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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Mi dicono di non guardare certe trasmissioni e infatti .....
E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il dolore intimo,
intenso, straziante,
che paralizza,
quello totalizzante che
lacera l'anima e il corpo,
lo spirito e la mente,
che smarrisce, .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
di Athos Boncompagni
Una cosa normale.

15/10/2025 - 13:42

Una cosa normale.


Capitano cose che ti fanno capire davvero cosa sia l’antisemitismo.
Perché noi siamo sempre stati abituati ad associarlo con il nazifascismo. IL discorso della razza superiore essere ariani ecc. ecc…
Poi ieri sera c’è stato un giornalista in tv che c’era una partita Italia - Israele e in diretta ha detto:
“L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo”.
Così! Come se parlasse delle condizioni di ripresa di Rivera o Mazzola o Thoni o Gimondi o un altro calciatore a casaccio (scusate ma non seguo lo sport e mi ricordo solo dei nomi di sportivi di qualche anno addietro).
Così come se si informasse che stasera non dovrebbe piovere.
L’antisemitismo è questa cosa qui.
Accetti che un qualcosa di orribile e disumano sia normalità.
Quindi va benissimo ammettere che esiste un genocidio perché hai deciso che sia normale che ci sia un genocidio.
Dici che Israele è criminale e sono settanta anni che infierisce sul povero palestinese perché ti hanno detto che è così ed è normale dirlo.
Un po’ come tanti anni fa in piazza Venezia a Roma si inneggiava al Duce con il braccio teso ma non perché si avesse riflettuto su cosa si stava dicendo.
Perché era normale farlo, lo fanno tutti… lo faccio anch’io.
E ora un giornalista che non è più antisemita di altri, sicuramente non di più di un Di Battista o di una Francesca Albanese, tira fuori un auspicio perché sono due anni che vede e sente piazze inveire contro Israele. Che chiedono che scompaia “dal fiume fino al mare” o di liberare la Palestina da tutti gli ebrei.
Mettici che ti hanno messo in testa che è pure genocida, che ha tenuto in apartheid milioni di persone e che si diverte a ammazzarli quando sono in coda per ritirare i viveri e a quel punto far capire che andrebbe eliminata cosa c’è di strano?
Servizio pubblico eh.
L’unica cosa che sconcerta è che persone che dovrebbero avere una preparazione e una capacità di leggere la realtà leggermente superiore all’avventore ubriaco in un bar invece dimostrano continuamente la loro povertà intellettuale.
Hamas genera disinformazione è vero ma poi questa non attecchirebbe se non avesse questi manovali della disinformazione che la prendono e la curano e la fanno germogliare in un clima protetto.
Non ci sarebbero forse tutte queste masse imbecilli se non ci fosse tanta completa e definitiva incapacità a riconoscere una notizia fake e a evitare che si diffonda.
Alla fine del percorso quindi abbiamo:
Hamas che genera la notizia falsa, il giornalista che la diffonde, la piazza che la raccoglie, il giornalista che amplifica la voce della piazza, il politico che raccoglie la voce della piazza comunicata dal giornalista, l’intellettuale che amplifica la voce del politico e tutto questo a pioggia ricade di nuovo sulla gente comune che non sta li a leggere storia e geopolitica per sapere cosa succede al mondo.
Così capiterà e capita già che in una buona conversazione tra vicini si sentirà dire quello che è normale sentire dire in giro:
“Marisa ha sentito c’è stata la partita con Israele?”
“si ho sentito ma davvero li han fatti giocare i sionisti genocidi? O non li hanno manco presi a sassate?”
“Macché oggi la gente non ci ha più voglia di occuparsi neanche delle cose normali quotidiane! Pensi questi hanno fatto un genocidio e ammazzato quasi tutti i palestinesi e li fanno venire da noi senza manco buttarli in mare!”
“Ma senti… ma ai nostri tempi s’aveva più amor proprio… oddove s’andrà a finire mi chiedo tante volte…”
L’antisemitismo come diceva giustamente qualche giorno fa la ministra Roccella è sbagliato pensare che sia una produzione del nazifascismo. Ha una vita propria e ieri è comparso a destra, oggi a sinistra. L’unica cosa sicura è che si ha bisogno di incolpare qualcuno e di esercitare odio su qualcuno e il popolo ebraico nel corso della storia si è rivelato in modo perfetto quel qualcuno!
Non è stata la prima volta e temo non sarà l’ultima

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15/10/2025 - 16:56

AUTORE:
Piero C.

" L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo”.
Frase assurda ma che potrebbe anche essere " dal sen fuggita " come declamava il poeta Metastasio.
Non credo che il giornalista della Rai sia un antisemita, forse impreparato si, ma non che abbia sentimenti ostili verso l'ebraismo.
Almeno sulla carta, poi chissà.
In quanto alla disinformazione praticata da Hamas, a cui poi la " gente " crede, l'occidente non ha nulla da imparare, anzi ha fatto scuola. Ricordo che gli Usa scatenarono una guerra contro l'Iraq inventando e comunicando all'Onu e ai vari alleati delle famose armi di distruzione di massa che poi non c'erano. Anche allora l'opinione pubblica credette ai vari Powel, Bush, Blair...probabilmente ben più preparati di un povero giornalista Rai. Quindi, caro Athos, a chi diamo la colpa ? All'opinione pubblica o a chi fabbrica notizie false ? O alle notizie che ci piace credere giuste...perchè il problema è anche questo. Se una notizia viene da Israele tendiamo a crederci senza problemi perchè sono una democrazia ( continuo a pensare che invece abbiamo un senso di colpa ancenstrale dovuto alla Shoah) se invece viene dai bastardi di Hamas o palestinesi vari tendiamo a pensare al dolo.
E non da ora...