Una serata di storie, sapori e voci.
Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.
Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

LE PENNE DEL PAVONE
Certo che bisogna essere cauti. Perché stiamo parlando di una guerra che dura da 80 anni, senza contare i precedenti, a tratti sanguinosi, che datano almeno dalla seconda metà dell’800.
Ma alcune cautele sembrano soprattutto espresse con malcelato dispetto, come se desse fastidio che il possibile avvio di una soluzione pacifica avvenga ad opera della destra trumpiana.
Con tutte le fastidiose ripercussioni che ciò comporta anche da noi dove, questo lo condivido, assistiamo alle mosche cocchiere di Meloni che non si limitano a fare i trumpiani di complemento, e questo è del tutto legittimo e comprensibile, ma si mettono le penne del pavone e vanno “struscinenn anninz e arret”, detto nel dialetto di Pannella, per far credere di avere avuto voce in capitolo nello scioglimento del grande nodo.
Ma, d’altro canto, che non ci sia un limite al ridicolo è una condizione che la destra condivide con certa sinistra.
Ed entrambe usufruiscono del servizio di amplificazione dei media .
Infatti, mentre sotto gli occhi del mondo accadeva il fatto più straordinario della storia mediorientale contemporanea, la vera, grande novità che ha fatto capitolare Hamas e che spiazza completamente i ProPal, cioè l’unità dei 22 Stati musulmani della Lega Araba che hanno isolato gli assassini jihadisti e hanno rinunciato di fatto, poi seguirà il diritto, all’obbiettivo politico e religioso della cancellazione di Israele dalla carta geografica mentre accadeva questo fatto straordinario la così detta sinistra parlava di Flotilla e manifestava fuoriluogo e fuoritempo.
E come la destra anche loro, con grande imbarazzo non avendo ancora definitivamente scelto se stare col Piano di Pace dalla parte del mondo arabo ragionevole e della liberazione dei gazawy dalla morsa della guerra, oppure no, anche loro comunque provano a dire che le grandi manifestazioni hanno smosso le acque.
Si, certo, come no. Non conoscono Trump e le dinamiche del club mondiale. Ma va bene così. Si dividono con Meloni le penne del pavone.
Piuttosto i media farebbero bene ad informarci su cosa succede in quei 22 paesi, che stanno cambiando vorticosamente ad opera di un ricambio generazionale ai vertici, nei quali stanno subentrando i giovani quarantenni cresciuti nelle Università occidentali.
Soprattutto quelle Usa che Trump sta strangolando.
La nostra pessima informazione è ancora ferma alle idiozie pubblicate su Renzi, l’unico politico italiano che aveva visto i forti cambiamenti del mondo arabo. In particolare la modernizzazione dell’Arabia Saudita e capito quanto servisse alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’assetto pacifico e multipolare del mondo un buon rapporto tra l’Europa e quel mondo.