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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
TOSCANA
Le nuove povertà: il dossier della Caritas, cresce il disagio delle famiglie

24/10/2010 - 7:40

TOSCANA - Crescono le difficoltà delle famiglie che si trovano sul territorio toscano, per macanza di lavoro, di casa o di un reddito adeguato. Tra i nuovi poveri sono in aumento gli italiani, che a volte non riescono a far quadrare i conti per eventi imprevisti, come una malattia o una separazione.

I centri sociali della Caritas (118 sparsi su tutto il territorio) hanno avuto un incremento di richieste del 7,4 per cento rispetto all'anno scorso, e sono stati contattati da ben 9 mila persone in più rispetto al 2005, segno che il disagio sta lentamente aumentando.

 

Tutto questo emerge dal settimo rapporto che ha presentato la Carista con il contributo della Regione Toscana: "Dossier 2010 sulle povertà in Toscana".

Nei centri di ascolto diocesani, lo scorso anno sono stati realizzati oltre 66mila colloqui che danno un quadro abbastanza preciso della situazione di difficoltà vissuta da tante famiglie. La maggioranza è ancora formata da stranieri (77%) però la situazione sta gradualmente cambiando. Gli italiani che nel 2008 erano il 21%, lo scorso anno sono saliti al 23,1%: in termini assoluti sono passati da 4.663 a 5.577, con un aumento di 900 persone.

Per quanto riguarda i problemi segnalati la situazione è la seguente.

 

Al primo posto c'è il lavoro con il 31,7% delle persone che segnalano varie difficoltà. All'interno di questa percentuale, la quota più consistente è naturalmente rappresentata da coloro che sono senza un'occupazione (il 72,4%), un dato che è in leggero aumento.

Seguono la mancanza di un reddito sufficiente (31,3%); la salute (10,4%), un dato quest'ultimo in forte crescita; la mancanza di una casa (9%), dove c'è un forte incremento dei casi legati agli sfratti, che sono passati dal 10,1 al 18,4 %.

 

Molto elevata la percentuale degli italiani che vivono da soli (28,8%): anzi le separazioni e i divorzi sono spesso la causa del disagio, se non di vera e propria povertà.

 

Il 53% delle persone che ha frequentato i centri Caritas ha tra i 25 e i 45 anni, tuttavia c'è una differenza nell'età media tra italiani e stranieri: per i primi è intorno ai 48 anni, mentre per i secondi è intorno ai 37 anni.

 

Gli italiani chiedono soprattutto sussidi economici (45,7% del totale rispetto al 38,9% del 2008), consulenze professionali (56,3%), beni e servizi materiali (32,1%).

 

Per quanto riguarda gli stranieri si è ridotta la provenienza dai paesi dell'est, anche se la Romania resta in testa alla classifica; seguono Marocco e Perù.

Un aspetto rilevante che è emerso è legato all'indebitamento, a cui le persone cecano di fare fronte con tre sistemi: il credito al consumo, l'usura e il guadagno facile con i giochi d'azzardo.

 

"Non è vero - sostiene l'assessore toscano al Welfare, Salvatore Allocca – che la povertà sia un fenomeno incidentale e ineludibile; al contrario è il prodotto di decisioni e norme politiche sbagliate che finiscono per incidere non poco nel disegnare la struttura della società. E' dunque fondamentale il ruolo della politica, che deve tornare innanzitutto a proporre una sua centralità nella lotta al bisogno materiale e alle nuove disuguaglianze sociali".

In linea con l'assessore regionale mons. Renzo Chesi, delegato di Caritas Toscana: "I Centri di Ascolto - afferma - si impegnano non ad assistere gli indigenti ma a creare la cultura della prevenzione".

 

I dati della Caritas – che si avvale, con il contributo di Regione Toscana, di un proprio progetto denominato MIROD: Messa in Rete Osservatori Diocesani – sono stati suddivisi in 4 grandi aree toscane (Aretina, Maremmano-Senese,Costiera, Metropolitana) e per ciascuna di queste il "dossier 2010" presenta altrettanti capitoli di specifico approfondimento.

Un capitolo intero è dedicato anche ai commenti forniti dagli operatori dei centri, da cui emergono storie che i dati non possono raccontare.

 

Un esempio è riferito alla condizione abitativa "con amici e parenti" (riguarda il 27% dei casi, con particolare riferimento agli stranieri). Questo tipo di condizione – dicono i volontari Caritas – "spesso nasconde situazioni di subaffitto, normalmente al nero".

 

Bernardo Magli

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