Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
SAN GIULIANO - Il Sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni partecipa al dolore della famiglia del piccolo Filippo per un lutto profondo che ha lasciato letteralmente sotto shock tutta la comunità.
In occasione dei funerali di oggi alle ore 15.00 l'amministrazione comunale sarà presente a testimoniare la propria vicinanza.
Per quell'ora il Sindaco invita i cittadini, le attività commerciali e gli uffici ad osservare un minuto di raccoglimento e di condivisione per questo lutto.
Una intelligenza geniale unita ad una sensibilità fuori del comune: un mix splendido, ma che può rivelarsi micidiale e di cui forse è rimasto vittima il piccolo Filippo, il bambino di 11 anni di San Martino a Ulmiano che mercoledì mattina si è tolto la vita impiccandosi al letto del fratellino.
Questa forte convinzione c’è in chi lo ha conosciuto ed ha potuto toccare con mano la straordinaria umanità di quest’uomo in miniatura. Per il resto nessuno sa darci pace, genitori, amici, insegnanti, nessuno si perdona di non aver minimamente intuito del ciclone che covava nel suo cuore bambino. E Filippo, forse per pudore, gioioso ma riservato com’era, non ce l’ha fatta a chiedere aiuto.
Occhi lucidi e volti mesti ieri mattina alla scuola media Gereschi di Pontasserchio, dove il bambino, un anno avanti, frequentava la classe 2ª D. Nessuno sa trattenere le lacrime. Né i bambini, che per tutta la mattina hanno scritto lettere e pensieri dedicati a lui, l’amico più caro, il birichino, una sorta di cabarettista in erba, pronto nella battuta, incline allo scherzo, che faceva ridere tutta la classe. Con te - scrive una bimba - il divertimento era assicurato. Né la preside, Lida Sacconi, che parla dello spirito di solidarietà di Filippo, ma ogni tanto non ce la fa e scoppia in singhiozzi. Né la vicaria, Caterina Lodolini Salvini, ammutolita, o la professoressa di inglese, che si è sentita male. Né la prof di Lettere, Manola Cartacci.
«Ieri ho abbracciato la sua mamma, Elisabetta - racconta commossa - e lei mi ha chiesto disperata: in cosa ho sbagliato? Di errori non si può parlare, ma la stessa domanda me la sono fatta io: perché non ho capito? Forse Filippo un segnale lo aveva mandato: bravissino, geniale, attento, gli bastava pochissimo per imparare, ma negli ultimi tempi era un po’ svogliato».