È tempo di cambiare.”


Un punto di svolta che segna una nuova consapevolezza. Quella goccia che ci scrolla, ci risveglia, ci costringe a guardarci per la prima volta come donne forti, come donne coraggiose, desiderose di essere viste e ascoltate.


Ci raccontare quei momenti? Quando è successo a voi? Cosa vi ha fatto dire: “Ora basta, non posso (e non voglio) più restare ferma”? Può essere una protesta silenziosa, un addio a qualcosa che non vi rappresentava più, una decisione improvvisa, un’emozione che non potete più ignorare.


Pensiamo a:

- donne che hanno interrotto relazioni dolorose e hanno scelto di riprendere sé stesse;
- chi ha lasciato un lavoro che non nutriva l’anima, per inseguire un sogno;
- chi ha detto basta a modelli o stereotipi che l’hanno schiacciata;
- chi ha scelto di essere visibile, di alzare la voce, di farsi sentire.

Scriveteci la vostra storia. Può essere breve come una finestra aperta sulla vostra anima, o più articolata e profonda. L’importante è che racconti il vostro risveglio, quel momento in cui vi siete scelte, vi siete accese, vi siete riscattate.


Invia il tuo testo anche solo poche righe, una frase, un racconto a redazione@spaziodonna.it Ogni contributo verrà pubblicato, perché ogni storia è un seme di liberazione. Leggendo le vostre parole, creiamo una comunità che non si arrende, ma si sostiene.


Che sia la storia di una donna famosa o di un’eroina quotidiana come te o me: ogni gesto di coraggio conta. Ogni scelta, ogni “basta”, è un inno alla nostra libertà.


Aspettiamo la tua voce, pronta a risuonare come un canto di rinascita.
Con coraggio e cuore,


 La Redazione di Spazio Donna



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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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22/9/2025 - 23:51

AUTORE:
AUTRICE Liù

Ammetto che mi è capitato più di una volta di pensarlo e anche di dirlo, ma sommessamente per non farmi sentire...anche perche' mi riposavo, mi svagavo un po' e poi ripartivo col solito entusiasmo che mi ha distinto da quelle persone che se ne sono servite, come alibi, per mollare, rinunciare, desistere.
Io non ho avuto l'assurda pretesa di cambiare il mondo, ma quella di renderlo un tantino migliore, e ci ho creduto sinceramente, dimostrandolo con i fatti senza risparmiarmi.
Alla fine però mi sono trovata davanti un problema enorme, del tutto spiazzante, che mi ha coinvolto in manieta straziante perche' mi ha messo davanti a decisioni e scelte che mi terrorizzavano: la mia adorata mamma in brevissimo tempo è diventata totalmente inaffidabile, divorata da una malattia degeneretiva...oltretutto logisticamente distante. Mi ha assorbito totalmente, profodamente e anche fisicamenttanto che una sera d'inverno, mentre guidavo la macchina per rientrare a casa ho pensato seriamente di lanciarmi contro un tir che veniva in senso contrario per farla finita, sentivo di non farcela davvero più. Ma un attimo dopo ho pensato ai miei figli che, pur abbastanza grandi, avevano ancora bisogno di me...e ho evitato l'irreparabile.
Mi capita di pensarci ancora e ancora non so dove abbia preso la ragionevolezza di schivare un atto tanto sconsiderato.