Una serata di storie, sapori e voci.
Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.
Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.


SALIS ET CIRCENSES
Non so dire se Silvia Salis sia una delinquente o no, non conosco prove e contro prove della sua vicenda, né mi voglio improvvisare giudice della domenica. Ma dal punto di vista politico il mio giudizio sull’eurodeputata di V&S è che sia tecnicamente una imbecille. La conferma di questo giudizio, già espresso in passato in base al curriculum della signora, viene da ultimo dalla sua reazione al voto che l’ha salvata dalle grinfie di Orban. Un voto che approvo perché nessuno, italiano o no, ha la garanzia di un giusto processo in un paese dove la giustizia è stata formalmente sottoposta al potere politico e che, per questo, è tuttora oggetto di un procedimento europeo per lesione allo stato di diritto.La reazione di Salis al voto è stata “questo è un voto antifascista”, detto col pugno alzato, secondo la coreografia estemporanea di certi volgari pervenuti della rivoluzione stradaiola.
No Salis, il voto del Parlamento non è stato un voto antifascista, e neanche un voto garantista per la tua sorte personale.E’ stato un voto a salvaguardia di una regola di base della democrazia parlamentare. Quella liberale e borghese che te e gli imbecilli come te combattete a pugno chiuso. Un principio secondo il quale non si “salva” un parlamentare, ma la persistenza del voto di migliaia di cittadini che, a torto o a ragione, lo hanno espresso in loro rappresentanza.Un principio che da noi si è perso nei meandri della demagogia antipolitica e populista dei pessimi anni ’90.
Anche perché, entrando nel merito del voto, quella salvaguardia non ha prevalso per 1 voto, ma per diverse decine di voti espressi in segreto da deputati del centro e perfino della destra.I quali non ti hanno assolta, né men che meno hanno condiviso il tuo antifascismo più o meno alla spranga, ma hanno difeso - giustamente - quel rispetto del voto degli elettori. Un principio che ogni democratico dovrebbe ritenere sacrosanto indipendentemente dal colore del rappresentante del popolo coinvolto.Se dovessi scegliere io, preferirei un deputato imbecille in servizio, piuttosto che un deputato innocente in galera, magari per motivi politici mascherati da reati comuni. Capisco che a molti giustizialisti questo ragionamento non piacerà. Ma ricordo che sulla base di questo furono salvati dal carcere ingiusto, ad esempio, Giuseppe Di Vittorio e Enzo Tortora. E pazienza se lo stesso principio rimise in libertà un pessimo maestro di delinquenza politica come Negri.
PS: con questo prosegue la fortunata raccolta del consenso truffaldino della destra che fa contenta la sua base giustizialista, dichiarando di votare per restituire Salis all’Ungheria, ma nel segreto dell’urna si appatta per salvare i principi democratici aggiungendo i voti che mancano alla sinistra. Poi, come i ladri di Pisa, dopo avere rubato insieme di notte, litigano di giorno. Così fanno contenti e canzonati i loro elettori i quali, con un tratto comune alla imbecillità politica di Salis, neanche se ne accorgono. O forse sì, dato che mentre gli elettori progressisti spaccano il capello in quattro, quelli di destra ingurgitano la qualunque come struzzi.
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