Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
COMUNICATO
I DOCENTI DEL GERESCHI DI PONTASSERCHIO BOCCIANO LA SPERIMENTAZIONE DELLA GELMINI
Pisa, insieme a Torino, Napoli e Siracusa, fa parte delle quattro province, scelte dal Ministro Gelmini per la proposta di una sperimentazione meritocratica individuale e nelle scuole medie. A Torino e Napoli tutti i collegi dei docenti, fino ad oggi convocati, hanno rifiutato questa sperimentazione.
In provincia di Pisa all’istituto Comprensivo “Gereschi” di Pontasserchio il rifiuto è stato totale : si riunisce prima il collegio di settore delle medie che rifiuta in blocco la sperimentazione e quando la notizia viene annunciata al Collegio plenario tutti/e applaudono e dopo, una breve discussione, votano unanimemente (si proprio tutti/e, anche la dirigente scolastica) contro la sperimentazione. E votano contro questa sperimentazione sia i docenti che rifiutano la meritocrazia sia i docenti che, pur accettando un meccanismo di valutazione, si sono dichiarati profondamente contrari a questa sperimentazione ministeriale.
Nei prossimi giorni sono convocati i collegi delle scuole medie e degli istituti comprensivi della nostra provincia : è importante che da tutte le scuole pisane ( come sta avvenendo a Torino e Napoli ) emerga un rifiuto generalizzato della sperimentazione ministeriale. Il rinnovato tentativo da parte del Ministero di introdurre nella scuola pubblica questi sistemi di valutazione del merito ha come scopo la diffusione della concorrenza ( tra le scuole e all'interno personale docente ) e la gerarchizzazione del personale. I singoli istituti verranno valutati e selezionati in gran parte sulla base dei test Invalsi, i quali si sono dimostrati negli anni, del tutto inadeguati a misurare il livello di apprendimento degli alunni e del tutto estranei a valutare l'effettiva funzione della scuola nella crescita delle nuove generazioni. La selezione avverrà con verifiche esterne effettuate da un team la cui “indipendenza” è tutt'altro che evidente e comprovata, dopodiché verrà stilata una graduatoria tra le scuole e, cosa peggiore, individuata una fascia di “migliori” con una percentuale massima del 25%! (se le scuole fossero tutte allo stesso livello, su che base si dovrebbe scegliere chi fa parte del 25% dei fortunati?). E il tutto per pochi euro ricavati dai tagli pesanti alla scuola pubblica (mentre sono stati aumentati i finanziamenti alle private).
Per difendere la qualità dell’insegnamento, i livelli culturali della scuola, il diritto allo studio e fermare la selezione sociale fondata sulla inaccessibilità al sapere occorre contrastare questo ennesimo progetto pensato sulla pelle degli alunni e dei lavoratori della scuola. Una tale sperimentazione, qualora venisse attuata, provocherebbe ripercussioni negative per la dignità del lavoro docente, dell’insegnamento come lavoro collettivo e ancora di più per lo sviluppo del sapere critico.
La portavoce provinciale dei Cobas Scuola di Pisa Adriana Demuro