Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
TORRE DEL LAGO. La Regione «dia risposte rapide» in merito all’attuazione dell’accordo di programma firmato nel 2006 per salvare il Massaciuccoli. In caso contrario, «è opportuno» che ad occuparsi del lago al tracollo sia «una figura garante del rispetto dei tempi». È il documento votato all’unanimità dai consigli comunali di Viareggio, Massarosa e Vecchiano, riuniti sulle sponde del Massaciuccoli. Niente commissario, insomma, come chiedeva Viareggio. Ma la richiesta di «fare presto». Visto anche il fascicolo aperto dalla Procura di Lucca. Che ipotizza i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, immissione di rifiuti nelle acque superficiali, danneggiamento di specie animali e vegetali.
All’appello dei consigli comunali riuniti in seduta congiunta hanno risposto le Province di Lucca e Pisa, l’Ente Parco, l’Autorità di bacino del Serchio, il Consorzio di bonifica. Assente, anche se invitata, solo la Regione. Il cui presidente Rossi aveva annunciato, via mail, che sarebbe stato assente causa incontro già in programma con tutte le Province toscane, ma che avrebbe girato l’invito all’assessore all’ambiente Bramerini. Interpellata sulla mancata presenza, in prima persona o tramite un funzionario, Bramerini ha spiegato di aver già fissato, per martedì prossimo, un incontro con tutti gli Enti del coordinamento per il lago. Coordinamento che - ha ricordato il sindaco di Massarosa, Franco Mungai - «non si riunisce da tre anni».
Qualsiasi cosa possa rianimare il Massaciuccoli, «facciamola in fretta»: questo l’appello della Provincia di Lucca, per bocca dell’assessore alla Protezione civile, Emiliano Favilla. Al quale ha fatto eco l’intervento del presidente del Parco, Giancarlo Lunardi: «Martedì chiederò all’assessore Bramerini di avviare il corso delle valutazioni istituzionali sui progetti dell’accordo di programma».
«Esca un forte richiamo alla Regione dall’incontro tra i Comuni». Rodolfo Pardini, sindaco di Vecchiano, è preparatissimo e descrive un quadro a tinte fosche illustrando una raffica di rischi e ritardi. A cominiciare dal rischio idraulico.
Bufalina. «Per fortuna che l’impianto idrovoro della Bufalina esiste. Però il canale è insufficiente e ci crea notevoli apprensioni quando piove un po’ di più. Si tratta di un intervento da completare per far sì che la portata del canale sia paragonabile a quella delle idrovore».
Agricoltura. Sul fronte agricoltura, Pardini è netto: «È un’attività che da un contributo negativo alla qualità dell’acqua del lago. E ad oggi non ci sono azioni concrete per eliminare questo contributo». Una situazione - ha ammonito il sindaco di Vecchiano - «che prima o poi ci presenterà il conto».
Subsidenza. Un tema, quello dell’agricoltura, strettamente legato a quello della subsidenza della Bonifica: «C’è una competenza della Regione - è ancora l’intervento di Pardini - cui spetta la definizione del Piano rurale di sviluppo. Che chiedo venga messo subito all’ordine del giorno di Province e Regione».
Fanghi. C’è poi la questione dei fanghi: «Bisogna capire come questi materiali possono essere rimossi senza danni per il lago. La valutazione è all’attenzione di Arpat a livello centrale». Senza dimenticare la condizione in cui versano le cave dismesse, «vere e proprie trappole d’acqua inquinata che rischia di finire nel lago».
Depuratori. Il presidente del Paco, Giancarlo Lunardi, non ha dubbi: «La prima terapia per il Massaciuccoli è l’eliminazione dei depuratori». Vecchiano, entro il 2014, smantellerà il proprio per collegarsi finalmente a quello di San Jacopo (Pisa) che - come da accordo di programma - avrebbe dovuto quadruplicare la propria potenza ma «la progettazione è stata lunga e complessa», spiega il sindaco Pardini annunciando che «il depuratore di Migliarino sarà invece dismesso entro fine 2010». Ma non è solo il territorio pisano a fare i conti con i reflui della depurazione che vanno dritti nel lago. «Il nostro depuratore - afferma il sindaco di Massarosa, Franco Mungai - da qualche anno scarica nella Gora di Stiava. E per quanto riguarda i lavori delle fognature, tutti i fondi stanziati sono stati utilizzati per lavori appaltati».
S’è perso tra le buone intenzioni, invece, l’acquedotto industriale. Senza contare - è l’esempio negativo portato dal presidente Lunardi - che «a Viareggio un intero quartiere scarica nel fosso Trogola che finisce nel fosso "le Quindici" e da lì va dritto nel Massaciuccoli». L’accordo tra Comune e il Parco era che la situazione fosse consentita «per un periodo intermedio». Superato, ormai, da qualche anno. Come pure, è il senso dell’incontro di ieri, l’accordo di programma rimasto quasi lettera morta da cinque anni.