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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
ERA NEGLI ULTRAS DEL PAPPIANA CALCIO. UN MINUTO DI SILENZIO ALLA PARTITA.
FUNERALI DI JACOPO, CHIESA DI SAN MARTINO ULMIANO. MOLTE PASSIONI FRA CUI IL CALCIO. PORTAVA UN SORRISO QUANDO ERA FRA GLI AMICI

29/9/2025 - 15:39

JACOPO GAMBINI IL RAGAZZO DAL CUORE D'ORO, INTELLIGENTE, SCHERZOSO DOVE ARRIVAVA PORTAVA IL SUO SORRISO.

 

CENTINAIA  AL FUNERALE NELLA CHIESA DI SAN MARTINO A ULMIANO PALLONCINI BIANCHI E CELESTI VOLATI IN CIELO. LA MESSA OFFICIATA DA DON MARCO DELL'UNITA' PASTORALE PIEVANO DI PONTASSERCHIO

Ieri si sono svolti i funerali di Jacopo Gambini a causa di un incidente con la moto in cui è rimasto coinvolto anche Leonardo Renzoni. Insieme si sono date le mani per portarsi al cospetto di Dio. Il tempo si era come fermato nella chiesa di San Martino Ulmiano. Le panche erano già piene. Anche fuori il piazzale stava riempendosi e mancava ancora una mezzora. Ecco che un gruppo di ragazzi e ragazze chiedeva di passare per portarsi sulle panche poste dietro l’altare. Stavano entrando persone delle onoranze funebri a portare bellissimi fiori come bouquet e mazzi. Si notava uno fatto di fiori e palloncini colorati. Sì, era arrivato il momento. Una bara bianca entrava in chiesa dentro il corpo di Jacopo. Veniva posta davanti all’altare. Arrivava la mamma Antonella, il babbo Mirko, la sorella Sara i nonni e altri parenti stretti zii zie e cugini/e.
La chiesa era ormai piena e il diacono Simone invitava le persone in piedi ad avanzare in avanti al centro. Un campanello invitava ad alzarsi. Entrava Don Marco parroco dell’Unità pastorale di Pontasserchio, Pappiana, Limiti Sant’Andrea in Pescaiola e San Martino Ulmiano dove abitava Jacopo con la famiglia- Officiava la Messa con Don Davis che aveva seguito Jacopo nella Cresima e ora a San Pietro in Palazzi e Don Stefano Serafini già parroco di Pappiana e San Martino ora a Barga. Sulla prima panca l’assessore Filippo Pancrazzi con la fascia tricolore in rappresentanza del Comune di San Giuliano Terme. Prima di iniziare la parte liturgica prendevano la parola gli amici di scuola tutti impegnati a far capire quanto Jacopo fosse una persona speciale che seminava il sorriso sulle labbra degli altri Un carissimo amico Ray, con spontaneità ha detto che Jacopo lo aveva aiutato in un momento critico e ci teneva a far sapere che faceva parte del tifo ultras del Pappiana Calcio. Ironia della sorte il Pappiana calcio stava giocando in quel momento in coppa (un minuto di silenzio e un mazzo di rose bianche portate in campo), era presente una delegazione della società e il gruppo dei tifosi era tutto al funerale. Un amico del Grest parrocchiale ha evidenziato la voglia di Jacopo di stare insieme agli altri e appena conosciuto aveva capito che aveva una marcia in più. Prendeva la parola una delle insegnanti dell’ Istituto Fascetti sez. Aeronautica; ha detto che non si sa cosa sarebbe diventato Jacopo, un ingegnere,un pilota, certamente quello che avrebbe fatto lo avrebbe fatto bene perché era pieno di valori autentici. Momento affettuoso l’intervento della cugina Carlotta che smuoveva un timido sorriso dicendo che quando seppe di avere un cugino non era contenta perché avrebbe preferito una cugina ma quando cominciò a conoscere la sua disponibilità e spontaneità cambiò tutto e guai a chi glielo toccava. Anche il saluto della ragazza di Jacopo che lo ha ricordato come un grande amore ed è stato compreso tutto il suo dolore. Iniziava la messa con i canti e le letture che facevano riflettere ascoltate in silenzio e mestizia.

Don Marco nell’omelia ricordava Jacopo come persona spontanea vivace dal volto pulito che gli piaceva sorprendere anche scherzando perché era il suo modo di voler bene. Il Pievano ha continuato “ non è presente fisicamente ma la sua vicinanza la sentiremo ancora più forte, quando e sarà spesso ci ricorderemo di lui magari sentendo sfrecciare una moto; bisogna saper ascoltare i giovani, i ragazzi cercano di essere capiti senza chiederlo”. A fine Messa ha preso la parola mamma Antonella che si è fatta coraggio, ha voluto far sapere quanto con Jacopo siano stati 17 anni di amore totale perché lui amava gli altri in ogni occasione lo dimostrava e quando le prendeva la mano era un’osmosi d’amore. Speciale il suo rapporto con babbo Mirko dove vedeva intesa, confronto e complicità. Anche per la sorellina una protezione d’amore. Chi ascoltava stava lottando con le lacrime che uscivano dagli occhi arginate da un fazzolettino. Anche la sorella Sara di 14 anni ha preso la parola dicendo:” mi veniva detto che ero uguale al fratello ma non ero d’accordo ma poi crescendo ho capito che è vero e che ora Jacopo è dentro di me e questo mi darà più forza”. Da dietro l’altare i ragazzi hanno cantato una canzone di Gazelle. La bara bianca usciva per essere posta appena fuori della chiesa accolta da decine di palloncini. Qui il gruppo dei tifosi del Pappiana parafrasando un coro famoso cantato alle partite finivano dicendo “ amore mio non essere gelosa se amo Jacopino più di te”. Struggente e emozionante. Decine di palloncini e su ognuno una scritta per Jacopo sono saliti al cielo fra gli applausi della folla. A distanza il rombo dei motori degli amici per un saluto finale. Poi il carro funebre ha proseguito per il cimitero di Metato.

Fonte: MARLO PUCCETTI
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