Oggi è deceduto Oliviero Toscani.
Era ricoverato presso l'ospedale di Cecina per l'aggravarsi della sua malattia, l'amiloidosi, malattia rara e incurabile.Rimane la sua opera rivoluzionaria nel mondo della fotografia.
Lo ricordiamo con le parole di Paola Gavia, che ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essere fotografata da lui per una campagna mondiale
Cultura e politica per ridare centralità all'agricoltura
Un dibatto pubblico al Circolo Pd di Avane
L’agricoltura è un settore di primaria importanza, la politica deve rimettere al centro del dibattito le opportunità e potenzialità economiche e culturali legate allo sviluppo rurale. Questa la sintesi del dibattito al circolo Arci di Avane che si è tentuto il 25 novembre scorso, sui temi dell’agricoltura, ambiente e territorio come risorse da valorizzare.
l dibattito è stato aperto dall'ampia introduzione di Pierluigi Vannucchi, segretario del circolo, alla quale hanno fatto seguito gli interventi Yuri Sbrana, presidente della Strada dell'Olio dei Monti pisani, Cristian Pardossi della Responsabile ambiente del Coordinamento territoriale del PD di Rodolfo Pardini Sindaco di Vecchiano e l'assessor provinciale Giacomo Sanavio con delega allo sviluppo rurale.
I relatori, che si sono avvicendati come in una staffetta hanno delineato un panorama complesso, a livello di politiche generali e territoriali, ma hanno rimarcato l’importanza di invertire una deriva culturale che ha portato ad una visione dell’economia legata all’agricoltura, come un’economia minore e da abbandonare. L’agricoltura è un settore di primaria importanza perché su questo settore si gioca il problema del cibo, e conseguentemente della nostra salute. Scegliere di incentivare un modello agricolo sostenibile e produttivo apre scenari di possibilità in crescita verso l’agriturismo, verso la costruzione di percorsi di degustazione di prodotti tipici locali, che valorizzano la produzione, la lavorazione, la coltura e il territorio di provenienza.
La politica è determinante per invertire la rotta, c’è bisogno di scelte non distratte volte ad istituire agevolazioni contributive in zone svantaggiate, a ripristinare il Fondo di Solidarietà Nazionale contro le calamità naturali in agricoltura, a costruire un patto tra Stato, regioni e mondo agricolo, a incentivare il ruolo della ricerca per raggiungere risultati che spaziano dalla qualità delle produzioni, alla modernizzazione di tecniche agrarie sul risparmio idrico e sull’impatto delle attività agricole. C’è sicuramente bisogno di un alleggerimento fiscale legato alla verifica di buone pratiche ambientali e sociali, penalizzando l’uso di sostanze chimiche che provocano inquinamento ambientale, e c'è icuramente bisogno di sostenere la filiera corta, la vendita diretta, incoraggiando i sistemi locali.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario mettere in campo azioni e pratiche che sostengano e riducano le difficoltà in cui si trova chi vuole intraprendere attività agricole, come creazione di sistemi e accordi tra imprese e filiere, creazione di reti e distretti di economia agricola, sostenere l’imprenditoria femminile e quella di aiuto e sostegno sociale, creazione di accordi con ristorazione, commercio, turismo, trasformazione di prodotti, creazione di mercati contadini, sostegno e diffusione di gruppi di acquisto solidale.
La situazione attuale nel nostro territorio non è molto incoraggiante, con 3000 ettari di aree agricole dobbiamo registrare un impatto occupazionale ed economico poco significativo, dovuto a molte cause, anche diverse tra loro, e riconducibili ad un retaggio che viene da lontano. Basta pensare all’aumento dei costi delle attività che girano intorno all’agricoltura o alla concorrenza spietata dei prodotti che vengono anche da lontano, ma prodotti con sistemi meno protetti e meno vincolati da regole.
Tutto ciò rilancia il tema della reciprocità tra cultura e scelte politiche, dove cultura vuol dire anche fare uno sforzo per mettere in campo azioni di formative e di educazione rivolte ai produttori e ai consumatori, scelte politiche che ridiano valore al territorio, non solo come aree da cementificare, solo destinate ad una funzione edificatoria.
Cultura e politica per ridare centralità all’agricoltura come settore produttivo primario: produce cibo per il nostro vivere quotidiano.
Cultura e politica accompagnate da una buona dose di contemporaneità che ci permetta di fare delle analisi concrete di quali siano i reali bisogni dell’oggi che va verso il domani.
Partito Democratico Unione comunale di Vecchiano