L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
“IL GOVERNO PORTA I COMUNI ALLA PARALISI”
PANATTONI: “NEL 2011 TAGLI DRASTICI IN TUTTI I SERVIZI E
A FINE NOVEMBRE RIPARTIRANNO LE ASSEMBLEE PUBBLICHE”
SAN GIULIANO - “Lo sciagurato taglio dei trasferimenti voluto dal governo Berlusconi verso i Comuni produrrà effetti che vanno oltre le previsioni più pessimistiche. Con un effetto recessivo su economia, sviluppo e occupazione. Meno soldi di fatto per la sicurezza, per tappare le buche nelle strade, per tagliare l’erba lungo i cigli delle strade. Meno risorse per la scuola e per la cultura, per gli investimenti che diano risposte alle richieste dei cittadini, per le fasce più deboli della popolazione”. Questo il grido d’allarme che lancia Paolo Panattoni per il comune di San Giuliano Terme di ritorno dall’assemblea dei sindaci toscani svoltasi a Firenze alla presenza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Il taglio imposto dal governo centrale dal decreto Tremonti del luglio scorso ci impone – precisa Panattoni - di tagliare circa di 1,5 milioni di euro per il 2011 e circa 2 milioni per il 2012. Un taglio forte e radicale che inciderà sul futuro del comune e della sua comunità, che metterà a repentaglio l’attuazione del programma di legislatura rischiando di portare il comune alla paralisi”.
Paralisi che, secondo il Sindaco, avrà forti ripercussioni sulla quantità e la qualità dei servizi erogati e che soprattutto limiterà gli interventi a favore dei meno abbienti. Il sindaco facendo riferimento all’incontro dell’Anci svoltosi a Firenze ha spiegato come Rossi, “in una lucida e drammatica analisi dello stato delle cose”, abbia ragionato intorno ai 320 milioni di tagli che il governo gli impone e che si ripercuoteranno su tutta la Toscana, in modo particolare sul trasporto pubblico locale.
“Nessuno ha la voglia di piangersi addosso – ha sottolineato Panattoni – ma i cittadini devono sapere le ragioni di un cambiamento che arriverà su tariffe, manutenzioni, investimenti, politiche sociali, dell’istruzione. Da parte nostra da fine novembre, con la giunta e i tecnici, ricominceremo ad incontrare la cittadinanza per spiegare la situazione aggiornando lo stato dell’arte del programma di legislatura. Ascoltando i bisogni e le problematiche con la volontà di mantenere sempre aperta la porta del dialogo e del confronto. Spero che di fronte a questa aberrante manovra, nessuno voglia straparlare sulla questione delle auto blu o degli sprechi, che per primi i comuni in questi anni e lo faranno ancora, hanno decisamente ridotto. Importante anche l’esempio del programma toscano del presidente Rossi per ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione”.
“Siamo di fronte all’assurdo – spiega Panattoni – avremo infatti nella casse soldi che non potremo spendere, di cui non potremo disporre, senza poter pagare i nostri fornitori con la conseguenza, a causa del patto di stabilità, di mettere a repentaglio la solidità di quelle aziende e dell’intera economia locale”.
“Tutto questo – continua Panattoni - in barba alla declamata e mai attuata riforma del federalismo fiscale quando invece questo governo ha attuato negli ultimi anni solo politiche centraliste cercando di relegare ai comuni il solo servizio di rilascio della carte d’identità o poco più. Sia chiaro a tutti i cittadini che il comune non potrà sostituirsi ai tagli che il governo ci farà. Ciò che mancherà dovrà essere imputato al governo centrale”. “In attesa – conclude Panattoni - di una scossa forte, politica e civile, che porti questo paese fuosi dalle sabbie mobili dell’incapacità di governare e dalle miserie morali di certi comportamenti.”.