Grazie a La Nazione per l’intervista

Nonostante fosse al suo primo confronto con le urne, l’oramai ex portavoce del Presidente riconfermato Eugenio Giani ha fatto man bassa di voti in provincia. Per Bernard Dika, capolista del Pd, un risultato che lo proietta subito in alto con oltre 14mila consensi captati nell’elettorato: una partita persa su Pistoia città nei confronti di Riccardo Trallori, arrivato secondo con oltre 9mila voti presi, ma vinta in maniera netta in Valdinievole dove ha fatto il pieno un po’ ovunque anche in comuni dove il centrodestra ha vinto abbondantemente tanto da ipotizzare che, su di sé, abbia catalizzato l’attenzione anche di elettori al di fuori del perimetro dem.

A 27 anni, sarà il più giovane consigliere regionale della Toscana.

“Non mi aspettavo un risultato del genere, anche perché la campagna elettorale è durata soltanto trenta giorni – afferma –. Nonostante l’affluenza bassa, però, abbiamo registrato un risultato ottimo a Pistoia. È il segno che la voglia di cambiamento dei pistoiesi è davvero forte”.Un exploit significativo.

“Alla mia prima candidatura Pistoia mi ha dato una fiducia che non dimenticherò mai. Non era scontato: in casa del sindaco Tomasi abbiamo costruito una vittoria netta”. Interessante il dato comunale: “Abbiamo vinto perché abbiamo parlato a Pistoia, non contro qualcuno – spiega –. L’ho detto fin dall’inizio: mi sono candidato per Pistoia, con idee e proposte concrete, non contro Tomasi o la destra. È questo il nostro nuovo modo di fare politica: parlare di futuro, non di avversari”.In campagna elettorale sono emersi attacchi personali per le sue origini albanesi, dribblati con superiorità.

“Non è stato semplice, ma non ho mai voluto farmi trascinare sullo stesso terreno – ripercorre –. Mi hanno detto che non ero abbastanza ’italiano’ e la risposta è arrivata dalle urne. Se oggi un bambino con un cognome straniero vede che la voce di Pistoia in Regione è Dika, vuol dire che non deve aver paura delle proprie radici, ma può farne la propria forza”.

Un minuto dopo il voto, è partito il toto-Giunta: in tanti si chiedono se Bernard Dika sarà un nuovo assessore oppure, come pare, sottosegretario.

 “Questo risultato dice che Pistoia vuole peso e voce – rivendica –. Io ho preso un impegno con i pistoiesi e lo manterrò. Sui ruoli deciderà il Presidente Giani mentre io penso al lavoro da fare perché è con i fatti che ci si misura”.

Già, il lavoro da fare.

“Tutta la nostra provincia deve contare di più: non si può soltanto essere ascoltati ma avere un peso nelle decisioni. Partirò dalla sanità, le infrastrutture, la difesa del suolo e i giovani – conclude Dika – per arrivare a obiettivi come riduzione delle liste d’attesa, rafforzare gli ospedali e dare ai miei coetanei un motivo per restare”