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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
Di Aldo Torchiaro - Il Riformista
Non ci sono scuse

5/10/2025 - 7:54


No, non ci sono scuse. Le violenze, gli incendi, le bombe carta (una decina) e i tanti, troppi agenti contusi e finiti al pronto soccorso hanno responsabili politici con nomi e cognomi noti. Perché i trecento «antagonisti» (a chi, a cosa? Al loro psichiatra?) che hanno messo a ferro e fuoco l’Esquilino, tra via Merulana e via Labicana, li avevano visti benissimo, già ore prima, i promotori della manifestazione. Pd, M5S e Avs hanno offerto loro la platea, la pista da ballo sulla quale esibirsi. Hanno consentito loro di venire a Roma, di prendere parte a una manifestazione dai mille volti violenti e di confondersi, mimetizzarsi tra le centinaia di migliaia di manifestanti. Meno facinorosi, forse, ma solo per quell’ipocrita velo che separa il dire dal fare, in una sinistra sempre più estrema e sempre meno riformista.  

È terminata come ci si aspettava, con scontri, barricate, cassonetti in fiamme e perfino un’auto incendiata, la mobilitazione nazionale per la Palestina del primo sabato di ottobre nella Capitale. 

Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno usato più volte i lacrimogeni per disperdere i manifestanti che lanciavano bottiglie di vetro e petardi.  Complessivamente sono state identificate 262 persone. Per tutte sarà valutato il deferimento per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a Pubblico ufficiale. A scatenare il caos è stato il distacco di due spezzoni dal corteo principale. Il primo è stato bloccato a Santa Maria Maggiore, dove sono entrati in azione gli idranti. L’altro gruppo, intercettato in via Lanza, si è poi ricompattato su via Merulana dando vita a scene di guerriglia urbana. Dopo un fitto lancio di fumogeni e bottiglie, un’auto è stata data alle fiamme. I vigili del fuoco sono intervenuti tra i palazzi del rione. I disordini si sono estesi fino a piazza Vittorio, con bottiglie lanciate contro la sede di CasaPound, da cui a loro volta sono partiti oggetti verso i manifestanti. Le forze dell’ordine hanno risposto ancora con idranti. Durante gli scontri è stato arrestato un manifestante  mentre aggrediva un agente. Vetrine infrante, cassonetti bruciati, un Carrefour devastato in via Labicana.  Tutto questo, dicono, in nome della «pace». Ma la pace, evidentemente, non ha nulla a che fare con i cori di oggi: «Blocchiamo tutto»  non è forse violenza? «Dal fiume al mare» — non è forse un appello alla cancellazione di Israele? E lo striscione «7 ottobre giornata della resistenza palestinese» — cos’è se non un’esaltazione del terrorismo? Perfino Giovanni Paolo II è stato oltraggiato: la statua a lui dedicata, lungo il percorso del corteo in tarda mattinata, ben prima che tutto degenerasse ulteriormente, è stata vandalizzata e “vestita” con una kefiah, non distante da dove passavano, fischiettando distratti, Landini e Fratoianni. Una profanazione simbolica e ideologica. Abbiamo fotografato manifestanti con cartelli su cui si leggeva: «Se prevale la violenza sapremo come rispondere». Non erano black block: erano parte della stessa folla che Schlein definisce «un’oceanica manifestazione di pace». Cecità? No. Complicità. La benevolenza con cui Cgil, Pd, M5S e Avs hanno accolto e protetto picchiatori e devastatori, vandali e antisemiti, non è scusabile.

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5/10/2025 - 18:01

AUTORE:
Piero C.

Mi perdoni ma devo dirle che il suo commento mi ha lasciato basito. Come può dire " ai miei tempi, prima del "77, questo non succedeva " ? Dopo il maggio francese del 1968 la protesta arrivò da noi con gran forza. Un po' come voglia di cambiamento un po' come risposta alla strategia della tensione partita con la bomba di Milano del dicembre "69. Tra l'altro Pisa fu uno dei centri della protesta.
Le ricordo che il gruppo dirigente di LC si era formato qui, vedi Sofri, Pietrostefani e Bompressi, condannati per l'omicidio Calabresi del 1972. Da lì in poi non ci fu manifestazione che non finisse con atti violenti, certo erano una minoranza ma purtroppo si facevano sentire. Il resto è storia tragica di questo paese.
Restano da capire e comprendere le ragioni delle proteste odierne anche se personalmente credo non sono tanto dissimili da quelle di allora.

5/10/2025 - 9:01

AUTORE:
BdB

...ai miei tempi non succedeva (prima del /77).
Poi si lasciò impunita la giovane Lucia Annunziata di tirare le pietre sul palco dove Luciano Lama chiamava il popolo alla responsabilità civile e da li a vedere i giovani "comunistichi" poi chiamatesi Lotta Continua riuniti in branchetti in coda alle manifestazioni dei sindacati unitari con piccole bandierine rosse legate ai manici di accetta e piccconi; poi il resto venne/viene da se come ora il non condannare le barbarie per strada cominciando dall'occupazione di ferrovie, aeropori, superstrade con inutile perdita di tempo come ci avanzassero millimila euri a fine mese.

5/10/2025 - 8:18

AUTORE:
Piero C.

Nemmeno l'ignoranza di chi, come lei, scrive corbellerie è scusabile. Perfino la questura di Roma ha dovuto ammettere che gli incidenti sono successi a manifestazione già conclusa. Purtroppo, come si suol dire, la mamma degli imbecilli è sempre incinta e anche in questo caso gruppi di idioti si sono fatti notare per incidenti e vandalismi.
Ma per dire che chi ha organizzato la manifestazione è complice bisogna avere un bel coraggio. O in alternativa il cervello come i vandali. Opterei per la seconda.
Fortunatamente, per lei, il lunedì le pescherie sono chiuse...