Una serata di storie, sapori e voci.
Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.
Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.


La natura si difende come può.
Questa è la situazione odierna di una parte, la più caratteristica, del nostro parco: le zone allagate.
Ho già fatto vedere molte volte questi strani bastoni che spuntano dal fondo melmoso, ma qui mi sembra che ce ne siano abbastanza da meritare una nuova foto e una ripetizione per coloro che non hanno avuto la fortuna di vedere alberi le cui radici vanno nella direzione opposta di tutti gli altri, non in giù ma in su!
Dal contatore delle visite si vede un numero altissimo di visite, diverse migliaia ogni giorno, che vergono sulla politica al 70-80%, poi un’altra bella percentuale a eventi molto fuori dal nostro territorio che con il sottotitolo del “giornale” non hanno nessunissimo legame.
Io mi rivolgo a chi pensa anche al mondo che gravita intorno al Serchio e a questo è legato, il territorio in cui viviamo e alle sue peculiarità, uomini e habitat, cioè Natura.
Un piccolo esempio: parliamo delle strategie che le piante fanno per sopravvivere. Eccoci ad una varietà di alberi che i duchi Salviati importarono a metà ‘800 dall’America, dalle paludi, le highland della Florida, il Taxodium distichum o cipresso calvo come fu chiamato dagli scienziati.
Mi ripeto e mi scuso, ma vado avanti con la spiegazione: la pianta ha le foglie come il nostro cipresso, stessi i frutti (le coccole) stesso odore il legno ma…questo perde le foglie d’autunno, quindi: “calvo”!
Ritorniamo alla fantastica vita delle radici delle nostre piante. Esse cercano nutrimento dal terreno ed anche, sembrerebbe strano, dall’aria, ma queste nell’acqua non la trovano ed allora devono uscire a cercarsela crescendo di volume con la crescita della madre creando questi incredibili bastoni che prendono il nome dal loro servizio: pneumatofori = portatori d’aria.
Le forme sono molto simili le une alle altre ma, come natura vuole, con il crescere possono passare a forme incredibili, simili a branchi di nanetti con pance gonfie, a donne con gonne larghe, tanto da far dire ad una bambina di una delle tante scolaresche che ho accompagnato anni fa a visitare questo magico luogo:
“Guarda, sembra la Madonna con gli angioletti!”
Attenzione però a camminare nel groviglio delle radici: una caduta potrebbe essere rovinosa e dolorosa.
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